II

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Francesca's pov:
Il viaggio è stato divertente, d'altronde non ti puoi annoiare con l'auri.
Bene, sono le sei di pomeriggio, e sono stanchissima.
Ci siamo fermate alla stazione di Nizza e con un taxi siamo andate al nostro hotel, molto chic, ma non siamo abituate a tutto questo luccichio. Facciamo il check-in con molta lentezza, che non capisco come mai, dato che l'hotel era vuoto, di seguito saliamo nella nostra stanza.
F: "Auri sono stanca, stiamo un po' qua in stanza? Possiamo guardare qualche serie, ho il computer"
A: "No dai Fra, lo sai che mi piace girare quando sono all'estero"
F: "Che due balle ti prego"
A: "Senti, io vado fuori un oretta, alle sette torno, promesso"
F: "Ma se ti perdi? Se ti rapissero?"
Auri stava già cercando il suo zainetto, ma a sentire quelle parole si girò lentamente verso di me dandomi un occhiataccia.
F: "Oh scusa scusa. Hai il telefono carico almeno?"
A: "Si mamma franci, ci vediamo dopo"
Non faccio neanche in tempo a salutarla che è giá fuori dalla porta.
Tiro fuori il mio computer dallo zaino e comincio a guardare Teen wolf, ma come mio solito mi addormento sul morbido letto della nostra camera, la numero 52.
Aurora's pov:
Esco dal nostro hotel e mi guardo in giro.
Guardo a destra e a sinistra, e non posso fare a meno di guardare tutte le super car parcheggiate ai lati della strada. Rimango a bocca aperta, non ne ho mai viste cosí tante in una sola strada, ma d'altronde siamo a Montecarlo, qua regna la ricchezza.
Percorro mezza via, ed il mio sguardo si blocca su una delle tante macchine dei miei sogni, una Shelby gt350 blu con due righe caratteristiche che attraversano il parabrezza, il tettuccio ed infine arrivano al bagagliaio.
Che poi, a chiamarlo bagagliaio ce ne vuole, non solo di questa macchina, ma di tutte quelle sportive, infatti la capienza di questi "bauli" è pari a zero. Ma si sa che le sportivone non sono auto comode.
Me ne intendo di macchine e motori, mio padre mi ha passato questa passione ed io l'ho portata avanti.
Ero tra i miei pensieri, stavo avendo un momento solo mio con quella macchina.
E invece no.
Sento una spinta da dietro, e per poco non sbatto la faccia a terra. Mi giro e chi vedo? Il solo ed unico Lando Norris. Il lieve vento gli aveva scompigliato quei ricci stupendi, e niente, pensavo di aver sbavato per terra.
Indossava dei pantaloni della tuta ed una maglia della McLaren. Per non parlare di quelle braccia.
Sì sará un gran figo, ma mi ha quasi rotto i denti.
L: "Scusa, non ti avevo vista, tutto bene?" dice guardandomi preoccupato.
A: "Oh, non pensavo di essere trasparente Mr. Norris" dico facendogli un occhiolino.
Gli scappa una risata nervosa, e mi guarda la testa. All'inizio non capivo, ma poi mi sono ricordata di star indossando il cappellino della McLaren. D'altronde è il mio team preferito.
Lando si stampa un sorriso enorme sul volto e mi dice:
L: "Sei qui per il gran premio, fan McLaren?"
A: "Certo che sí pilota McLaren" gli rispondo.
Non so il perchè ma in quello sguardo mi ritrovo, ho un certo feeling con lui sin da subito. Chissà il perchè.
L: "Ti va di guardare la corsa dal nostro box? Anche se non hai il pass posso procurartene uno io"
A: "Oh nono, il pass lo ho, e mi farebbe molto piacere assistere dal vostro box"
L: "Bene allora ci vediamo domenica"
'Domani mattina', lo correggo.
A: "Saró in giro per il paddock a guardare le prove libere con una mia amica"
L: "Bene, a domani..."
A: "Aurora" dico seguendo una risata.
Giro ancora per un po' per quella gabbia d'oro finché non è arrivata l'ora di tornare in hotel. Entro nella hall e mi invade l'odore di muschio bianco e vaniglia. Decisamente troppo forte per i miei gusti.
Entro nell'ascensore e mi parte un tic nervoso, non so perchè ma ho paura degli ascensori. Ma in confronto alla mia paura più grande, la sera, gli ascensori non sono niente. E potrebbe sembrare stupido avere paura della sera, ha senso che ve lo siate chiesti, ma c'è una storia dietro la famigerata paura della sera. Beh, spiegato in breve, molto in breve, l'anno scorso ho avuto una brutta esperienza con dei "ragazzi" mentre tornavo a casa da una festa.
Era luglio, io ero andata al compleanno di una mia compagna di classe, Sara, e a fine serata, del gruppo con cui sarei dovuta tornare a casa, non ce n'era uno sobrio. La discoteca era distante una mezz'oretta da casa mia e dato che era tardi non avevo chiamato i miei genitori, volevo tornare a casa a piedi. Quindi, dopo essere uscita dalla discoteca ho cominciato a camminare, rigorosamente con il telefono scarico. Ero arrivata davanti al pezzo di strada più malfamato di tutta la mia città, io indossavo un vestito corto. Tre ragazzi mi si sono affiancati, ho provato ad ignorarli, ma appena girai l'angolo sentii una mano fredda sulla spalla. Inutile dire che quella mano non fu l'unica cosa che mi sentii addosso. Tante mani. Fortunatamente sentii un clacson di una macchina. Quei ragazzi scapparono, ed io mi accasciai per terra e cominciai a piangere disperatamente. Un caldo abbraccio mi avvolse le spalle, mi girai e vidi il cugino di Franci, Leonardo, detto Leo. Lo guardai negli occhi ed attaccai le braccia al suo collo, stringendomi in un lungo e confortante abbraccio. Da quel giorno siamo diventati come fratelli, e non smetto mai di ringraziarlo. Se non fosse arrivato lui quel giorno, non avrei immaginato cosa sarebbe potuto succedere. Però la parte più dura è stata raccontarla alla Franci. Sapeva che qualcosa non andava in me, e cosí gliel'ho detto. Lei e Leo mi sono stati vicinissimi. La scelta migliore è stata traslocare con lei in un piccolo appartamento a Milano. È la migliore coinquilina del mondo. Se non fosse che brucia sempre le torte.
Le porte dell'ascensore si aprono, e torno sul pianeta terra. Entro in camera e Franci sta dormendo. Ma va?
Spengo il suo computer e vado a lavarmi, mentre lei ancora dorme sul nostro letto.
E devo ammettere che sembra molto molto comodo.
Esco dalla doccia e vedo che Franci si è svegliata.
F: "Ah ma sei arrivata? Ti davo per dispersa" mi dice con i capelli ancora scompigliati.
A: "Sì, sono arrivata mentre tu dormivi"
F: "Ha ha ha simpatica. Com'è andata fuori?"
A: "Bene. Ho visto Lando Norris"
A Franci va di traverso la saliva e comincia a tossire ininterrottamente ed io la fisso senza dire niente.
A: "Hai finito?"
F: "Tu cosa? Ma Lando Norris il pilota McLaren?"
A: "Certo che sì, il solo ed unico"
F: "E cosa vi siete detti?"
A: "Beh, mi ha quasi fatto rompere il naso e poi mi ha chiesto se avessi voluto assistere alla gara nel box McLaren"
F: "E cosa gli hai detto?"
A: "Gli ho detto di sì"
F: "Aspetta ma in che senso ti ha quasi rotto il naso?"
A: "Ero sul lato di un marciapiede a guardare una macchina e lui mi ha urtata, facendomi quasi cadere"
F: "Ahhhh. Io invece andró nel box della Aston Martin, ti ricordi vero?"
A: "Ohmm, sì che mi ricordavo"
F: "Sese"
Le lancio un cuscino preso velocemente dal letto e torno in bagno ad asciugarmi i capelli.
F: "ORDINO LA CENA IN CAMERAAAA COSA VUOI?"
Spengo il phon e mi affaccio alla porta spaventata.
F: "Cosa vuoi mangiare?"
A: "Una macedonia " dico sbuffando
Mi siedo sul letto vicino a franci.
A: "Cos'hai fatto tu oggi?"
F: "Viaggio da letto a bagno e da bagno a letto"
A: "Ah beh buono"
F: "Ah ed ho continuato Teen Wolf"
Dice sedendosi vicino a me.
Sentiamo bussare alla porta e vado ad aprire, dimenticandomi di essere in reggiseno. Beh sono fortissima sempre e comunque. Prendo la nostra cena e mi giro verso Franci.
A: "Madonna che figo quel cameriere"
F: "Si anche le tue tette sono fighe"
Non capisco ma poi mi rendo conto
A: "Ah cazzo mi ero dimenticata di non essere vestita"
A Franci scappa una risata ed io sconvolta rimango lì in piedi con il vassoio in mano.
F: "Sì dai ho capito che hai realizzato ora che a quel cameriere piacciono le tue tette, ma dammi da mangiare dai"
A: "Scusa stavo pensando"
F: "A cosa?"
A: "Niente"
Stiamo sul letto a mangiare, è una nostra tradizione, entrambe troviamo che sia estremamente terapeutico.
La guardo che mangia quella piadina con il prosciutto crudo, il mio preferito.
Come sempre finiamo solo metà del nostro cibo, dato che ce lo scambiamo.
F: "Mhh buona questa macedonia" esclama Franci.
A: "E ci mancherebbe altro, abbiamo pagato un capitale per stare qua" dico facendole scappare una risata.
Ci infiliamo nel letto a guardare Modern Family.
Finisce che questa volta io mi addormento per prima e lei spegne il computer, si gira e spegne la lampada che era sul suo comodino.

*Spazio autrice
Ciaoooo, come state? Spero bene, come al solito.
Sono molto fiera di questo capitolo, mi sono impegnata tanto a scriverlo. Spero vi piaccia, se volete lasciate un commentino, mi farebbe molto piacere🥺
Alla prossima settimana,
-𝓪𝓾𝓻𝓲💙💍

Love is in the Paddock//Mick Schumacher (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora