Capitolo 1
La luce del sole al mattino che filtrava dalla finestra batteva sui miei occhi azzurri ancora addormentati, era un altro lunedì, uno degli ultimi per fortuna...ancora un paio di mesi e la scuola sarebbe terminata per lasciare spazio alle vacane e al dolce far nulla dell'estate
Pensavo a quanto potesse essere bello dormire fino a tardi tutti i giorni della settimana e andare a letto alle due si notte dopo una bella festa con gli amici
Era proprio quello che ci voleva un estate peró lunga...tre mesi sono troppi pochi e io sicuramente non avevo tempo per fare tutto quello che avevo progettato
Ma per ora dobbiamo solo cercare di arrivare al più presto al 6 giugno
Nel frattempo mi alzai dal letto barcollando fino al bagno dove, appoggiata con i gomiti al lavandini, osservavo il mio riflesso stanco allo specchio
I miei capelli bianchi leggermente spettinati mi coprivano un po' il viso, raddrizzai il piccolo anellino che avevo al naso e misi la cuffia blu che indosso quasi tutti i giorni
Subito dopo presi l'eyeliner e feci una linea sulla palpebra per poi passare il mascara sulle mie lunghe ciglia nera per mettere in risalto gli occhi
Davvero non capisco il perchè ma l'azzurro che ho io non è come tutti gli altri...non per vantarmi ma sembrano occhi di uno spettro
Non rimasi molto a farmi domande e arrivai in cucina dove lo zaino e tutti i libri erano gettati a terra.
Mi avvicinai alla marmaglia di roba che giaceva al suolo e con cura rimisi all' intero della cartella ciò che serviva per la giornata, quando tutto era a posto chiusi la zip facendo un rumore metallico
Oggi tutto era particolarmente silenzioso, non c'era ventri e gli uccellini non cinguettavano come al solito
Sentivo solo il mio respiro e il profumo del deodorante della Playboy di Harry che mi aveva spruzzato sulla maglia sabato e pur avendola lavata non se ne andava...
Arpii la credenza per trovare una brioche ancora incartocciata che aspettava di essere mangiata, la afferrai e appoggiando le mani sulla carta strinsi fino a fare esplodere la confezione e il rumore si diffuse per tutta casa
I miei occhi scattarono sull'orologio, le 7:50 tra dieci minuti il bus sarà davanti a casa mia quindi meglio velocizzare i tempi
Addentai la mia colazione e masticando mi diressi all'uscita con lo zaino appoggiato sulla spalla destra
Alzai lo sguardo per guardare fuori dal piccolo vetro rotondo che sta in alto alla porta
Non posso crederci...lo scuolabus era già fuori che aspettava, così...con cinque minuti di anticipo
Infilai entrambe le vans blu e senza pensarci due volte girai la maniglia e il sole colpì di nuovo i miei occhi quasi accecandomi però sta volta dovevo davvero sbrigarmi
Chiusi alle mie spalle facendo girare di nuovo la chiave e il mio gesto fu seguito da un metallico clack
Passo dopo passo cominciai a correre senza nemmeno accorgermene
L'aria mi arrivava in faccia e dovevo tenere una mano sulla fronte per riuscire a vedere dove andavo, non penso esista cosa più odiosa
Le porte si aprirono e io entrai giusto in tempo, e come ogni mattina tutti gli sguardi si posarono su di me
Come se non avessero mai visto una persona, cosa sono tutti alieni?
Non mi importava più di tanto ma era fastidioso che gli altri non avessero di meglio da fare
Salii un gradino e facendomi spazio tra i secchioni i nerd e tutte le generazioni possibili arrivai in fondo dove stanno i più casinisti
Cercai i suoi occhi verdi spostando lo sguardo da destra a sinistra ma nulla, non riuscivo a vederlo. Strano, non è quasi mai assente
"Ehi Alex" sentii chiamare il mio nome alle mie spalle e subito mi voltai di scatto
Eccolo! stavo iniziando a preoccuparmi
Andai a sedermi di fianco a lui posando la giacca di jeans sulle mie gambe e lo zaino in fondo ai piedi
"Ciao stronza" disse sorridendomi dolcemente facendo intravedere le fossette
"Ciao scemo" gli tirai un pugnetto amichevole sul braccio facendolo ridere
"Così mi fai male, cattiva" mise il broncio e portò le braccia al petto fingendosi offeso
Devo dire che Harry è sempre stato il mio migliore amico, lui c'è sempre quando ho bisogno...mi è stato vicino da quando siamo piccoli e da quando mio padre non c'è più, ci conosciamo da quasi diciotto anni e ogni giorno mi sorprende sempre di più non so davvero come ringraziarlo per tutto quello che fa per me, so che non potrò mai ricambiare tutto il suo affetto, è indispensabile, è tutto quello che ho e non voglio perderlo perché non saprei proprio dove andare senza la mia guida
Non mi ero nemmeno resa conto che lo stavo fissando senza dire nulla, si era quasi fatto imbarazzante
"Che c'è?" chiese sorpreso
Non saprei proprio cosa rispondergli, vorrei potergli esprimere tutto quello che penso su di lui ma è difficile a parole, gli voglio bene, tanto...
"Niente stavo solo pensando ai bei momenti passati insieme" sorrisi intrecciando le mia dita delle mani più e più volte fra loro
"Ne hai da pensare allora" esclamò portandosi le braccia dietro alla nuca e stiracchiandosi occupando anche tutto il mio spazio
"E levati la cuffia maleducata, non ti vergogni?"mi tolse l'indumento che portavo in testa cominciando a sventolarlo in alto, troppo in alto dato che io sono una nanetta, ho sempre ammirato il suo lato ironico...apparte quando mi dice quello che devo fare e diventa super protettivo
"No e ridammela" dopo svariati tentativi inutili riuscii finalmente ad afferrarla e strappargliela dalle mani
"Stronza" rimise il broncio
"Coglione" controbattei sventolandogli la mia cuffia sul naso facendolo sorridere
"Ti voglio bene tappo" disse infine portando la sua mano sulla mia per stringerla facendomi sentire protetta
"Anche io colonna"
TO BE CONTINUED...