«Davvero insolita la consistenza di questa bolsite, e sorprendenti i racconti del Colosso» diceva Cil, mentre il sole mattutino, benché tiepido e gentile, non mancava di rendere faticoso il cammino sotto la mia Armatura, acquisto dettato più dal sentimento che dalla ragione.
«Il passato del nostro mondo è davvero molto più ricco di quanto si possa credere.» aggiunse l'Alchimista, «Innumerabili sono le meraviglie create dai Superni e rimangono, a saperle cercar bene, molte vestigia del tempo che fu.»
Egli era dinnanzi, e sempre teneva un occhio alla via e uno al Puntafatti, sì che s'accorse subito quando eravamo vicini alla meta. C'era un boschetto d'alberi rigogliosi e curati, né troppo elevati né minuti, e il congegno suggeriva d'entrarvi.
Dopo breve cammino entro quella macchia placida ed ospitale, udimmo voci d'uomini e trambusto provenire da mancina, sì che, seguendo quanto le orecchie ci suggerivano, giungemmo ad una modesta spianata ove s'ergeva un gran tendone, vistosamente pencolante, supportato da ritorti puntoni e lise funi, e d'intorno tavoli, casse e banchi in allestimento.
«Un accampamento di guerrieri?» s'interrogò Bastonazz, «Ma di quale armata? Non sventolano vessilli riconoscibili... e per quale battaglia? Non mi pare di aver visto altri eserciti in giro.»
«Avviciniamoci pacificamente,» consigliò l'Alchimista, «ché siamo all'oscuro delle intenzioni di costoro e delle loro attività.»
D'intorno al tendone, sul versante che al nostro arrivo era nascosto alla vista, altri ripari minori erano disposti, e più voci provenivano da essi, tutte rilassate e gioviali.
«Buondì Messeri» ci salutò cordialmente un giovane, che aveva la casacca divisa in due bande verticali, mezza color della polenta e mezza indaco, come appartenesse ad un battaglione.
«Buongiorno a voi,» rispose Cil, lieto dell'accoglienza tutt'altro che bellicosa, «perdonerete la nostra ignoranza, ma potreste dirci cosa accada qui e a qual cagione sian erte queste tende?»
Il giovane scoppiò allora in una gran risata.
«Ma come? Non lo sapete? Oggi si svolgono i Grandi Giuochi del nostro Re, e illustri campioni vengono da ogni angolo della terra per prendervi parte! Se vorrete assistere, sono tre Grossi a testa.»
L'Alchimista fu molto infastidito dal fatto che la sua ignoranza fosse stata derisa, nonché dalla richiesta di danaro, e si congedò sbrigativamente dal giovane, invitandoci a tirare innanzi.
«Grandi Giuochi... mai sentiti nominare... ognuno di questi signorotti crede che la sua giostra sia la più bella e famosa del mondo e...» mugugnava Cil, quando Bastonazz, che stava sfrontatamente sbirciando qua e là tra le tende, lo interruppe con un grido:
«Ma è l'ingannatrice! Ah, la fortuna ha voluto che la ritrovassi, per la miseria!»
«Cosa dici, ragazzo?» gli domandai, al che Bastonazz ci fece raccogliere accanto a lui, e ci mostrò traverso i drappi d'una tenda una donna di schiena, adagiata sopra letto di pregiate stoffe, tra una pipa e un bruciaprofumi; aveva la pelle ancora umida del recente bagno, una seta a coprirne il capo, onde asciugare la capigliatura, e due gioielli a impreziosirne il corpo, uno alla caviglia e uno al collo.
«Chi è?» domandò l'Alchimista, dacché il viso della dama era voltato.
«Quella che ci ha fregato due volte i soldi, con la faccenda della Maschera!» rispose Bastonazz a gran voce, sì che la fanciulla di dentro s'accorse della nostra presenza e si girò. Allora ci avvedemmo che il ragazzo aveva pienamente ragione: due ciocche nere sporgevano sulla fronte, e gli occhi profondi, la bocca carnosa e il naso morbido erano quelli di Selesta, la Divina Marchesa di Brora.
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Artifacta - La Cerca degli Artefatti
AventuraUno sparuto gruppo di avventurieri si mette in viaggio alla ricerca dei mitici Artefatti... vi aspetta una storia fantasy a metà tra la satira e la parodia, tutta da ridere 😂 Se volete, potete ascoltare l'audiolibro dei Capitoli sul mio canale YouT...