Entrata in casa, velocemente mi dirigo in camera e dopo una doccia veloce ed essermi cambiata d'abito, ecco che mi precipito fuori dalla portafinestra, pronta per passare un pomeriggio in compagnia di Can, alla ricerca dei costumi perfetti.
Non'appena i miei occhi sfiorano la sua figura che mi aspetta a bordo della sua auto, di nuovo quella sensazione di poco fa, torna ad assalirmi. E se fosse stato veramente lui, Sanem?Allah, che vita complicata la mia!
Salgo in auto e inevitabilmente, al pensiero che possa avere lui il mio anello, gli riservo un'altra occhiataccia, in cui riesco a percepire io stessa quei sospetti che frullano da ore nella mia mente. «Possiamo andare?» mi chiede voltandosi verso di me, ed io, osservando fuori dal parabrezza annuisco.
Il rombo del motore, da il segnale che ormai siamo in partenza e dopo pochi secondi, vedo dallo specchietto retrovisore, la tenuta allontanarsi.
Per un anno intero, in sua assenza, ho avuto molte difficoltà ad allontanarmi dalla quiete della mia casa e del mio giardino. L'aria nei miei polmoni ogni volta sembrava mancare e la mia gola, pareva stringersi in un nodo così grande e stretto da impedirmi di ragionare. Eppure adesso, al suo fianco, al fianco dell'uomo che mi regala ossigeno con un solo sguardo, sembra essere cosi facile, naturale.
Di tanto in tanto avverto i suoi occhi su di me e un sorriso imbarazzato affiora sulle mie labbra. C'è silenzio tra noi, ma è un silenzio totalmente diverso dal solito. È un silenzio piacevole, felice e, in quel momento, il pensiero che possa avere lui il mio anello, affiora prepotente alla mia mente.«Il tuo anello di fidanzamento ce l'ha Can!» mi dice d'un tratto la mia cara vecchia amica: la mia voce interiore.
Guardo un punto in alto a destra dell'abitacolo e per la prima volta, incredibile ma vero, sembra che entrambe la pensiamo alla stessa maniera. «Lo penso anch'io» rispondo, riflettendo e concordando con lei.
«Anche tu cosa?» mi chiede d'un tratto Can e, a quella domanda, mi volto verso di lui, sgranando gli occhi e sperando che non faccia altre domande. Ah, Sanem! non farti scoprire, altrimenti si getterà fuori dall'auto urlando che sei totalmente impazzita!
Scuoto la testa, imprimendomi sul volto un espressione innocente, sperando che basti a fargli credere di aver sentito male.
Improvvisamente, ecco che la mia voce interiore si fa sentire ancora, lasciandomi distogliere lo sguardo da Can e osservare quello stesso punto dell'abitacolo di poco prima. «Te l'ha chiesto! Ha detto: "Ti è rimasto qualcosa di mio?", "Qualcosa che non puoi dimenticare..". Sapeva che stavi nascondendo l'anello e così, è venuto da te e l'ha preso!» mi dice la voce, continuando a riempirmi la testa delle sue teorie che, a parer mio, sembrano essere una più possibile dell'altra. «Sicuro!» rispondo sottovoce per evitare che Can mi senta e, lanciandogli un occhiata per vedere se abbia percepito qualcosa, lo vedo guidare in tranquillità. «L'anello ce l'ha lui! Ha capito che l'hai indossato attorno al collo, per un anno intero! E venuto, l'ha preso e ora si aspetta che tu lo ammetta!» dice la voce e, inevitabilmente, mi volto verso Can, riservandogli uno sguardo pieno di sospetto e rabbia, mentre la mia voce interiore prosegue il suo discorso. «Se lo ammetti, diresti che non hai dimenticato quest'uomo per un anno!» dice e a quelle parole, sembra diventare tutto più chiaro. «Esattamente!» rispondo sicura di me. «Non farlo, non sottometterti! Quest'uomo gioca con te come un gatto che gioca con un topo!» aggiunge la voce, ed io lentamente mi volto verso Can, riservandogli un'altra occhiata vittoriosa, per aver smascherato almeno nella mia mente, il suo piano. «Non succederà mai!» rispondo alla voce, soddisfatta.
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GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
FanfictionCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...