L'istruzione occidentale è proibita.

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Qualsiasi riferimento a fatti o persone reali è puramente casuale.
Alcuni luoghi citati nel romanzo sono frutto di pura fantasia.
Essendo su più fronti ispirata alla guerra in Nigeria, mi sento in dovere di dire
che il seguente racconto non vuole in alcun modo urtare la sensibilità, prendere parte o meno
a uno specifico pensiero.
E' probabile che nella storia siano presenti più punti errati per quanto riguarda la storia/politica/società. Non me ne vogliate.

«Lo vedi? E' lì, come nelle fiabe.

Quando si varca l'arco

d'ingresso al tempio dei sogni, lì,

proprio lì, c'è il mare.»

-Luis Sepùlveda

جماعة اهل السنة للدعوة والجهاد,

L'istruzione occidentale è proibita.

Il Maiduguru Airport è grande, un'enorme distesa di desolazione.

L'angoscia mi attanaglia lo stomaco, mista al senso di eccitazione che, anche volendo, non riuscirei a reprimere.

Il mio primo incarico.

Mi guardo in una pozza di pioggia e fango, il mio volto è arrossato e la barba è incolta, chiunque scorgerebbe stanchezza nel blu dei miei occhi.

Scuoto appena il capo raddrizzando la targhetta cucita sul mio petto, le do un'occhiata: vi è stampato sul fronte "Louis Tomlinson, 32.", il retro è pieno di dati personali: gruppo sanguigno, segni particolari, tutto il necessario per far in modo che in caso di pericolo riesca a salvarmi o ad essere riconosciuto.

Le divise che un tempo furono bianche, adesso sono luride e la mia, in particolare, ha il segno di un proiettile all'altezza della spalla, macchie di sangue secco. Quando chiedo a chi appartenesse mi rispondono di non saperlo, dicono che sono vecchie divise, di una vecchia guerra.
Non gli credo.
Riesco ancora a sentire l'odore della persona che l'ha indossata prima di me.

Trasportiamo a fatica gli attrezzi medici e sento le dita pulsare a causa del peso dei contenitori pieni, mentre un militare ci scorta verso il "Borno State Specialist Hospital", la struttura ospedaliera è più buia della notte in cui siamo immersi, ho paura.

Quando mi sono unito all'associazione pensavo di sapere a cosa stessi andando incontro, ma adesso, mentre in piena notte corriamo in massa verso l'ospedale per fare in modo che nessuno ci veda e mentre l'odore di guerra, l'odore di morte mi invadono le narici, non mi vergogno a dirlo, io ho paura.

Le strade sono tappezzate da manifesti, la Boko Haram si diffonde a macchia d'olio, i morti non si contano più, io sono qui per tenere in vita. "L'istruzione occidentale è proibita." recitano tutti, ed io da medico occidentale, dovrei essere ovunque fuorchè qui.

«Menene sunanka?Yi bayanin da kanka.

Qual è il vostro nome? Identificatevi.»

«Ka bar su su tafi, su ne mala'iku.

Lasciali passare, sono gli angeli.»

Gli angeli. E' così che definiscono i medici qui, che sia per le divise bianche o per il modo in cui cerchiamo di tenere in vita, nessuno lo sa ancora.

Il cigolante cancello dell'ospedale si apre, delle grosse mani ed un sorriso niveo spuntano da dietro di esso. Una tenue luce si accende e grazie ad essa scorgo una cascata di morbidi ricci disordinati, il mio cuore perde un battito, poi due, e quando il giovane apre gli occhi, ne perde altri mille, troppo confuso dal verde intenso. Solo i suoi occhi sono scoperti, porta avvolto intorno al corpo e al viso una grossa stola scura, totalmente informe e un bavaglino a coprirgli il viso. Senza più proferir parola, il ragazzo ci guida verso l'interno dell'ospedale, accendendo e spegnendo le luci prima e dopo il nostro passaggio.

OS Larry Stylinson AU; L'istruzione occidentale è proibita.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora