Point of view Nives
Capii subito che doveva essere successo qualcosa quando vidi la porta di casa aperta. Si intravedevano dei soprammobili caduti dalle loro rispettive postazioni, dentro si udiva un certo fermento. Entrai e mi chiusi piano la porta alle spalle, dalla cucina si sentivano provenire alcune voci così feci per dirigermi lì quando, all'udire il nome di Aaron, mi fermai ad un passo dal varcare la soglia, non ebbi alcuna difficoltà nel riconoscere le voci di Luke e James.
«Che è successo ad Aaron secondo te?»
Silenzio «Non lo so» fu il biascicare della voce di Luke a rispondere «E' molto strano, non sarebbe stato possibile.»
«Ma avrai almeno un'idea, no?!» James si espresse quasi con un ringhio, l'ansia e la preoccupazione che provava trapelavano ad ogni singola parola.
«Un'idea?!» il tono di Luke si era fatto sprezzante «Un'idea certo che ce l'ho e anche tremendamente chiara.»
Non resistetti più e varcai la soglia «Che cos'ha Aaron?»
Entrambi si voltarono nella mia direzione sorpresi, subito però l'espressione di Luke lasciò spazio a qualcos'altro, qualcosa che non mi sarei mai aspettata: astio.
«Allora?! Cos'ha Aaron?!» ripetei con insistenza, non ricevendo risposta voltai loro le spalle e mi diressi spedita verso la camera che condividevo con lui, ma nel momento in cui mi accinsi ad aprire la porta una mano si allungò sopra la mia testa e si appoggiò su di essa bloccandomi il passaggio. Rigirandomi mi ritrovai con le spalle alla parete, davanti a me Luke si ergeva in tutta la sua statura. Si trovava troppo vicino, i capelli biondo platino gli ricadevano sul volto mentre lo sguardo, nero petrolio, mi perforava come una lama d'acciaio.
«Ho bisogno di vederlo» dissi alzando il mento per fronteggiarlo.
«Lui però non ha bisogno di vedere te.»
Strinsi i pugni «Di cosa stai parlando?! Mi vuoi dire come sta?!»
Inclinò la testa di lato e mi studiò, come un predatore studia la sua preda poco prima dell'attacco «Vieni con me.»
«Scordatelo» sputai. Non capivo perché si stesse comportando così, mi sembrava di trovarmi come in una sorta di déjà vu, questo non era il Luke che avevo imparato ad apprezzare, questo era il Luke freddo, sprezzante, calcolatore, il Luke spietato che avevo conosciuto nei primi giorni in cui mi ero unita al branco.
«Vieni con me» ripeté con voce calma, eppure tutto il suo corpo era teso come una corda di violino «se vuoi delle risposte.»
A quel punto annuii riluttante. Tornammo in cucina dove Luke si riempì un bicchiere d'acqua, con noncuranza si appoggiò al lavello e lo ingoiò tutto d'un fiato, infine dopo un lungo momento di pausa parlò «Aaron ha la febbre.»
Aggrottai le sopracciglia «Non capisco.»
Mi guardò torvo «Cosa c'è da capire?! I lupi non si ammalano, noi non siamo come gli esseri umani, non è solo il fatto di farci crescere il pelo e le zanne, il nostro sistema immunitario non ci permette di farci abbassare la guardia, risultato? Noi non ci ammaliamo, non cediamo il passo alle infezioni ne ai più comuni raffreddori e se ciò dovesse accadere la guarigione sarebbe terribilmente rapida. In realtà questo potrebbe anche essere un problema: quando due lupi si attaccano non è raro che uno dei due ne esca fuori con qualche ossa fratturata. Se il ferito non venisse curato in tempo queste potrebbero assestarsi nel modo sbagliato, il dolore allora sarebbe atroce.» Si portò il bicchiere davanti al volto e lo fissò rigirandoselo tra le dita «Lo sai che noi non possiamo nemmeno ubriacarci? L'alcool non riesce nemmeno a fare in tempo ad entrare in circolo che già ce ne stiamo liberando.» Fece una smorfia «Nemmeno il beneficio dell'alcool ci è concesso per offuscarci la mente. Io ci ho provato per anni a fuggire dal dolore quando ho perso la mia compagna. Non ha mai funzionato.» Poggiò il bicchiere sul ripiano «Ad ogni modo Aaron ha la febbre.»
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Luna di Alabastro
FantasíaLa storia tratta di una giovane ragazza di nome Nives e del suo desiderio di vendetta e di rivalsa verso la sua famiglia e il suo popolo che dai tempi antichi è stato quasi condannato all'estinzione, ed oggi considerato da alcuni solo una leggenda...