diciotto♡

1.1K 32 0
                                    

«NOTIZIONA SHOCK!» esclamò Sharon, una volta che anche Tania accetto la consueta videochiamata delle due di notte, che ri-accompagnava Raissa verso casa dopo un'estenuate giornata di lavoro.

Erano passati solo sei giorni da quella maledetta partita, ed il corpo della mora ne aveva percepiti sei anni. Ogni mattina Paulo, o solo o in compagnia, si presentava al negozio di giocattoli e chiedeva sempre di Raissa. Fino a ieri la scusa dell'influenza intestinale aveva retto, poi però questa mattina Paulo che si era presentato con Claudio, la vide arrivare e con molta nonchalance, Raissa, fece finta di non vederlo. Letteralmente un fantasma davanti ai suoi occhi. Provò a bloccarle il polso, ma ormai, anche Raissa conosceva lui, e preparata a questo potenziale mossa, con uno scatto veloce si allontanò. Dai suoi occhi, aveva notato la delusione, e spinto via da Marchisio, Raissa si sentii nuovamente libera di respirare normalmente. Anche la sera Paulo e i suoi amici sceglievano sempre di venire alla 'Cantina Torinese' e da quando si eravamo lasciati, il compito di servire la loro tavolata era scivolato dalle sue mani, per sua volontà, finendo tra quelle di Grace, l'unica cameriera che si era proposta, e anche l'unica con la quale non scorreva buon sangue. Così diversa da lei. Così altezzosa nei confronti di tutti. Così di pochi costumi d'innanzi ai bei ragazzi d'aspetto, che siano stati single e fidanzati. E lei, che rispetto a Raissa, ne aveva sempre saputo di più di calcio, Juventus e Paulo Dybala, non aveva perso un attimo con quest'ultimo e con i suoi stupidi attegiamenti che facevano innervosire la mora e non poco. Ed era in quei momenti che si domandava se fosse possibile essere gelosi di qualcosa che relativamente non era mai stato suo.

«Allora parla! Che stai aspettando? Che Iss si fidanzi con l'argentino?» chiese Tania, che come sempre si trovava coricata nel letto più addormentata che sveglia. Sharon scoppiò a ridere, mentre Raissa dedicò tutta la sua piena attenzione all'incrocio sia perché dovevo superarlo, sia perché non potevo permettere di far scoprire la verità attraverso i suoi occhi. Solo Gabriele sapeva la verità. E per quanto anche lui volesse bene a Sharon e Tania, Raissa sapeva benissimo che non ne avrebbe parlato ad anima viva. Nemmeno con Amelia, la sua quasi moglie.

«Vi ricordate il ragazzo che ho tatuato, e che mi ha lasciato il suo numero di cellulare e che non sapevo cosa fare... E blablabla... Bhe, ecco noi CI SIAMO FIDANZATI!» esclamò estasiata, con un sorriso enorme in volto, cambiando poco dopo l'inquadratura, mostrando il ragazzo brasiliano che aveva rapito il cuore di Sharon, dormire al fianco di quello che era il posto della chioma fucsia.

«Voi vi siete cosa? Ma vi conoscete da una sola settimana!»

«Per la precisione tredici giorni... Okay, si abbiamo un attimo bruciato le tappe, ma il mio cuore diceva fosse la scelta giusta e anche il suo. Perché dovevamo aspettare mesi se già sapevamo cosa volevano?... E poi si abbiamo bruciato le tappe, ma quella del sesso no. Ci voglio andare con cautela questa volta. Siete felici?» chiese mentre nell'esatto momento in cui Tania e Raissa annuirono. Ovvio che erano felice, Sharon è la loro migliore amica e nonostante non sia la persona più seria, non ha mai sbagliato una volta. Quando non riceveva più amore chiudeva il sipario. Quando qualcuno pensava di fare lo stronzo con lei... Bhe lei faceva la stronza con lui, ma molto meglio. Quando un suo ex l'ha tradita, lei le ha servito la vendetta sul piatto d'argento. Sharon ha sempre saputo cosa fosse giusto per sé stessa, e delle volte Raissa l'aveva invidiava per questo carattere che la portava a fare le scelte più giusto per non far soffrire in primis se stessa e poi quelli che la circondavano.

«Sharon sono stra felice per te! Te lo meriti... Basta che non sia un coglione come Luca...»

«Tranquilla Tania, non è un coglione! E a suo vantaggio possiamo dire che è pure juventino, non come qualcun'altro che conosciamo già... Meglio di così non poteva andarmi!» esclamò, alzandosi dal letto per chiudersi in bagno per non disturbare il sonno del suo uomo, che aveva inziato a rigirarsi su se stesso.

Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala [] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora