Dopo un percorso lungo e tortuoso nelle fogne della città, arriviamo in un vecchio deposito della metropolitana. Ho perso un po' la cognizione del tempo e anche l'orientamento. Non so bene infatti dove siamo attualmente rispetto alla superficie e al punto di partenza della nostra fuga.
L'area è molto ampia e ci sono diversi treni in disuso fermi sui binari che si incrociano e che poi proseguono in diverse gallerie, in tutte le direzioni.
Inizio subito a sentire un vociare di persone. L'area è più illuminata rispetto alle gallerie appena percorse. Ci sono diversi gruppi di giovani indaffarati a fare qualcosa di specifico, ognuno con il suo compito. Capisco che questa è la comunità di ragazzi di cui mi parlavano Bill e Alex. Tutti fanno qualcosa e quando passiamo tra di loro, grandi occhi curiosi ci guardano per qualche istante ma poi tornano subito al loro dovere. Appena si accorgono infatti che si tratta dei loro capi, se così possiamo definirli, in testa al gruppo in arrivo, si rilassano.
Alcuni li salutano e li abbracciano, contenti di vederli di ritorno.Bill si ferma e si gira verso di me: "Come avrai intuito questo è il nostro rifugio, la nostra casa. Siamo ben organizzati. I treni fermi li usiamo per dormire e come deposito provviste. Facciamo il possibile per sopravvivere al meglio." A quel punto riparte e ci dice di seguirlo.
Arriviamo vicino ad un treno ed entriamo. Ci sono diverse lampade ad olio e a pile che illuminano al meglio le carrozze. Proseguiamo verso quella che un tempo era la cabina di pilotaggio. Dentro ci sono delle sedie e una piccola scrivania.
Alex si siede e ci dice di fare altrettanto. Io ed Erald eseguiamo.Bill mi guarda dritto in faccia con sguardo serio, sembrando davvero più grande dell'età che penso abbia: "Ti siamo davvero molto grati per quello che hai fatto."
Io accavallo le gambe e sorrido: "Ci mancherebbe. Non conoscevo bene la situazione ma vedere due giovani attaccati da quattro Hunter mi è sembrato strano e non equo. Il mio amico Erald era l'elemento sorpresa in caso di complicazioni."
Lui sorride e mi fa l'occhiolino.
Bill annuisce: "Ma non è servito, tu sei stata più che sufficiente. Cosa sei, una maga? Non ho potuto vedere al meglio perché ero bloccato a terra, ma mi è sembrato piuttosto stupefacente. Non credo di aver mai visto qualcosa di simile."
"Mmmh, no non sono una maga, ma ho i miei trucchi. Senti, per caso tu conosci o sai cosa ne è stato del capo delle tigri bianche?" Il cambio repentino di discorso non lo sconvolge più di tanto.
Bill però si fa serio e tamburella le dita sui fogli che ha di fronte: "Simon? Certo, lo conoscono tutti."
L'ansia di sapere come stia e che cosa abbia fatto in questi anni mi fa venire i crampi allo stomaco, ma devo essere prudente: "Devo trovarlo, è importante. È ancora nel suo palazzo?"
Mi risponde Alex che si trova ancora in piedi ed è appoggiato al muro vicino all'uscita con le braccia incrociate, un po' piegato in avanti perché sicuramente ha ancora dolore: "Sì, un po' ridimensionato dato che è stato colpito come tutti i palazzi alti. Ma è una roccaforte, l'ha rinforzata e la usa come base per gestire il suo branco e i suoi alleati nella lotta contro la Triade. È ormai l'ultimo baluardo contro lo status quo. È appoggiato da altri mutaforma come i grizzly e alcuni gruppi minori. Purtroppo però, non hanno ottenuto molti risultati." Sorride in modo amaro e fa cenno per indicare intorno a lui. Come a dire che se Simon avesse prevalso, loro non si troverebbero a vivere nelle fogne.
Annuisco: "Ok, ma potete indicarmi la strada per raggiungere il suo quartiere generale da qui?"
Riprende parola Bill, che sbuffa poco convinto: "Potremmo farvi una mappa ma dovrete uscire allo scoperto almeno un isolato prima di raggiungerlo perché in uno degli ultimi scontri contro gli Hunter sono collassate le gallerie e fogne tutte intorno. Le hanno fatte saltare di proposito per impedire un facile accesso al palazzo stesso. Potrebbero però uccidervi a vista. Non conoscendovi... Sai, hanno delle ronde in zona. È molto pericoloso e noi cerchiamo di starne alla larga visto che spesso l'area è terreno di scontro con la Triade. Ormai è guerra aperta da diverso tempo. Ne siete proprio convinti?"
Oh ragazzo mio, non sai quanto!
Sorrido convinta: "Sì vi sarei grata se ci poteste fare questa mappa. Così togliamo il disturbo il prima possibile."
Alex a quel punto si alza: "Non siete un disturbo. Comunque va bene, vi faccio fare la mappa da Ivy, è davvero brava e precisa. Non potrete perdervi, ma ora è tardi. Cenerete con noi e dormirete qui, al sicuro. Domattina avrete la mappa e potrete raggiungere la vostra meta."
Mi alzo anche io: "Ti ringrazio davvero."
Dopo aver cenato tutti insieme seppur divisi in piccoli gruppi, abbiamo avuto l'occasione di conoscere alcuni degli altri ragazzi. Oltre a Bill e Alex rispettivamente di diciassette e sedici anni, tutti gli altri sono ancora più giovani. Il più piccolo ha solo cinque anni. Sembrano una grande famiglia e si danno da fare per aiutarsi a vicenda e sopravvivere in questo nuovo strano mondo. La maggior parte di loro ha perso i genitori o sono stati separati ma non sono più riusciti a rintracciarli. Molti sperano ovviamente che siano ancora vivi, ma ci sono state delle vere e proprie epurazioni di umani, quindi forse è solo ingenua speranza.
Sono una quarantina, tutti con le loro storie personali fatte di disperazione e solitudine, ma cercano di farsi forza e di sembrare più grandi dell'età che hanno. L'infanzia strappata via dalla follia della Triade.Bill, una volta finita la cena, ci accompagna in uno scomparto libero. Nonostante non sia così tardi, sono distrutta. Io ed Erald ci sistemiamo come meglio possiamo e ci addormentiamo quasi all'istante.
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The Bounty Hunter - Hunted (Vol. 4)
FantasiIl mondo è cambiato da tempo: sono ormai più di 60 anni che gli esseri umani non rappresentano la specie dominante e le Autorità hanno dovuto creare delle leggi specifiche per evitarne la completa estinzione. Makhaira è un'eccezionale bounty hunter...