quattro♡

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«Boss, prendo una pausa. Vado dieci minuti fuori!!» esclamò Raissa, incrociando Gabriele che stava raggiungendo un tavolo con il conto in mano, mentre la ragazza entró nello spogliatoio femminile del locale, per prendere in mano il suo amatissimo 'button up teddy jacket' rosa pastello, lungo fino a metà polpaccio e grande giusto qualche taglia in più, per poter raggiungere l'angolo fumatori, che si trovava in veranda, davanti al piccolo laghetto. Gabriele annuì sconsolato, sapendo che quella pausa sarebbe servita, solo per autodistrugersi con quella schifezza di sigaretta elettronica della quale Raissa non aveva ancora perso il vizio.

Raissa odiava il freddo!! Che fosse stato Torinese, dei paesi nordici, russo o del sud america. Odiava il freddo in tutte le sue forme e caratteristiche!! Odiava il doversi coprire per non congerlare e diventare all'istante un piccolo 'polaretto' ai mille gusti. Odiava la combinazione "freddo + pioggia", soprattutto perché per muoversi tra le vie della città il suo unico mezzo di trasporto era lo skateboard. Odiava le correnti di aria fredda, che delle volte erano così forti che sembravano dovessero portarla via. Ma soprattutto odiava che in questo periodo dell'anno, alle sei di pomeriggio fosse già scuro. Lei che ha sempre avuto paura della notte, del buio e dell'oscurità!! L'unica cosa che ama è la neve. Candida, bianca, pura... Proprio come lo sono i bambini.
La neve è una delle poche cose che le riporta alla sua infanzia con ricordi felici. Pupazzi di neve. Angeli sulla neve. Lotte con le palle di neve, che si sgretolano senza che tu potessi muovere un dito. La cioccolata calda con la panna, seduti in veranda, davanti al caminetto, a guardare quei bei fiochetti cadere dal cielo ed adagiarsi sul suolo... Perché si nonostante i mille problemi, la neve era l'unica cosa che metteva d'accordo la sua famiglia e che la rendeva per davvero tale.

Una volta raggiunta la veranda che dava al piccolo parchetto che d'estate era aperto per il clima caldo, Raissa prese posto su una di quelle scomodissime e congelate sedia di ferro, portando le ginocchia al petto e accendendo la sigaretta elettronica, al gusto di vaniglia, che portò alla bocca.
Aveva iniziato a fumare di nascosto all'età di sedici anni. Nessuno lo sapeva. Né Sharon, né Tania, né gli assistenti sociali che si prendevano cura di loro, in casa-famiglia. Aveva inziato con le sigarette normali, grazie ai pochi spicci che le davano al mese per comprare qualsiasi cosa volessero. Ricordava ancora perfettamente, che Sharon, con quei pochi spicci comprava sempre libri da leggere scritti non in italiano, per imparare la lingua, mentre Tania, cercava sempre di compare accessori nuovi da abbinare ai suoi capi, poiché ci tenava alla moda, nonostante non potessero permettersi chi sa quali capi. Raissa, invece, spendeva i soldi in sigarette, perché pensava che senza una famiglia la vita non fosse vita. Che se l'avessero abbandonato i suoi veri genitori, ed altre tante famiglie non l'avvevano voluta con sé, era perché lei non avrebbe cambiato la vita a nessuno... Ma che anzi stesse solamente occupando spazio.
Iniziò a fumare per due singoli motivi: uno, perché magari se suo padre Rayan, quello vero, avesse scoperto come somigliava a lui in tutto per tutto, sarebbe ritornato a riprenderla di corsa, chiedendole scusa e promettendogli che non l'avrebbe mai più fatta soffrire. Due, perché volevo morire, ed lei che di coraggio non ne avevo nemmeno per scappare da Torino, figurasi se avesse trovato il coraggio di togliersi la vita, lanciandosi nel vuoto.
Aveva smesso con quelle tradizionali e aveva inziato con quella elettronica, quando proprio le sue migliori amiche lo scoprirono, ma ormai era troppo tardi.
Sí sa bene: il lupo perde il pelo, ma non il vizio!!

Raissa stava continuando a fissare il piccolo laghetto, che si trovava proprio sul giardino di questo locale dove nei mesi più caldi Gabriele rilasciava sempre dei pesci rossi nell'acqua, rilasciando anche di tanto in tanto una piccola nube di fumo, quando il silenzio venne interrotto dal suono classico del cellulare quando ti arriva una nuovo messaggio.

Da Sharon🔥: Io giuro appena ritorno a Torino farò un bel discorsetto a Gab
Da Sharon🔥: Ma cos'ha al posto del cervello?? Due scoiattoli?? Le tette di Amelia?? No, perché non capisco...
Da Sharon🔥: C'è tu, l'anti-calcio in persona. Colei che non sa nemmeno il nome per intero di Buffon, sta facendo da cameriera ad ¼ della squadra??
Da Sharon🔥: Io mi butto giù!!
Da Sharon🔥: E non negare, ho le prove che il Boss ti ha affidato il privè dove ci sono i miei amati giocatori

Raissa scoppiò a ridere, leggendo i vari messaggi che l'amica le aveva inviato durante l'arco di tutta la serata, e che si concludeva con un video che si stava ancora scaricando dato la pesantezza del file. Senza esitare, però, Raissa entró dentro l'applicazione di FaceTime per poter condividere quei dieci minuti di pausa con i scleri della sua juventina preferita.

«Io sto impazzendo. IM-PAZ-ZEN-DO. Ma allo stesso tempo ti sto odiando. O-DI-AN-DO. Ma ti sto anche amando. A-MAN-DO... Sì, è confermato per colpa tua e di quell'altra, fidanzata con il napoletano, finiranno per riaprire l'ospedale psichiatrico 'Saint Mary' ed io finirò per esserci ricoverata là dentro!!» esclamò Sharon non appena accettò la videochiamata, mostrando i loro volti uno difronte all'altro, mentre Raissa non riuscendo a trattenersi scoppiò a ridere. Non c'era niente da fare, Raissa amava le sue migliori amiche.

«Se finisci in psichiatria il 99,9% è colpa di Tania e Lorenzo, mentre il 0,1% colpa mia!!» esclamò Raissa, interrompendo per pochi secondi il lungo monologo di Sharon su quanto fossero "Belli & bravi", su quando sognasse una notte di passione con ognuno di loro, e su quando sognasse avere per le mani una delle loro carte di credito, per poter partire e viaggiare per tutto il mondo, e non farsi più rivedere, fin quando i soldi sarebbero finiti.

«Comunque io, Sharon Vannesi, ti do la mia benedizione per poterci provare spudoratamente con Paulo Dybala. È l'unico single di tutta quella banda di matti. La Sua fidanzata, una pazza isterica, l'ha lasciato per un trentenne, molto molto brutto... Ed io ti vedrei davvero molto bene insieme a lui!!» esclamò iniziando a fare sorisetti e occhiolini a gogo, mentre la mente di Raissa si fermò a quel nome.

Paulo

Le ricordava qualcosa questo nome, ma non sapeva cosa. Aveva la sensazione di averlo già sentito, da qulache parte, o che qualcuno gli e lo avesse già detto, ma precisamente non sapeva dove. E non ricordava chi. Mentalmente si portò a rivivere i giorni passati, ma come se qualcuno avesse premuto il tasto 'Reset' presente sulla sua testa, Raissa aveva solo un grande buco nero.

«Ahh tu e la tua stupida memoria da pesce rosso...» si lasciò scappare tra sé e sé, ricevendo come risposta solo la faccia interrogativa dell'amica, che per colpa del tono davvero basso non era riuscita a distinguere nessuna parola di quella frase. Raissa negò con la testa ed un sorriso sul volto, cercando di far capire all'amica che era tutto apposto, anche se la curiosità prese il sopravvento. «Sha, ho la sensazione di aver già sentito questo nome o che qulcuno me l'avesse già detto. Ma non ho proprio idea di dove l'ho sentito...»

«Iss sto per darti una notizia che ti sconvolgerà la vita e l'esistenza: Paulo Dybala è il fuoriclasse juventino, numero dieci e tu abiti a Torino. Indovina un po'?? La città juventina per eccellenza!... Avrai sentito il suo nome da tutti i bambini, che incontri grazie ai tuoi lavori. Ma tu lo sia quanto è amato quel ragazzo??... E ripeto: vi vedrei bene come coppiettina, super ricca e sempre abbronzata in giro per il mondo!!» esclamò, ammicando, ritornando al discorso principale, iniziando a girare per camera sua. Tipico gesto di quando un discorso la prende fin da subito. Raissa scoppiò a ridere, negando in maniera molto evidente sia con la testa che con l'indice.

«Ed io cosa centro con Paulo?? Non sono una modella, non sono una influencer, non sono una cantante, non sono un'attrice... Io sono semplicemente, io!!» esternò il suo pensiero, volendo un qualche consiglio anche se tra le due, aveva completamente sbagliato amica e Paulo non le interessa minimamente, si ripeté in testa.

«Bhe Iss, tu sei tu, hai ragione, Ma sai quanto sei figa?? Più di ogni attrice, influencer, modella, cantante. Tu sei tu, e vai più che bene così come sei. Tu sei tu, e sono sicura che tutti invidino la tua forza di volontà. Tu sei tu, e nonostante tutto sei ancora in piedi e sorridi a questa fottuta vita. Tu sei tu, e tutti meriterebbero averti nella loro vita, solo per capire quante cose hanno loro, a cui non danno la cazzo di importanza che hanno... Tu sei tu, Raissa fottutissima e fighissima Levante!!»

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Buonasera a tutt*💞

Com'è andata la giornata?
Spero bene.

Cosa ne pensate del nuovo capitolo?
Se vi è piaciuto fatemelo sapere attraverso una stellina e un commento.

Ci vediamo al prossimo capitolo

Besos, la vostra Enne💎

Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala [] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora