CAPITOLO QUINDICI Parte 2: Lontananza inesistenteA metà cena i miei genitori ricevono una chiamata; mio zio ha avuto un'incidente, niente di grave però i miei preferiscono andare a dare un'occhiata. Partono poco dopo e promettono di tornare il giorno dopo, prima di sera. Perfetto, sola con tre ragazzi per una notte intera. Fortunatamente mi danno tutti una mano a rimettere a posto la cucina; verso le nove vado a dormire. È stata una giornata pesante e anche loro mi seguono. Mi metto sotto le coperte e cerco di prendere sonno
*****
Sento dei rumori e con molta fatica apro gli occhi. Chiunque sia stato a svegliarmi in piena notte finisce male. Riesco a vedere solo la sveglia, sono le tre del mattino... sarà stato il cane dei vicini ad aver fatto qualche rumore. Non sento altri rumori e richiudo gli occhi; sarà stata una mia impressione magari. Sento la serratura scattare e subito dopo un peso accanto a me, mi giro di scatto e cerco di alzarmi. Una mano viene portata sulla mia bocca per impedirmi di urlare. Inizio ad agitarmi ma non riesco a gridare a causa della mano
-Shh sono io-
Mi calmo in un batter d'occhio mentre sento il suo respiro caldo sul mio collo. Ho il cuore che batte forte a causa dell'enorme spavento. Cavolo nessuno gli ha insegnato che non si entra nelle camere altrui alle tre del mattino come un fantasma?!
-Ti sei calmata?- domanda mantenendo la stessa posizione
Annuisco e toglie la mano con cautela
-Ti odio Harry- pronuncio
Non riesco a vederlo per il buio ma so che si trova accanto a me, attaccato al mio corpo
-Pensavo peggio- ridacchia
-Quanto peggio?- alzo un sopracciglio
-Bhè un calcio, uno schiaffo-
Si sposta sul mio corpo
-Chi ti dice che non mi posso mettere a gridare da un momento all'altro?- alzo un sopracciglio
-L'avresti già fatto... e guarda un po: non l'hai fatto!-
Si sdraia comodamente accanto a me, si copre e si sistema per bene sotto alle coperte non curante della mia presenza. È come se fosse in camera sua, nel suo letto da solo
-Ho già detto che ti odio?- sussurro
-Si, penso che questa sia la seconda o terza volta- ridacchia
Sbuffo -Si può sapere che hai intenzione di fare?-
-Di dormire- esclama normalmente
-Cosa?- alzo la voce
-Shh se non vuoi che ci scoprano- mi rimprovera
-Ci? Vedi che qui sei tu l'intruso-
-Quanto sei pignola-
-Cosa vuoi?- roteo gli occhi
Sento un spostamento
-Ma qui non c'è una lampada?- sbuffa
-Sta dalla mia parte-
Non riesco a muovermi che sento subito il suo corpo sul mio. Con le gambe riesce a far divaricare le mie in modo tale da mettersi in mezzo. Con una mano accende la lampada che si trova sul comodino. Riesco a vedere la sua figura, anche se non c'è tanta luce ad illuminare la stanza. I suoi occhi si scontrano con i miei. Il buon senso torna in me
-Harry. Cosa. Vuoi- scandisco
Sono stanca di questa situazione
-Volevo parlarti-
Fissa le mie labbra e per questo le sue parole sembrano sarcastiche
-Harry- mi lamento
Questa situazione mi uccide. Voglio quelle labbra sulle mie cazzo
-Dillo- mi implora
-Cosa?- osservo le sue labbra
-Lo sai piccola Mary...- la sua voce è roca e dannatamente sexy
Non so per quanto potrei resistere.. è una lenta dolorosa e piacevole tortura. Lo sta facendo a posta, lo so
-Sai che non lo farò-
-So che non puoi fare a meno di me-
Mi lascia un bacio bollente al lato, proprio sotto alle labbra. Cavolo vuole uccidermi
-Sappiamo entrambi che non puoi resistere a molto- si avvicina al mio orecchio
Non riesco a muovermi, e anche se ci riuscissi è praticamente addosso a me e non riuscirei a spostarlo
-Devi dire solo una parolina- ingoio rumorosamente
Riposta lo sguardo sui miei occhi. Non voglio cedere, e lui se ne accorge
-Okay, farò di testa mia-
Non riesco a capire le sue parole perché si avventa subito sulle mie labbra. Non riesco più a resistere a questa tortura e ricambio il bacio. Lo approfondisce e contemporaneamente fa vagare le sue mani per tutto il mio corpo come se lo stesse esplorando. Lo lascio fare, troppo concentrata da quel bacio. Cerca di alzarmi la maglietta ma lo sbollo staccandomi dalle sue labbra
-No, fermo- ho il respiro affannoso e non riesco a guardarlo negli occhi
-Tranquilla- mi alza il viso
Dopo avermi guardata bene si sposta accanto a me. Sembra che si vuole alzare per andarsene; ma lo blocco. Si gira verso la mia direzione sorpreso
-Rimani qui-
Accenna un sorriso e si ristende spegnendo la luce. Il letto non è tanto piccolo, ci possiamo stare benissimo. Con un attimo di esitazione mette il braccio dietro alla mia spalla e mi avvicina a lui. Mi appoggio al suo petto e mi addormento ascoltando il suo battito regolare
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You Are Problem
FanfictionLa vita di Mary Tomlinson non aveva nulla di speciale, ragazza tranquilla e molto legata a suo fratello Louis e suo cugino Zayn. Non ha mai creato nessun problema o guaio ma poi nella sua vita entrerà un ragazzo, Harry. Lui è il classico badboy ma c...