𝕔𝕒𝕡𝕚𝕥𝕠𝕝𝕠 𝟞𝟞

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Nei tuoi pantaloni, lo sai che ci vivrei

Monolocale dei giorni miei

Anche se è un metro quadro, io mi ci perderei

Ma non mi dici mai che non mi scorderai

Sotto le coperte

Come fossimo calamite

Quante promesse però

Rimangono in un angolo

-Monolocale (Galeffi)

<<Mark?! Che ci fai qua?!>> chiese Jungkook sbalordito <<Sono venuto a salutarti e come migliore amico del tuo ragazzo ho portato dei regali per la bimba>> disse cercando di entrare con più di dieci buste in mano e la sua valigia <<Fin quando credi di restare?>> chiese istintivamente <<Tranquillo non resterò per molto, ed ho ancora le chiavi del mio vecchio appartamento, alloggerò lì per il momento. Mi era semplicemente mancato tutto questo>> abbassò lo sguardo e insieme a Jungkook si diresse in cucina <<Vuoi qualcosa da bere? Non vorrei svegliare Jimin, ultimamente non sta dormendo molto, la bimba sta crescendo ed anche la sua pancia, ma sai com'è Jimin. Cerca di non ingrassare, ma fortunatamente mangia più del dovuto, o almeno lo spero>> si confidò il più piccolo dei due mentre Mark si accomodò sulle sedie poste vicino al tavolo <<Vorreste altri figli?>> chiese facendo voltare lo sguardo di Jungkook verso di lui, non sapeva come prendere la domanda, non voleva ferirlo ma non voleva nemmeno sembrare maleducato, così fece un lungo sospiro e lo guardò <<Cosa vuoi che ti risponda? Certo che in futuro vorremmo altri figli, diciamo che la piccola non era in programma, ma penso di averla amata prima ancora di saperne il sesso. Non è facile risponderti da solo, quando poi è lui che deve portare avanti altre gravidanze, ma sono sicuro che in due le cose saranno meno pesanti>> si voltò posando sul tavolo una tazza con dentro il thè verde e di fianco una scatola di cioccolatini alla menta <<Sarai un bravo padre Jungkook. Sono sicuro che riuscirete nel vostro intento. Ve lo meritate>> disse con la voce rauca per camuffare il dolore che puntualmente provava quando si parlava di famiglia, ma tutto scomparve quando avvertì dei passi provenire delle scale <<Jungkookie ci sono degli ospiti? Potevi venirmi a svegliare>> disse sbadigliando.
Appena varcò la porta della cucina si fermò e guardò l'amico che si era alzato per poterlo salutare, e senza nemmeno parlare, i due, si abbracciarono con gli occhi lucidi.
Jimin incominciò a piangere senza mai fermarsi e Mark accarezzò il volto del più piccolo e prese le sue mani <<Mi sei mancato così tanto, cerca di non andartene più>> disse mettendo il broncio mentre con la coda degli occhi vedeva lo sguardo di Jungkook un po' deluso, sospirò ma sorrise subito dopo.
Si avvicinò a lui e gli mise le braccia sottili attorno al collo e gli baciò il mento <<Ciao papà>> gli sussurrò ad un passo dalle sue labbra, prendendolo in giro <<Ti amo>>

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