Capitolo 27 - Parte 1

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Macarena


La prima sensazione che provo è una grande confusione, non riesco a capire ciò che è successo, non so dove mi trovo, non so perché sento un dolore immenso in tutto il corpo e in particolare al polmone destro, non lo so.

Ci metto un po' a tornare lucida e quando riesco a farlo mi rendo conto di tutto.

Zulema è accanto a me, agonizzante.

Io sono agonizzante.

Ci hanno sparato.

È sua madre che ha fatto tutto questo.

Una madre che fa questo alla figlia.

Una madre che fa questo alla fidanzata della figlia.

Che schifo, mi fa tutto schifo.

Anche se in questo momento prevale una sensazione peggiore dello schifo: la paura. Anzi, chiamarla paura è riduttivo, sono terrorizzata e mi sembra di impazzire.

Alcuni potrebbero pensare che chi ha visto la morte in faccia diverse volte come me e Zulema non ne abbia più paura, ma quando arriva il momento non è possibile non provare questa sensazione di orrore. Un orrore che si impossessa del tuo corpo e della tua anima, un orrore insopportabile che ti porta a pensare che qualsiasi cosa sarebbe meglio di quell'agonia, anche la morte stessa.

Dopo averci sparato un colpo a testa, in punti che sicuramente ci porteranno a una morte lenta e dolorosa, gli uomini si allontanano, seguiti dalla madre di Zulema che ci guarda per l'ultima volta.

Rimaniamo sole, immerse nel nostro sangue e spaventate, senza poter fare nulla. Immobili, paralizzate, costrette a subire quella tortura, per poi morire in una maniera allucinante.

"Zulema..."

"Bionda..."

Giro la testa verso di lei e penso che almeno siamo insieme.

"Non arrenderti..." le dico.

"Nemmeno tu..."

Guardo in alto, si sta facendo buio, sta arrivando la sera. Non so perché, ma questo mi fa sentire ancora più spaventata, ho paura di essere immersa nell'oscurità, in tutti i sensi.

Non voglio morire, non voglio che Zulema muoia, non voglio che Yasmin rimanga orfana, non voglio nulla di tutto ciò.

"Zulema..."

"Dimmi..."

"Volevo solo assicurarmi... Che tu... Che tu... Ci fossi ancora..." le dico, faticando molto a pronunciare ogni singola parola.

"Ci sono e... C'è una cosa che... Io... Voglio dirti una cosa..."

"Dimmi..."

"Se sopravviveremo... Io... Io voglio... Sposarti... Se anche tu... Se tu..."

Giro di nuovo la testa verso di lei, è bellissima, nonostante la situazione.

"Zulema... Stai delirando..."

"Sposami bionda..."

"Ma certo che ti sposo..."

"Dobbiamo resistere..."

"Ora più che mai..." rispondo.

"Dobbiamo risparmiare fiato..."

"Sì..."

Stiamo in silenzio per un po', senza smettere di guardarci.

Zulema mi ha chiesto di sposarla.

Non c'è niente che io desideri di più, ma il tempo passa e io capisco che questo matrimonio non ci sarà mai.

I hate u, I love uDove le storie prendono vita. Scoprilo ora