14. "Che sappia davvero qualcosa?"

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Quarto giorno....

Andrea...

"Voglio te!"
Non posso ancora credere che lo abbia detto davvero. Soprattutto non dopo aver conosciuto quella carogna di mio padre.

Ma ciò che più mi sorprende, è il fatto che sia rimasta lì, a fiancheggiarmi. A farmi sentire appoggiato e al sicuro. Lo ha sfidato senza estrenare alcuna ombra di dubbio neanche per un fottuto istante.

Mai nessuno, nemmeno mia madre, lo aveva mai fatto.

Sono sempre stato solo ad affrontare la furia distruttiva di mio padre. E ormai mi ci sono pure abituato.

Ma lei, cazzo... pensavo fuggisse a gambe levate alla vista di quel farabutto, e invece mi ha sorpreso. Di nuovo.

Come farò a continuare a tenermi alla larga dal farla mia se lei continua a essere così piacevolmente perfetta?

Se non fa altro che avvicinarsi al mio tipo di donna ideale?

Come farò a ingannarla, seducendola per poi abbandonarla? Io non sono così, merda!

Lei merita qualcuno che sia in grado di rispettarla e quale rispetto potrei darle io, avendola addescata con l'inganno?

Ma, cazzo! Ha saputo tener testa a mio padre e una parte di me lo ha trovato eccitante!

Nessuno, fino a oggi, si era mai permesso di rivolgersi a Ernesto Bernardi così.
Soltanto il sottoscritto che, per l'appunto, si è beccato diverse querele e una denuncia dopo averlo ridotto come lui era solito fare con mia madre.

Ma quella ragazzina, wow... non sembrava avere nemmeno un briciolo di paura. Anzi... era come se a tenere il coltello dalla parte del manico fosse lei invece del vecchio.

E, anche se questa sua imprudenza mi ha fatto perdere dieci anni di vita, adesso, con mente lucida, mi rendo conto che mio padre non avrebbe mai potuto toccarla nemmeno con un dito, sebbene la sua espressione non richiamasse nient'altro che vendetta.

Lei rimarrà intoccabile per lui, innanzitutto perchè è una Serafini, e suo padre potrebbe benissimo seppellire il mio, anche con un semplice schiocco di dita, ma anche perché senza di lei il mio vecchio è fottuto.

E questo pensiero mi rincuora. Perché, cazzo, non voglio che nessuno la tocchi. E adesso più che mai mi rendo conto che non mi riferisco soltanto a mio padre ma a chiunque altro.

Quella sua bocca impertinente; la sua tenacia. Diamine, anche la sua goffaggine mi attrae. Che cazzo mi succede?

Possibile che, inconsciamente, stia iniziando a rispettare questa borghesina così maledettamente perfetta?

Merda...

Tuttavia non posso farmi trascinare da queste inutili considerazioni.  Non devo legarmi a quella ragazza. Lei deve essere solo il mezzo per raggiungere l'obiettivo.
Un obiettivo che non posso permettermi di fallire.

Ed ecco che, come un boomerang, un ricordo mi salta subito in mente.

"Ti sta ricattando..."
Cosa diavolo ha sentito di tutto il discorso che ha fatto mio padre?

10 Giorni per farla innamorareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora