Capitolo 12

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"Vedi? Che ti dicevo?" Sussurrò Sofi, ridacchiando.

"Oddio, si... Hai pienamente ragione. Questo matrimonio s'ha da fare." Citò Dinah, sottovoce.

"Siete due bagasce. Lasciatele in pace, le allontanerete facendo così." Intervenne Normani.

"Queste due sono pazze l'una dell'altra. Se conosco bene mia sorella, scommetto che le metterà l'anello al dito nel giro di sei mesi."

"Cento dollari che lo fa in meno di tre mesi." Scommise Dinah, porgendole la mano. Sofi allungò la sua per stringerla, ma furono interrotte da Ally.

"Smettetela voi due. Fuori di qui! Ora!" Le tirò fuori dalla stanza, chiudendosi la porta alle sue spalle.

"Ehi, ci hai rovinato il divertimento." Mise il muso Sofi.

"La scommessa è comunque valida." Sottintese Dinah, scambiandosi un sorriso complice con Sofi. Ally e Normani si scambiarono uno sguardo e scossero la testa.

"Sono irrecuperabili." Mormorò la bionda, facendo segno di allontanarsi. Poi bussò discretamente alla porta della camera. "Mila, Lauren? Siete sveglie?"

"Lasciaci dormire, Ally." Le rispose dopo qualche secondo la voce assonnata di Camila.

"Alza il culo Mila, altrimenti sguinzaglio Dinah e Sofi." L'avvertì l'amica, ricevendo occhiate torve dalle due ragazze che erano state appena menzionate, mentre stavano scendendo le scale. "Vi aspettiamo giù." E seguì le altre due, accompagnata da Normani.



La voce di Ally svegliò Camila, che rispose quasi d'istinto. Quando sentì che non c'era più nessuna, si concesse di tornare alla realtà, ma tenendo ancora un po' gli occhi chiusi. Inspirò a fondo, riconoscendo subito l'odore di Lauren, un misto di shampoo, bagnoschiuma alla vaniglia e del profumo naturale della sua pelle. Sentiva il suo torace alzarsi lento e regolare, sotto la propria testa. Dormiva ancora profondamente. Socchiuse gli occhi, osservando quell'immagine paradisiaca. Ne ammirò ogni singolo centimetro, convincendosi che al mondo non esistesse nulla di più bello.

Si ritrovò a sollevare una mano, percorrendo con il proprio indice l'addome della corvina, facendo un piccolo cerchio nel seguire l'avvallamento dell'ombelico; lo trascinò poi tra i seni della ragazza, seguendo lo sterno e arrivando al collo, delicato e invitante. Lauren si strinse leggermente a lei, restando ancora profondamente addormentata. La cubana attese un attimo, fissando il suo viso, che poi iniziò a delineare sempre con l'indice. Passò dalla mascella allo zigomo, arrivò alle sopracciglia, solleticandole. E poi giù sul naso, delicata, e infine delineò le sue labbra, con un tocco più leggero di una piuma.

Sospirò tristemente, eliminando il contatto tra il proprio indice e quelle labbra che ora sapeva per certo essere morbidissime. Rimase assorta nei propri pensieri, riportando la mano sull'addome dell'altra e beandosi dell'intimità che si era creata, ma sapeva che era il massimo che poteva ottenere.

Ricacciò indietro le lacrime che non si era resa conto avessero riempito i suoi occhi, maledicendosi per la sua debolezza. Sentiva il noto peso sul torace che l'attanagliava così tanto di frequente, e cercò di scacciarlo facendo dei respiri profondi e allontanandosi da Lauren. La corvina protestò nel sonno, cercandola con la mano e infine mettendosi sul lato destro, rannicchiandosi su se stessa, non trovandola. I capelli le coprirono il viso. Era così dolce e indifesa, in quel momento. Camila si ripromise di portare con sé quell'immagine per tutta la vita, gelosamente.

Si scosse da tutto ciò, alzandosi dal letto. La testa le girava tantissimo, si aggrappò al comodino per restare in piedi. Quando recuperò le proprie abilità motorie, si rifugiò in bagno, rinfrescandosi con l'acqua fresca e recuperando parte della lucidità. Fissò la propria immagine nello specchio, senza riconoscersi. Era persa. Lo era da tanto, ormai.

Non sapeva da quanto tempo fosse lì ad osservarsi, ma sobbalzò quando sentì bussare piano alla porta.

"Camz, sei lì dentro?" La voce arrochita di Lauren le fece venire i brividi ovunque. Chiuse gli occhi, infastidita dalla reazione del proprio debole corpo. Lei era più di così. Doveva essere più di così.

Uscì, incrociando lo sguardo dolce dell'altra con il suo, arrabbiato. Non con lei, ma con sé stessa. Si accusava di essere debole, quando aveva promesso, molto tempo prima, di essere forte e restarlo.

"Inizio a scendere." Comunicò all'altra, freddamente.

"Ehi... Tutto bene?" Lauren si passò una mano tra i capelli, non potendo scrutare nient'altro che le spalle di Camila.

"Certo." Ancora quel tono freddo, che destabilizzava la corvina.

Devo aver fatto qualcosa per farla innervosire così. Ma è stata lei a stringersi a me, e non credo di esserle saltata addosso mentre dormivo. Rifletté Lauren, appropriandosi del bagno. Si era risvegliata al tocco dell'altra, con dei brividi profondi, ma aveva finto di dormire come era già accaduto nei giorni precedenti, quando la cubana si era stretta a lei durante la notte. Poi aveva  sentito l'altra alzarsi e chiudersi in bagno, ed era stato in quei minuti che la ragazza era cambiata, si era rabbuiata. Si rinfrescò il viso con un po' di acqua fresca, riprendendosi leggermente dallo stordimento causato dal vino, e dalla situazione. Decise infine di raggiungere le altre, dimenticando lo strano comportamento del suo capo. Si, perché in quei giorni dimenticava decisamente che Camila era il suo capo. E forse per la cubana era lo stesso. Magari era quello il problema.

"Buongiorno, principessa." La prese in giro Normani scoccandole un bacio sulla guancia, prima di abbassare la voce per evitare orecchie indiscrete. "Allora, cosa sta succedendo tra te e Mila?"

"Per quanto mi piacerebbe, non sta succedendo assolutamente nulla." Confessò l'amica, sedendosi sul divano, subito seguita dall'altra.

"Però ti piace! È così, vero?"

Lauren si morse le labbra, ma Normani era la sua unica amica, l'unica persona che aveva accanto e di cui si fidasse completamente. Sospirò, ammettendo la verità anche con sé stessa.

"Si, potrebbe piacermi. Ma è il mio capo, e non potrà mai accadere nulla. Credo che lo sappia anche lei."

"Mh." Normani puntò lo sguardo verso l'altra stanza, mentre lasciava che Lauren si accoccolasse sulla sua spalla, stringendola in un abbraccio confortevole. "Siete due persone adulte, se provate qualcosa l'una per l'altra, nulla vi fermerà."

"Non iniziare con le tue frasi sdolcinate, Mani. È attrazione fisica, e questo è tutto. E forse è anche poca, perché sento che qualsiasi passo lei faccia nella mia direzione, poi ne fa due indietro. Quindi magari la sua è solo curiosità."

"Non la conosco molto più di te, ma DJ e Sofi sono convinte che sia cotta. Forse devi farlo tu un passo nella sua direzione." Suggerì.

"Ma lei è il mio capo, sarebbe estremamente imbarazzante un rifiuto." Contrattaccò Lauren, mettendo a nudo le sue paure.

"E per lei sarebbe anche peggio, magari ha paura che non solo tu la rifiuti, ma che magari tu possa denunciarla per essersi approfittata della situazione. So che è difficile, ma devi provarci se ti piace davvero. Vi vediamo proprio bene insieme."

Lauren puntò gli occhi in quelli maliziosi dell'amica, scostando leggermente la testa dalla sua spalla. "Quando avete parlato di noi?"

"Sarà meglio che tu non lo sappia." Ridacchiò l'amica, stringendola di nuovo tra le sue braccia per infonderle fiducia e sostegno. Sentirono dei passi avvicinarsi a loro, così si voltarono a guardare in quella direzione. Le altre le stavano raggiungendo con delle tazze fumanti, e l'odore del caffè permeava l'aria. DJ sorrise ad entrambe, mentre Sofi e Camila le lanciarono degli sguardi ambigui.

Sembra quasi gelosa di vedermi abbracciata a Normani. Mi sto immaginando tutto? Fissò l'amica negli occhi, che evidentemente stava pensando lo stesso. Poteva leggerglielo negli occhi.

"Mi sa che mi sono appena fatta una nemica." Ridacchiò nel suo orecchio Mani, facendo sì che la sentisse solo lei, prima di sciogliere l'abbraccio incriminato.

DJ raggiunse la sua fidanzata offrendole il caffè, mentre Camila ne porse una tazza a lei, senza nemmeno guardarla.

"Siamo pronte per stasera?" Chiese Dinah, accarezzando la coscia di Normani maliziosamente.

Better together - CamrenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora