"dai zio, non fare così, non ne ho voglia" dico facendo quasi i capricci.
"dovrai pur tenerti occupata, dai. ti divertirai, fidati di me"
"no alberto, non mi divertirò".
alzo gli occhi al cielo e preparo la borsa con l'occorrente: dell'acqua, il telefono e le sigarette. metto dentro anche un po' di soldi, nel caso dovessero servirmi.
"beatrice, sei pronta?" chiede mio zio entrando nella stanza.
"sì, sono pronta alberto".
a passo svelto mi allontano da lui, ma riesce a fermarmi.
"hey, posso vedere cosa hai messo in borsa?"
sbuffo e mi arrendo.
"questi soldi li prendo io, ti pago tutto quello che ti serve, non devi fare nulla. fumare fa male, queste le butto".
senza rispondere salgo in macchina e butto le mie cose nei sedili anteriori.
"parto?"
annuisco e accendo la radio, pronta a godermi l'album di fedez del 2014, pop-hoolista.
parte olivia oil e inizio a canticchiarla a bassa voce, è una delle mie preferite.
"sai che hai una bella voce?"
"grazie zio". gli sorrido per la prima volta in tutta la giornata, cosa che lo fa emozionare particolarmente.
"andrai d'accordo con loro, credimi"
"hai già parlato di me a tutti?" domando guardandolo.
"sì, certo. ho detto che sei mia nipote e che ti voglio tanto bene"
gli faccio il dito medio, ma in modo carino e gentile, e continuo a canticchiare olivia oil.
arrivati in studio faccio un bel sospiro, ho paura di fare casini.
"vieni, forza. sono tutti qui".
il primo a presentarsi a me è daniele: "era ora, parla sempre di te. sono daniele, ma chiamami danny". gli stringo la mano sorridendo.
"io sono alessandro, ma chiamami prez, come fanno tutti ormai"
"piacere" dico sorridendo.
"hey, io sono davide"
"caucci" completa mio zio alberto.
"sì albe, so il mio cognome".
dopodiché si avvicina un ragazzo biondino, o quasi. "io sono marco e lui è alessio" dice indicandomi il suo amico.
"e io sono arianna". sorride ma non si avvicina. si limita ad alzare la mano destra e a sventolarla. è molto carina ed è la prima che mi è saltata agli occhi, essendo l'unica ragazza a parte me.
marco, alessio e arianna iniziano a provare per il tour, mentre gli altri o suonano o registrano. sinceramente non so cosa stiano facendo, non ci capisco nulla.
alla fine delle prove si chiudono tutti in una stanza per bere un caffè.
sono costretta, però, a tornare indietro per riprendere la mia borsa.
facendolo sento delle voci provenire dalla stanza vicina e mi nascondo per sentire meglio. sono sicura che sia alberto.
"arianna ti prego"
"albe, sono venuta qui per provare e basta. non sapevo che dovessi stare dietro ad una drogata"
"ti sto chiedendo solo di diventarci amica, non ne ha e sarebbe una cosa carina".
"è una cosa troppo grande per me. dopodomani inizia il tour e non ho voglia di interrompere un mio concerto perché muore di overdose, ok?"
"arianna, ma che cazzo dici?" urla alberto. lei si rende conto di aver utilizzato dei termini poco gentili, quindi cambia totalmente faccia.
"alberto, mi dispiace, non volevo. dico solo che te ne dovresti occupare te e tenerci fuori da tutto questo"
"la sto mantenendo da sola, non mi sta dando problemi"
"a parte la droga?"
"è pulita da un anno"
"oh wow, grandi progressi" dice arianna ridendo.
"smetti immediatamente o faccio cancellare tutte le date che abbiamo trovato"
"ok, ok mi dispiace. è solo che ho paura di affezionarmi, sai che sono il tipo. se dovesse succedere qualcosa non me lo perdonerei mai ed è una responsabilità enorme per una ragazzina di diciannove anni"
"arianna, andrà tutto bene. te lo chiedo per favore, provaci almeno".
la ragazza abbassa lo sguardo per pensare. "ok, ma promettimi che non si drogherà più"
"come posso promettertelo?" alberto sta volta ha alzato la voce esageratamente, così tanto da far precipitare danny e prez vicino a me.
appena mio zio esce dalla stanza mi prende per un braccio e mi trascina via, sbattendo la porta dello studio.
"bea, non hai sentito tutto, vero?"
i miei occhi sono leggermente lucidi, ma decido di tirarmi indietro le lacrime.
"sì, qualcosa"
"mi dispiace, davvero"
"no non importa, non ho bisogno di amici"
"ma arianna vuole diventare tua amica. ha solo paura di... insomma hai capito"
"di affezionarsi, sì".
sbuffo e rientro nell'edificio. sono tutti al tavolo e stanno finendo di bere il loro caffè caldo.
"manca sempre meno al tuo primo vero e proprio concerto, ari" esclama marco, più emozionato di lei.
"sì, credo di essere la persona più felice su questo mondo" risponde lei sorridendo.
è così bella.
albe mi fa sedere tra lui ed ari. credo sia più per non guardarla negli occhi che per me.
la ragazza si gira verso di me e mi sorride, facendo finta di non aver detto le peggio cose sul mio conto.
"bea, sei felice di girare tutta italia per merito di tuo zio?" mi chiede prez.
"sì, figo"
"sì, figo" ripete alberto prendendomi in giro.
"non parlo così"
"e invece sì"
scoppiano tutti a ridere, me compresa.
non so come farei senza di lui. per me, ora come ora, è come un padre.
i miei sono morti due anni fa e l'affidamento è stato dato subito a lui. è da lì che ho iniziato a drogarmi. la mia vita era diventata buia da un giorno all'altro e non sapevo cosa farne. un uomo sulla quarantina d'anni mi offrì il primo tiro la sera di capodanno, ad una festa di adolescenti accaldati. come una stupida accettai, tanto non avevo più niente da perdere.
da lì iniziai a comprarla, di nascosto da alberto. dopo pochi mesi fu costretto a portarmi in un luogo di disintossicazione e sono uscita da lì solo una settimana fa. sto veramente bene, per ora.
lui non mi fa mancare nulla, ma ovviamente adesso mi starà col fiato sul collo. lo capisco, fa bene. spero solo di non ricaderci e di non farlo stare male, dato che sta facendo di tutto per rendermi felice.
"si cena tutti insieme?" chiede alessio tutto d'un tratto.
tutti accettiamo e ci avviamo alla pizzeria preferita di davide, la sua cosiddetta "fidata".
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bella addormentata nel bronx // ariete
Fiksi Penggemararianna sta per iniziare il suo primo tour. qualche giorno prima della partenza, però, conoscerà la nipote di alberto, il suo manager e batterista fidato. cambierà tutto nella sua vita, in modo positivo e non.