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Compii 18 anni. A luglio Alan ne avrebbe fatti 19. Ma Sarah non aveva alcuna voglia di aspettare e decise, all'improvviso, la notte tra il 14 e il 15 giugno, di farmi ricoverare d'urgenza perchè da lì a breve sarebbe venuta al mondo.

Quella mattina iniziò come una delle tante. I suoi calci mattutini mi ricordavano che lei c'era, era sempre con me e tra poco sarebbe uscita fuori dall'enorme pancia che mi aveva procurato.
<<Buongiorno!❤️>> scrissi e gli inviai.
<<Buongiorno Amori Miei!❤️>>
Ormai mi si rivolgeva sempre col plurale.
Non risposi, dopo poco mi inviò lui un altro messaggio.
<<Arrivo e facciamo una passeggiata, okay?❤️>>
<<okay❤️>> mi limitai a rispondere.

Citofonò e io, che mi ero già preparata, scesi e lo raggiunsi. Avevo scelto un paio di jeans strappati, le mie amatissime all-stars bianche basse borchiate e una canotta rosa fluo larga che cadeva morbida sul pancione.
Andammo al parco, mi offrì un frullato alla fragola e ci sedemmo su una panchina. Mentre sorseggiavamo dallo stesso bicchierone, Alan mi accarezzava la pancia e sussurrava
"ehy piccola! Come va?"
Io sorridevo. Poi mi venne un colpo di genio:
"Dobbiamo darle un nome" dissi con la cannuccia in bocca.
"Giusto!" Rispose.
Ci riducemmo all'ultimo per la scelta del nome, ma per fortuna lo scegliemmo in tempo.
"Che ne dici di Zoe?" Propose.
"Mh, no.. Mi sa più di cane che da bambina"
"Oh. Ok. Allora Asia?"
"Si, Africa!" Risposi ironica.
"D'accordo.. Sarah?"
"Cosa, scusa, non ho sentito."
"Sarah. Un nome semplice, ma bello. Che ne pensi?"
"Non lo so.. Tu che dici?"
"A me piace."
"Ok. Sarah. Mi piace." Dissi ormai sicura. Mi piaceva. Si sarebbe chiamata Sarah.

Quella notte mi svegliai di soprassalto. Andai di corsa in bagno e cominciai ad urlare. Mia madre mi raggiunse e capì al volo la situazione. Si vestì e mi portò in pigiama all'ospedale. Crampi, calci e coliche tutti insieme. Mi ricoverarono e mamma chiamò papà che era rimasto a dormire inconsapevole della situazione. Ci raggiunse anche lui e provai a chiamare Alan, che però non mi rispose.

Circa due ore dopo avevo la mia bambina in braccio.
La mamma aveva richiamato Alan che aveva risposto, finalmente, ed era arrivato.
"Amore mio" mi salutò lui.
"È lì" dissi indicando la culla di Sarah con gli occhi che mi brillavano.
"È.. È bellissima"disse emozionandosi. Anche a me scesero le lacrime.
"È nostra figlia, Alan!" esclamai. Pianse.
"Ti amo." si sforzò di dirmi singhiozzando.
Arrivò la mamma e Alan le passò la bambina.
"Abbracciami."dissi allargando le braccia.
"E tu baciami. Baciami e non ti fermare!"

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 06, 2015 ⏰

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