CAPITOLO 13

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"Ci sarai, vero Harry?"
"Che intendi?"
"Non hai sentito nulla di quello che ha appena detto il professore? Dove hai la testa ultimamente?"
"No io stavo solo... pensavo"
"Così non va, oggi pomeriggio usciamo e dici tutto quello che ti frulla in quella testolina riccia al tuo amico Niall"
"D'accordo, hai vinto. Comunque, dove dovrei essere? Che intendevi?"
"Settimana prossima andremo in gita al MoMa, è incredibile!"
"Non ci credo, oddio Niall è il mio sogno! C'è la Notte Stellata di Van Gogh lì dentro!" disse Harry con gli occhi lucidi di gioia.
"Ti piace?"
"Mi piace? E' il mio quadro preferito in assoluto, adoro Van Gogh. Da quando sono piccolo studio le sue opere per sapere più dettagli possibili!"
"Allora credo che possa farci tu da guida, che dici?" propose il biondo ridendo.

Il resto delle lezioni Harry lo passò fantasticando e provando ad immaginarsi le emozioni che avrebbe provato potendo finalmente vedere dal vivo una delle cose che più amava al mondo. Come al solito i suoi pensieri finirono al quel paio di occhi blu, e trovò incredibile come ogni cosa potesse ricordargli Louis. 'La Notte Stellata', quella che il riccio sperava di essere per lui in modo tale da calmare quel mare costantemente in tempesta. Il cuore del ragazzo perse un battito, abbastanza certo che non fosse per il tanto osannato dipinto.


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Terminate le lezioni i due amici raggiunsero un parco non molto distante dalle scuola dopo aver fatto una sosta ad un venditore ambulante di frittelle.

"Mhh, sono le frittelle più buone che abbia mai mangiato" disse Niall leccandosi le labbra per togliere le tracce di zucchero che si erano sparpagliate fin sopra il suo naso.
Harry rispose con un verso soddisfatto e con la bocca troppo piena per dire qualsiasi cosa.

Non appena trovarono una panchina vuota si sedettero e in silenzio finirono la loro merenda mentre Harry sperava che l'amico si fosse dimenticato del motivo per cui gli aveva proposto di uscire quel pomeriggio. La verità era che, ormai, il riccio si era messo il cuore in pace e aveva iniziato a capire cosa gli stesse succedendo ma sapeva che dirlo ad alta voce avrebbe reso il tutto tremendamente reale e aveva paura delle conseguenze.

Quasi come se il biondo potesse capire i suoi pensieri, dopo aver tirato un fragoroso rutto si girò verso di lui e iniziò a scrutarlo da testa a piedi con uno sguardo deciso a captare il problema.

"Che stai facendo Niall?"
"Cerco di capire"
"Cosa?"
"Perché sei... così"
"Non capisco che intendi" rispose vago lui.

"Oh avanti, lo sai fin troppo bene. Sto cercando di capire per quale motivo hai sempre lo sguardo perso a scuola oppure ti ritrovo a scarabocchiare cuori su ogni libro ti passi sotto mano. Voglio dire... immagino tu sia innamorato, e dev'essere una cotta bella seria, solo... non riesco a capire di chi. Non sarà mica... no, lascia stare"
"Che cos'era quel tono?"
"Quale tono?"
"Non fare il finto tonto con me Niall. Era gelosia. A chi ti riferivi?"
"No io... lascia stare, ti sei sbagliato" balbettò velocemente.

Il riccio si mise a cavalcioni sulla panchina per poter osservare meglio l'amico che nel mentre sembrava essersi agitato. Iniziò a pensare a chi potesse essere riferita quella domanda quando...
"Oh mio dio Niall, ti piace Lottie!?"
"Shhh cretino, ma che dici!"
"Sei tutto rosso Ni, smettila di fare finta di nulla!"
"Non mi... piace Lottie. Smettila"
"Di me ti puoi fidare, lo sai, non le dirò nulla"
"D'accordo, parlerò, ma ad un patto: tu mi dirai di chi ti sei innamorato"
"Va bene" rispose mandando giù un groppo di saliva.

"Quindi è vero? Sei innamorato di lei?"
"Io... credo di sì. Sono un tale coglione"
"Perché dovresti?"
"Ma mi hai sentito quel giorno da Starbucks? 'Nessuno rovinerà mai la nostra amicizia'. Quel nessuno sono io se non mi farò passare questa cosa"
"Non è detto..."
"Che intendi?"
"Dico solo che magari non è solo amicizia, per entrambi"
"Lottie innamorata di me? Impossibile, ma che ti salta in mente?"
"Perché non dovrebbe? Vi ho visti insieme parecchie volte, e il modo in cui vi guardate la dice lunga su voi due. L'ho sempre sospettato, solo... non volevo intromettermi"
"Non mi azzarderò a dirle nulla finché non saprò quali sono le sue intenzioni"
"Proverò a parlarci e a scoprire se le piace qualcuno, però tu non perdere tempo. La vita è troppo breve per sprecare attimi, soprattutto se la persona giusta è davanti a te"
"Hai ragione Haz, grazie di tutto. Ti prometto che ci proverò" e così dicendo avvolse le braccia attorno al collo del riccio e si strinse in un forte abbraccio.

"Ora tocca a te però, sputa il rospo. Chi ti ha preso il cuore?"
"Beh ecco... si insomma potrebbe essere... Tomlinson?" disse con voce titubante.
"Lottie? Ma se mi hai appena detto ch- OH!" disse l'amico una volta realizzato.
"Già..."
"Dio mio ma era così ovvio! Perché non ci ho pensato subito!? Harry fattelo dire, ti sei cacciato proprio in un grosso guaio. Ti abbiamo tutti avvertito non appena hai messo piede qui e-"
"No, Niall. Tu non sai quello che è successo. Non è come credi"
"Che vorresti dire?"

E così il più piccolo iniziò a raccontare all'amico ogni cosa successa dal loro primo incontro, ok forse omettendo il loro VERO primo incontro, con gli occhi lucidi e la mente che ripercorreva ogni istante come ricordi già completamente fissati nella sua mente e nel suo cuore.
Senza nemmeno accorgersi il suo tono di voce cambiò al solo nominare il suo nome e si fece più dolce mentre il biondo seduto accanto a lui ascoltava ogni singola parola con uno sguardo tra l' incredulo e lo sconcertato.

Harry parlò per quelle che gli sembrarono ore fin quando ebbe la bocca asciutta.
Raccontò di quando scoprì che Louis stesso si era offerto di fargli da guida per la scuola il primo giorno grazie alla gaffe del preside, di quando lo raggiunse quella sera sotto la tempesta e rimasero sdraiati insieme sull' erba per poi rifugiarsi nell'aula di musica e suonare il piano (decise di omettere il motivo per cui si trovassero lì, ritenendolo un segreto tra lui e il liscio) e soprattutto di quella sera sulla collina quando gli raccontò quella leggenda.

"Wow Harry, non sembra nemmeno lo stesso Louis che conosciamo da come ne parli"
"Perché non lo è, non me lo so spiegare ma... probabilmente aveva ragione Mark"
"Mark? Suo padre?"
"Sì Ni, uno dei primi giorni qui Mark era a casa e dalla finestra ha visto che Louis mi aveva dato un passaggio, cosa che non aveva mai fatto nemmeno con Lottie a detta sua, e mi disse qualcosa riguardo il fatto che lui fosse un mare in piena tempesta e che io potessi essere la luna in grado di calmarlo"
"Sono parole meravigliose Haz, e per quanto poco so credo che abbia ragione. Dovresti parlargliene, lo sai vero?"
"Di cosa?"
"Di quello che provi per lui, scemo"
"Sei impazzito? Non lo farò mai"
"E perché no? Sai qualche tempo fa un amico mi disse 'La vita è troppo breve per sprecare attimi, soprattutto quando hai la persona giusta davanti'" disse Niall canzonandolo per quanto detto poco prima.

"E' una situazione completamente diversa Niall. Tu e Lottie siete amici da una vita e si vede da come vi guardate che non c'è solo quello. Io e Louis... come potrebbe esserci qualcosa? Ma mi hai visto?"
"Mi hai parlato di una leggenda... di quale si tratta?"
"La leggenda di Sakura" rispose lui, ricordando le sensazioni che aveva provato nell'ascoltare le parole del castano mentre gliela raccontava.

"Quella delle due piante?" esclamò Niall strabuzzando gli occhi.
"Sì Ni, la conosci?"
"Certo che si Harry, è bellissima e... parlagli"
"Che intendi?"
"Harry, quella leggenda parla del vero amore, di quella persona che è stata in grado di farti rinascere e provare sentimenti quando pensavi di mollare tutto e tutti. Non è un caso se te l'ha raccontata, tu sei la sua Sakura stupido"
"Ma io... ne sei certo? Magari si riferiva a..."
"Smettila di vedere solo quello che vuoi e corri da lui Harry, state già sprecando fin troppo tempo"
A quelle parole il riccio si alzò ringraziando l'amico e promettendogli che avrebbe fatto di tutto per scoprire qualcosa su Lottie e per farli mettere insieme.

Si incamminò verso casa con le maniche delle felpe tirate fin sopra le dita e con le cuffiette nelle orecchie mentre Home di Edith Whiskers in sottofondo creava un'atmosfera unica nella sua meravigliosa New York che, giorno dopo giorno, stava diventando sempre più casa sua.
Lungo il tragitto pensò molto a cosa avrebbe fatto o detto a Louis senza avere la ben che minima idea e nel frattempo, per l'ennesima volta, si perse in quegli occhi blu come il suo mare in tempesta.

the starry night over new york| lxuistmlnsn Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora