La Ragazza dagli Occhi di Ghiaccio

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Oggi siamo qui per leggere la recensione di La Ragazza dagli Occhi di Ghiaccio di Proxyla, un romanzo d'azione e pieno d'umorismo che mi ha stupito.

Lingua - 9

Grammaticalmente parlando, la tua opera è quasi perfetta. Dopo il venticinquesimo capitolo, in generale, ho smesso di segnare gli errori, perché erano così pochi e di tipo diverso che non aveva più senso e di conseguenza ho proseguito nella lettura fino a dove ho ritenuto necessario per avere abbastanza dati per rilasciare una recensione dignitosa. Tuttavia, è 9 e non 10 perché alcuni sbagli ci sono. Sono pochi e, come ho già detto, nella maggior parte dei casi sono sviste, o almeno credo.

Complessivamente, per quanto riguarda la punteggiatura, va tutto bene. Ciononostante, ho trovato qualche periodo in cui avresti potuto utilizzare un punto o i due punti al posto di una virgola. Difatti, alcune volte questo problemino comporta la presenza di frasi un po' troppo lunghe. Nulla di irrisolvibile, però: si tratta di qualcosa che ho notato di più nei primi capitoli e va a diminuire col procedere della storia. Te ne riporto due: "... o avrebbe potuto sparargli a una gamba, ma non l'aveva fatto, non credeva che lui sarebbe mai riuscito a prenderla, lo stava mettendo alla prova, ci stava giocando e si stava pure divertendo" (capitolo quinto), prova a sostituire la seconda virgola con un punto e la terza con i due punti; "solo allora quell'individuo si accorse della sua presenza, le risa cessarono e lui..." (capitolo trentesimo), non ti saprei dire esattamente se un punto ci starebbe meglio, ma la virgola mi sa di stop troppo poco marcato.

Un errore che tendi a ripetere riguarda la consecutio temporum. Non sono tanti i verbi in un tempo sbagliato o coniugato male ma, se dovessi scegliere per forza qualcosa, questo è ciò che si avvicina di più a uno sbaglio sistematico. Ti riporto quello che mi sono segnato, anche se - e non so perché - non ho annotato più cose e quindi non so davvero cosa ci sia di sbagliato (sorry): "sfuggiva" (capitolo quarto); "doveva essere stata" (capitolo tredicesimo), l'hai messo al tempo più recente, mentre sarebbe dovuto essere come te l'ho messo io tra virgolette; "se non fosse per..." (capitolo trentanovesimo) al posto di "se non fosse stato per...".

Per il resto, niente degno di nota.

Contenuti - 8

Questo è la parte "meno buona" della recensione, incredibilmente. Qualcosina da dirti ce l'ho in questo senso, però tutto sommato sono rimasto impressionato anche in questo caso. Un particolare che ha alzato il tuo voto di molto è sicuramente la caratterizzazione dei personaggi e il modo sublime in cui essi interagiscono fra di loro. Soprattutto, ovviamente, parlo di Eve e Danny, nei quali è impossibile non immedesimarsi e sono costruiti in maniera eccellente. Come ho già detto, oltre a essere stati delineati alla perfezione, si incastrano l'una con l'altro come se fossero due particelle scaturite dallo stesso acceleratore. Gli interscambi fra i due non sono soltanto divertenti, ma talvolta diventano pure emozionanti e non stancano mai. E doveva essere per forza così, perché hai praticamente tenuto alta l'attenzione per decine di capitoli con soli due personaggi ad agire (perché, a parte Graham, loro sono gli unici a essere sempre al centro dell'azione).

Tuttavia, alcune scene le ho trovate forzate e ogni tanto la vena umoristica della storia prende il sopravvento e toglie verosimiglianza alla vicenda. Ad esempio, durante l'incontro con Graham e tutto ciò che segue, la polizia italiana organizza un secondo incontro per la ragazza, e ci sta, ma mi sembra improbabile che le ridiano l'ostaggio. Insomma, una volta calata nella vasca degli squali, lei è alla mercé dei poliziotti e perciò, anche se acconsentissero a un secondo incontro su richiesta della CIA, non le riconsegnerebbero mai la stessa posizione di vantaggio che aveva prima. Per giunta, mi pare altamente improbabile che il capo della CIA si esponga a pericoli inutili quali quelli che correrebbe nel mangiare al ristorante durante un'operazione delicata.

Un'altra pecca, che in realtà non è proprio una pecca ma più una cosa non molto compatibile col tipo di opera che hai scelto, è la struttura della tua storia. Non ha una struttura con una trama unica, segnata dai soliti punti salienti e con un inizio e una fine ben definiti. Assomiglia più a una sitcom americana, dove la vicenda incomincia in modo da attirare l'attenzione dello spettatore e poi si smorza, concentrandosi più sugli avvenimenti in cui sono coinvolti i personaggi. Per farti un esempio col mio libro, dato che lo stai leggendo: tu sai che il mio protagonista deve scappare e hai già l'obiettivo del romanzo, ovvero la fuga di Nait. Al contrario, dopo la parte introduttiva (i primi venti capitoli), che tu mi hai detto di aver utilizzato come presentazione per i tuoi personaggi principali, la storia continua senza avere ben chiaro il traguardo finale. Non si tratta proprio di un errore, come ho premesso, perché basta mettere le cose in chiaro fin da subito e tutti felici. Il problema è che, se dovessi mai presentare il libro a una CE, questo punto ti penalizzerebbe assai.

Stile - 8.5

Un 8.5 che è più un 8, ma anche un 8.5 (lo so, non ha senso, ssh). In questo caso qualche errore sistematico l'ho individuato, infatti; però il tuo stile ha molti pregi, tra cui l'attenzione per i dettagli, la quale si può facilmente notare quando descrivi un ambiente, e pertanto ho optato per l'8.5. Per di più, il tuo ritmo narrativo è incalzante e tiene incollati allo schermo, quindi come potevo darti di meno? In ogni modo, oltre alle ripetizioni e a qualche ripetizione semantica (se non sai cosa intendo con questo termine, puoi andare a vedere le mie vecchie recensioni), ho trovato due sbagli che fai di solito.

1. I doppi gerundi. Mi sono imbattuto in innumerevoli frasi in cui hai incastellato un gerundio su un altro come una matrioska, e non è qualcosa che dovresti fare, perché i gerundi sono elementi che servono a rallentare la narrazione. Ti riporto alcuni esempi: "rispondendo sollevando" (capitolo ventitreesimo); "liberandolo dalla presa e allontanandosi con calma, facendosi largo tra le..." (capitolo venticinquesimo); "tentando di non dare peso alla corda, concentrandosi..." (capitolo trentanovesimo).

2. Alcune volte mostri troppo poco e dici troppo. La conosci la regola dello show, don't tell? Nel caso in cui la risposta sia no, te la spiego: significa che non devi limitarti a raccontare qualcosa, ma è meglio se la mostri con le azioni dei personaggi. Questo non significa che tu debba smettere di scrivere frasi come: "odiava il contatto ravvicinato con le persone...", ma che dovresti adoperarne poche e dovresti implementare degli episodi che lo dimostrino direttamente. Ti faccio un esempio: "lei si infastidì, non le piaceva mostrarsi così debole e vulnerabile, soprattutto agli occhi di un nemico" (capitolo quattordicesimo). Al posto di dire che si infastidisce, mostralo con un'azione, e poi scrivi che non le piace mostrarsi così. Un modo per renderla potrebbe essere: "Lei strinse un pugno spasmodicamente. Non le piaceva mostrarsi così debole e vulnerabile, soprattutto agli occhi di un nemico".

Ultimo appunto. Ho notato che hai uno stile molto incostante, probabilmente anche dovuto al fatto che scrivi diversi pezzi della storia in momenti differenti, senza seguire una logica. Be', me ne sono accorto, visto che, ad esempio, i primi venti capitoli sono pieni di pensieri riportati direttamente, mentre più si va avanti e più scompare, anche se mai del tutto.

Commento personale - 8.5

Ho adorato questo romanzo. Anche se c'erano solo due personaggi, e qualche altra comparsa, sei riuscita a tenermi lì per trentanove capitoli. Se non l'ho finito, è solo perché sono occupato come non mai e avevo raccolto abbastanza informazioni per stilare una recensione. Tuttavia, puoi star sicura che lo riprenderò in un secondo momento. Forse a luglio o ad agosto.

Per il resto, lo consiglio assolutamente a chiunque piaccia il genere thriller e spionistico. Me lo sono goduto per bene e penso che lo stesso varrebbe per voi.

Voto finale - 8.5

Suggerimenti

Riguarda lo stile, prima di tutto. Cerca di renderlo più omogeneo e di sistemare i doppi gerundi. Controlla le scene che ti ho appuntato e assicurati di non sfociare in un'esagerazione di umorismo, quando scrivi: ricordati che ridere fa bene, ma troppe risate - nel contesto sbagliato - rendono meno realistici i passaggi e gli episodi. Per quanto riguarda la struttura, non ti saprei dire, a dire il vero. Dovresti operare un pesantissimo lavoro di tagli. Una possibile soluzione è distaccare i primi venti capitoli e pubblicarli come storia breve a parte, per poi far nascere una serie di romanzi da quello che viene dopo. Forse potrò esserti più d'aiuto in futuro, quando avrò finito di leggere.

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