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X: pronto Maddy sei tu?
Io: pronto emh... si sono maddy tu sei?
Dico con la voce da ubriaca
X: come chi sono non mi riconosci?
Io: se in questo momento ti avrei davanti non ti riconoscerei lo stesso ora dimmi chi sei così torno a ciò che stavo facendo
X: sono Harry
Io scoppio a ridere e continuo a parlare
Io: Ahh ora capisco che vuoi da me?
H: volevo sentirti
Io: ora? Scherzi? Domani ci vediamo e tu ora vuoi sentirmi? Potevi farlo 4 anni fa ormai non mi importa più niente di te ora torno a ciò che stavo facendo a domani sconosciuto.
Gli stacco in faccia,
Cioè ma che faccia tosta dopo 4 anni che non si fa sentire chiama ora il giorno prima della mia partenza che c'è pensava che così sarebbe andata meglio?
Torno al nostro tavolo e ordini un cocktail molto forte ma meglio così voglio dimenticarmi anche come mi chiamo
Io: comunque ragazzi ho una cosa da dirvi
Nash: dicci tutto piccola
Io: domani parto
Tutti mi guardano in silenzio non proferiscono parola
Carter: scherzi?
Io: no i miei si sono stancati di me e dei miei casini e mi spediscano da mio fratello
Matt: non ci sto credendo quindi ci lasci così?
Io: non vorrei farlo siete la mia famiglia vi amo tutti uno per uno prometto di venire il più spesso possibile
Hayes: mi mancherai moltissimo topa
Dice abbracciandomi e così fecero tutti, li amo più della mia stessa vita mi hanno salvato da quel mostro e non potrò mai essergliene grata.
Cam: mi raccomando stai attenta
Io: tranquillo saprò cavarmela
Shawn: prometti che per qualsiasi cosa chiamerai?
Io: te lo prometto ma ora basta smancerie è l'ultima sera e dobbiamo festeggiare
Aron: hai ragione tappo quindi forza tutti a bereeee.

Ci alziamo e come una mandria di bufali ordiniamo i nostri cocktail e andammo a ballare fu così tutta la serata fina alla mattina alle 7 dopo esserci fumati l'ultima canna decidemmo di salutarci per l'ultima volta e andare a casa.

Entro facendo il meno rumore possibile ho un mal di testa terribile apro la porta e mi ritrovo hitler seduta sul divano a braccia conserte.

Io: buongiornissimo
Mamma: vai immediatamente in camera tua a prendere la valigia e andiamo
Io: ma ho sonno non posso partire settimana prossima?

Le dico provando a farle un po' pena

Mamma: neanche per sogno forza e se avevi sonno tornavi prima a casa
Vado di sopra e senza neanche cambiarmi ci dirigiamo in auto verso l'aeroporto arrivata faccio tutto quello che devo fare e dopo aver salutato i miei genitori salgo sull'aereo ancora con la sbronza di stanotte e con gli occhi rossissimi dell'ultima canna fumata.
Destinazione Los Angeles

Spazio me
So che questo capitolo è davvero corto pero è solo di passaggio spero vi piaccia comunque e qualsiasi errore voi vediate fatemelo notare così che io possa correggerlo.

Una vita un po' incasinata Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora