~prende il dolore degli altri E poi lo porta dentro lei~

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"Immaginavo fossi qui per questo" dice ridacchiando "c'è un ma..." faccio scendere Peach che nel frattempo si stava dimenando fra le mie braccia "Sarebbe?" Mi incita a continuare con fare divertito "ho bisogno di un anticipo" alle mie parole diventa un po' più serio e il suo sorriso sparisce lasciando spazio a una smorfia interdetta "nemmeno t'ho mai vista lavorare, non ti conosco non posso darti un anticipo dal nulla!" Esclama ovvio "mi faresti il favore più grande della mia vita, ho bisogno di 2.000 euro per un violino entro sabato e un giorno di vacanza per domenica...te prego sei la mia ultima possibilità!"
"2.000 euro!? Sarebbe la tua paga per 3 mesi!" Mi fa guardandomi con gli occhi che quasi gli escono dalle orbite "Il mio vecchio Rainer ne costava 4.000 una volta passato il provino ti giuro che ti ripago tutto con la mia paga e nel caso io non lo passassi lavoro qui a gratis fino ad aver saldato  il mio debito, ma ti prego, accetta, sei la mia ultima chance!" Lo scongiuro con tutta me stessa ma  sembra comunque non voler cedere "ti prego! Giuro che non me ne vado se mi dici di no!" La discussione continua per altri minuti fin quando finalmente si decide ad arrendersi "Va bene riceverai tutti i tuoi soldi dopo il turno di stanotte a patto che tu lavori ininterrottamente tutta la settimana fino a sabato prossimo" istintivamente lo abbraccio in segno di gratitudine e per poco non sento le lacrime approdare sulle mie guance "grazie grazie grazie!" Dopo alcuni istanti che per me sembrano minuti mi stacco e dopo gli ultimi chiarimenti tra me e Federico ritorno a casa insieme a Peach

Davanti il portone del condominio per curiosità controllo il mio orologio da polsino e noto essersi già fatte le 9:30, durante il tragitto mi sono fermata nel negozietto sotto casa per prendere una camicia nera per il turno di stanotte, mi ha lasciato il posto da barista per non farmi fare avanti e indietro in mezzo tutta quella gente ma adesso che ci penso a stento riesco farmi una spremuta d'arancia con le giuste dosi di zucchero, credo sarò un totale disastro...

prendo l'ascensore, non amo i posti stretti ma perlomeno mi evito di fare cinque piani di scale con una cagnolina che quasi si rifiuta di camminare, dopo poco finalmente rientro in casa e la vista che mi si para davanti è a dir poco catastrofica, i cuscini del divano dappertutto tranne che sul divano, il tavolino di vetro in frantumi e la piccola libreria distesa sul pavimento totalmente vuota dei libri che ora si trovano di qualche metro più avanti a quest'ultima, subito prendo in braccio Peach prima che finisca per tagliarsi con i piccoli pezzi di vetro che si trovano sul pavimento e la porto in camera mia, forse l'unica stanza dalla casa ancora intatta, mi chiudo la porta alle spalle e mi incanto a fissare la finestra che tristemente si affaccia al muro del palazzo accanto e cerco in qualche modo di realizzare ciò che ho appena visto, non trovando una risposta esco dalla mia camera per poi richiuderla per non far uscire la piccola palla di pelo, per alcuni secondi esito sul da farsi ma poi decido di aprire silenziosamente la porta di fronte alla mia, quella di Diana

La vedo ranicchiata ai piedi del letto in lacrime, non sembra avere una bella cera esattamente come la sua stanza, mi avvicino a e mi siedo di fronte a lei  "...cosa é successo?..." Le metto una mano sulla spalla per tranquillizzarla sembra stia tremando, al mio tocco la sento gelida, ha la pelle ricoperta di brividi, lentamente alza lo sguardo che prima era nascosto tra le ginocchia verso di me e appena riesco a vederlo completamente sento il respiro mancarmi, lo sguardo è pallido gli occhi spenti sono ancora bagnati dalle lacrime che non cessano, un livido sullo zigomo gli ricopre gran parte della guancia e si ritrova con un labbro spaccato che da poco ha formato una crosta dal colore carminio, vederla in quello stato e come se mi facesse male e non vorrei rispecchiarmi in altre persone, farei di tutto per cancellarle tutto il dolore, forse per me una delle torture più grandi è vedere le persone a cui tengo soffrire e ora come ora l'unica mia famiglia è Diana "...Ti prego dimmi cosa è successo..." affondo il viso nel suo collo per poi stringerla cautamente fra le mie braccia "...mi dispiace Coraline..." sussurra fra lei lacrime per poi scoppiare in un pianto disperato e appoggiare la fronte sulla mia spalle "Cosa è successo Diana?" Le accarezzo dolcemente la schiena riuscendo a sentire le sporgenti ossa della sua colonna vertebrale "...Sai due mesi fa ho fatto domanda all'azienda di papà, potevo fare il lavoro per cui ho studiato negli ultimi hanni e tu avevi ancora una famiglia perciò mi sembrava l'idea migliore ma da quando i tuoi hanno divorziato e sei venuta a vivere con me mi sono sentita in dovere di starti accanto, tu non avevi più nessuno...questa mattina mio fratello è venuto a dirmi che dovevo partire con lui, da adesso sono un grafica! Il mio sogno da una vita, ma ora tu sarai di nuovo sola e non sai quanto questa cosa mi faccia male Coraline..." ha la voce spezzata e per quanto le sue parole mi abbiano distrutto dentro cerco di farmi forte solo per lei, mi stacco dall'abbraccio e cerco di farle uno dei miei sorrisi migliori "Diana questo è il tuo futuro! Sei riuscita a raggiungere il tuo obiettivo non dispiacerti per me io posso resistere, d'altronde non sarò totalmente sola avrò una piccola palla di pelo al mio fianco!" Riesco per un secondo intravedere un sorrisino formarsi sulle sue labbra mentre cerca di asciugarsi le lacrime "ora riposati sembri distrutta!" Mi alzo per prima e le porgo la mano  per aiutarla ad alzarsi e poi si rimette sotto le coperte, quando sto per uscire dalla stanza mi blocco a pochi passi dalla porta "Diana chi te li ha fatti quelli?" Domando riferendomi hai lividi "...non me la sento di parlarne..." le faccio un sorriso rassicurante "Quando te la sentirai sappi che io sarò pronta ad ascoltarti" Apro la porta della stanza per lasciare Dia riposare ma prima che io possa uscire sento nuovamente la sua voce "Grazie Coraline..." il mio cuore perde un battito e prima di cedere cerco darmi forza e senza voltarmi verso si lei riprendo parola "...Grazie per tutto quello che hai fatto Diana..." senza aggiungere altro richiudo la porta alle mie spalle e solo in quel momento, nella penombra di quel corridoio pieno si fotografie ricoperte di frammenti di vetro, con il silenzio più doloroso della mia vita intorno mi rendo conto di essere rimasta realmente sola...nessuno ora sarebbe più riuscito ad aiutarmi

(Disegno finale non mio)_______________________________________Scusate se aggiorno meno frequentemente ma sto cercando di usare il meno possibile il telefono per "godermi" l'estate♡

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(Disegno finale non mio)
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