The Ace

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Cerco di stare dietro a quel ragazzo con passo svelto, menomale che doveva accompagnarmi, ma dopo qualche corridoio lo perdo di vista così decido di non perdere tempo a cercarlo, sicuramente è già negli spogliatoi e io devo sempre andare in bagno.

Ritorno tranquillamente sugli spalti consapevole che manca ancora qualche minuto all'inizio della partita, chiedendo scusa mi faccio strada per gli spalti e raggiungo Emma e Niall presi in una intensa "conversazione" con un tifoso avversario, potremo dire ultras visto che era tinto dalla testa ai piedi dei colori della sua squadra e aveva una bandiera di colori uguali.

- La nostra squadra è la migliore! - urla sbraitando.

- Si. Come no. Infatti non vi stiamo battendo con un distacco di 40 punti... - risponde Niall sarcastico.

- Voi state rubando! I vostri giocatori non sono delle superiori! - dice con lo stesso tono di voce.

- E se no di cosa? Sono dei talenti ma sono nostri amici e vengono a scuola con noi. Ora vattene. Mi stai irritando. - dice Emma alzando leggermente la voce.

Il ragazzo se ne va, all'inizio aveva intenzione di protestare, ma poi si era reso conto dello sguardo provocatorio di Emma e aveva deciso di andarsene. Con lei non si scherza. Sbuffa innervosita e si rimette a sedere accanto a Niall, io mi avvicino piano piano per poi sedermi accanto a lei e posarle un braccio intorno alle spalle.

- Fai paura quando ti incazzi - dico scherzando.

- Zitta tu, quanto tempo c'hai messo?- dice un po' imbronciata.

- Quanto mi pare ok? Mica è colpa mia se ti picchi con i tifosi avversari!-

- Non mi ci sono picchiata! - dice alzando il tono della voce.

- Si ma c'eri quasi! - dico ridendo.

- Fanculo. - risponde lei incrociando le braccia e mettendo il muso, lo sa che non sopporto quando fa così, mi fa sentire in colpa e lei lo fa ad ogni occasione.

- Smettila! - dico stritolandola in un abbraccio.

Il tabellone suona dando rinizio alla partita mentre le squadre di corsa stanno rientrando in campo e prendono le posizione; nella panchina della nostra scuola è comparso un nuovo ragazzo a cui ora posso dare un nome, Liam Payne. Il ragazzo si toglie la felpa della squadra scoprendo la maglia con il numero 10, sicuramente entrerà in campo al posto di qualcuno, come ho detto prima riesco a sentire il potenziale di un giocatore e, Liam, mi trasmette un emozione strana, come se fosse ad un livello ancora più alto di Harry o Louis.

I due team si posizionano in campo, come avevo previsto in panchina è rimasto Finn, mi dispiace per lui ma non vedevo l'ora di vedere in azione quello nuovo. La palla parte in possesso degli avversari che, anche se stanno perdendo, sembrano pronti a giocare il tutto per tutto; l'arbitro fischia e il secondo tempo inizia con un subito un azione fulminea della Icknor che provano a sfondare con un passaggio lungo al loro centro che era avanzato. Sfortunatamente per loro Harry non si lascia sorprendere da questi passaggi che infatti è già stato intercettato ancora prima che possa partire.

Mio fratello fa un sorriso un po' deluso, sicuramente si sente offeso per l'azione che hanno appena provato, comunque non perde tempo e passa la passa a Liam.

- Su facci vedere cosa sai fare. - dice Harry a Liam, non che lo abbia sentito, ho letto solo le sue labbra.

Liam non risponde e avanza a passo lento palleggiando fino alla linea dei tre punti avversaria, deve mettere un po' di paura trovarselo davanti perché nessuno prova a rubargli la palla. Il giocatore fa un piccolo sorriso trovandosi davanti un avversario, fa due respiri profondi e va in contro al difensore; con una semplice finta di sfondamento a destra, assieme ad un cambio rapido di velocità, lo supera e salta per schiacciare a canestro. Un altro difensore era andato a coprire il canestro ma Liam con un po' di pressione riesce a superare anche lui, segnando il primo canestro dopo solo un minuto di gioco.

Capisco che nel basket in un minuto puoi fare tanti canestri, ma considerando tutto il tempo che si è preso tranquillamente l'azione è durata nemmeno 20 secondi.
Il pubblico, compresa me, è rimasto sorpreso da questa azione, tutto il tifo che c'era si è spento in pochi attimi facendo solo sentire il rumore della palla che rimbalzava a terra prima che gli avversari la recuperassero; infine tutta la Harrow school è esplosa in urli e grida rivolte alla nuova promessa del basket che si era mostrata davanti a loro.

La partita procede ormai segnata, l'arrivo del nuovo asso ha creato un distacco ancora più grande, lasciando il match segnato solo dopo 10 minuti del terzo quarto. La Icknor non si è arresa fino al suono della fine ma nessuno pensava che potessero vincere a quel punto, forse nemmeno loro, ma hanno combattuto come dei veri guerrieri; l'anno scorso era già successo che delle squadre smettessero di giocare già alla fine del secondo tempo, restavano in campo, però si vedeva benissimo che si erano arresi, ed è una cosa che odio, perchè ti devi arrendere prima? C'è sempre la possibilità che cada un meteorite sulla panchina avversaria e a quel punto vinceresti.

Niall ha già accompagnato Emma a casa e io sono rimasta qua fuori ad aspettare mio fratello, mi piace aspettarlo alla fine delle paure anche se mi tocca stare al bar da sola con gli sguardi di tutti addosso, non che non mi piaccia avere mille attenzione addosso ma non mi piace stare da sola.

Il campanellino sopra la porta suona appena essa si apre, io che sto bevendo un cappuccino mi giro per vedere chi è entrato, sono un po' curiosa lo ammetto. Liam Payne, il ragazzo che ha battuto il record del " tempo impiegato a diventare popolari" entra nel bar, borsone in spalla, felpa aperta e capelli bagnati, deve appena aver finito di fare la doccia; si avvicina quasi correndo verso il bancone, lanciano la borsa su una sedia e ordinando rapidamente qualcosa che non riesco a sentire. Bevo un sorso della bevanda mentre continuo a fissarlo incuriosita da come quel ragazzo con un comportamento così fanciullesco possa essere così bravo a basket.

- Buonasera Styles - dice portandomi via dal mio mondo.

- Buongiorno Payne. Non mi ricordavo di averti detto come mi chiamo. - dico senza lasciar trapassare nessuna emozione.

- Su dai, lo sanno tutti chi sei. Poi tuo fratello è anche il mio capitano quindi come puoi pretendere che non lo sappia - dice con un sorriso innocente.

- Ottima osservazione - rispondo girando il cucchiaino nel cappuccino, mi mette sotto pressione quel ragazzo, non riesco a leggere il suo viso, le sue emozioni e questo mi mette a disagio.

Il barista arriva portando con se un caffe, penso, da portar via e un cornetto consegnandoli a Liam che li prende alzandosi dalla seggiola.

- Beh devo andare io - dice mettendosi la borsa in spalla - ci vediamo in giro Asia - conclude uscendo.

Quel ragazzo è un mistero.

Spazio for me :)

Allora subito mi scuso per il ritardo ma ho avuto una settimana piuttosto impegnata e non è ancora finita ( fortunatamente ora arriva il bello ) e non avevo ne il tempo ne l'ispirazione per scrivere, già per scrivere queste tre righe ho dovuto sudare freddo.
Non criticate errori di scrittura perché ora ( ore: 12:53 del giorno 7 marzo ) ho appena finito di scriverlo e così come è viene pubblicato.

Spero che vi piaccia lo stesso e se vi interessa sapere dove ho preso le mie informazioni sul basket... Non lo saprete mai! Ahahahah .
Spero che nessuno lo sappia mai perché se capite un paio di cose bi spoilerete da sole delle parti della storia ;)

Spero vi sia piaciuto.

- Marghe

One Shot •Liam Payne•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora