Never Ending Story Pt.3

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Words: 7416

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«Potresti almeno guardarmi quando ti parlo? O sono diventato anche meno di una macchina per te?»domandò il primo umanoide ed era evidente la tristezza e il dolore del suo tono. E fu proprio questo che fece sollevare lo sguardo della programmatrice sulla sua prima creazione.

«Non sei mai stato solo una macchina per me Jimin, non sai cosa dici»sussurrò,offesa dalle accuse del ragazzo dai capelli rosso scuro.

«A volte sembri scordartene però»replicò il maggiore.
«Nell'ultimo anno l'hai completamente dimenticato.»

«No,non l'ho fatto»ribatté,alzando il tono della voce.
«Forse sei tu che hai capito che avere più donne ai tuoi piedi è meglio che averne solo una»aggiunse a bassa voce e non riuscì a reggere lo sguardo del ragazzo. Fu costretta ad abbassarlo sul piatto ricolmo della sua colazione che ancora non aveva toccato. Era difficile per lei ammettere che Jimin non fosse più solo suo. Da quando il suo progetto era stato approvato col massimo dei voti e avevano iniziato ad arrivare le richieste di nuovi umanoidi da parte degli abitanti di tutto il Giappone, Jimin era diventato famoso non solo all'interno del Paese. Lei era conosciuta come "la programmatrice" mentre lui come "il primo umanoide" e questo generava curiosità,stupore e fascino. E se aggiungiamo il fatto che Jimin fosse bellissimo,provocante,seducente e anche educato,gentile e dolce, era la combo perfetta di tutto. Jimin era il predatore e la popolazione femminile di Tokyo era la preda.

Machi aveva perso il conto di quante donne avevano varcato la soglia della camera da letto del ragazzo,di quanti gemiti lussuriosi,urla e colpi disumani aveva sentito all'interno dell'enorme attico che condivideva con Jimin. Gemiti che tempo prima uscivano dalle sue labbra mentre Jimin la sovrastava con il suo corpo massiccio e scolpito mentre si rotolavano nelle lenzuola del suo letto. Perché i pettegolezzi erano questo,pettegolezzi,ma non erano del tutto falsi.

Tra Jimin e la sua programmatrice c'era stato qualcosa. Qualcosa che era finito nello stesso modo in cui era iniziato: per puro caso. Dopo che Machi aveva portato Jimin a casa sua, i due erano diventati sempre più affiatati. Erano amici anche se Machi continuava a "lavorare" su di lui per evitare che non sorgessero problemi di nessun tipo. E una di quelle sere,nel suo laboratorio,era scoppiata la passione. Si erano ritrovati nudi l'uno davanti all'altra ad esplorare un mondo che era nuovo per entrambi e quella piacevole esplorazione era andata avanti per mesi e mesi fino a quando Machi aveva notato come le altre ragazze fossero attratte da Jimin e di come il ragazzo non si tirava mai indietro alle provocazioni e alle advance.

Il cuore della programmatrice si ricoprì di ghiaccio spesso come il marmo e tra lei e Jimin non ci fu più niente se non un'amicizia destinata a continuare a consumarsi,giorno dopo giorno,e finire nel dimenticatoio di entrambi.

«Già. Doveva essere bello quando ero io ad essere ai tuoi piedi no?»esclamò il ragazzo,sbattendo una mano sul tavolo.
«Quando potevi studiarmi come un cazzo di topo e io stavo zitto. Perché era così che ti piaceva vero Machi?»

One Shot/Kim Taehyung Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora