Capitolo 50

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"Giuseppe che succede?" - mi chiede Gualtieri facendosi portavoce di tutti

A parte Alfonso e Speranza, gli unici a cui l'ho già anticipato questa mattina presto, gli altri mi stanno guardando con un'aria spaesata. L'ultima volta che abbiamo indetto un consiglio così all'ultimo minuto è scoppiata una pandemia... questo giro probabilmente non è così grave a livello materiale ma potrebbe causare uno tsunami simile.

"Vi ho convocato per annunciarvi che in mattinata salirò al Quirinale per dimettermi"

Sono riuscito a dirlo con un tono calmo e deciso, ci manca solo di trasferire su di loro altri dubbi e altro sconforto... quello che vedo nei loro occhi in questo momento direi che è sufficiente.

"Ringrazio l'intera squadra di governo, ogni singolo ministro, per ogni giorno di questi mesi insieme..."

Pensavo di essere pronto a fare questo discorso ma mi sembra di sciogliermi dentro... se ci fosse qui Alice mi metterebbe la sua fronte sulla mia e mi farebbe ripartire. Devo pensare a lei in questo momento per riprendermi

"Possiamo aver commesso degli errori, altri li valuteranno, ma possiamo dire di avere agito sempre in coscienza. Avremmo potuto fare altro, certo, ognuno di noi ha dei limiti, ma non ci siamo risparmiati. Ci tengo a sottolineare due cose" - li guardo uno ad uno negli occhi - "La prima è il posto giusto che l'Italia ha ritrovato in Europa... se penso che quando abbiamo iniziato avevamo davanti la necessità di disinnescare le clausole Iva e adesso stiamo scrivendo i progetti ambiziosi del Recovery Plan, penso che è cambiato il mondo e che noi siamo stati parte di questo cambiamento. La seconda è che dobbiamo essere orgogliosi di aver fatto in un anno e mezzo un lavoro inimmaginabile, soprattutto grazie a voi ministri che, pur nelle differenze, siete riusciti a creare quei rapporti umani che ci hanno permesso di affrontare tutto ciò"

Mi guardano con gli occhi pieni di consapevolezza che quello che gli sto dicendo è la verità, probabilmente solo ora stanno realizzando che di fianco a loro adesso hanno un collega vero e non un alleato raccogliticcio per mantenere la poltrona.
Mi chiedono di ripensarci, sono convinti che riusciremo a trovare la gente necessaria per continuare nel nostro lavoro ma per ora è inutile

"No Signori, ormai la situazione sta diventando troppo pesante, non possiamo vivere sotto attacco ogni giorno su qualsiasi argomento che c'è da affrontare" - altra carrellata su tutti - "Del resto volevano buttarci giù già un anno fa, vi ricordate le loro dichiarazioni? Li ha fermati solo la pandemia che in qualche modo ci ha compattati nel rapporto tra di noi e con il Paese"

È stato difficile, lo ammetto. Alcuni di questi ragazzi sono veramente meravigliosi e si sono impegnati fino allo stremo, qualcuno ha passato notti in bianco per aiutarmi e per non far gravare tutto il lavoro sulle mie spalle.
Ora che sono da solo nel mio ufficio però posso lasciarmi andare, non devo più tenere quello sguardo fermo e sicuro che uso quando sono con loro

"Hey..."
"Hey..."
"Sei così abbacchiato perché ancora non mi hai comprato un completino?"

Meno male che è stupida questa donna e un sorriso me lo strappa sempre...

"Chi te lo dice che non l'ho fatto?"
"Uhh davvero?" - ecco si è accesa come una bambina
"No non è vero... ti stavo prendendo in giro"
"Stronzo" - e gonfia le guance però intanto si avvicina e mi sfiora le labbra con le sue - "Come l'hanno presa?"
"Credo che quasi tutti se l'aspettassero... stava diventando snervante anche per loro"
"A che ora devi andare da Mattarella?"
"Ci vado in tarda mattinata, prima devo cercare di riacquistare un po' di lucidità e contegno per non fare la figura del cane bastonato"

Mi prende il viso tra le sue mani e mi bacia ancora, questa volta con tanta dolcezza, e poi appoggia la fronte sulla mia

"Sai che ho pensato a questo quando ero lì dentro?"
"A cosa?"
"A te che fai così e che dopo io sto sempre bene..."
"Ed è servito?" - mi chiede con un sorriso bellissimo
"Credo che a parte il fatto di andare su al Colle non sarei riuscito a dire altro senza pensare a te" - la bacio anche io - "Grazie di starmi vicino"

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