IV

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Aurora's pov:
Qua sta andando tutto a gonfie vele, la difficoltà di questo tracciato è una delle motivazioni per cui è unico. Chi vince qua è un po' il vincitore assoluto, gareggiare qua è una prova per se stessi, per vedere il proprio controllo, il feeling che si ha con la monoposto e le proprie potenzialità.
Certo, io adoro questo Gran Premio, ma non è dei miei preferiti.
La sessione sta per finire, ma dal maxi schermo del paddock vediamo una macchina andare a muro. E dopo mi accorgo che è la macchina di Mick. Mi è salito un improvviso nodo alla gola, avevo la preoccupazione che lui si fosse fatto male. D'altro canto, è normale avere timore dopo un incidente, mica mi è venuto il magone solo perché era lui. O forse si.
A: "Cazzo! Povero Mick, speriamo stia bene" dico io avvicinando la testa a Franci per farle sentire quello che dico sopra i rombi dei motori.
F: "Guarda, è sceso dalla macchina illeso, ora sta tornando al box, perchè non vai a chiedergli come sta?"
A: "Ci andrei volentieri, ma ora dovrà parlare con i suoi ingegneri, e insomma, fare tutte le sue cose. Ma poi andrò a cercarlo"
F: "Hai ragione"
A: "Certo che sì, io ho sempre ragione" dico scherzando, beccandomi un pugno sulla spalla.
Passano altri venti minuti e le prove libere finiscono.
F: "Io vado da Seb, tu vai da Mick, poi ci aggiorniamo"
A: "Guarda guarda qua un esemplare di Francesca in love" dico ricevendo come risposta un terzo dito da parte sua mentre si allontana.
Allora mi metto anche io a cercare per il paddock Mick, ma sto faticando a trovarlo tra tutti i meccanici e le persone. Scherzo, eccolo qua davanti a me su un muretto isolato da tutti, e qui dove nessuno può vederlo, sta torturando una bottiglietta d'acqua. Mi siedo da parte a lui.
A: "Ehi Mick"
M: "Oh, ciao Auri" dice passandosi una manica sotto gli occhi. Stava piangendo. Mick stava piangendo. Me ne rendo conto dopo.
A: "Mi spiace tanto per com'è andata Mick, credimi, avrai occasione per rifarti" gli dico appoggiandogli una mano sulla spalla.
M: "Grazie mille"
A: "E di cosa?"
M: "Va tutto male con il team, loro sono fantastici, hanno fiducia in me, ed io non faccio altro che deluderli, forse non avrei dovuto firmare quel contratto, sento un peso sulle spalle che mi sta uccidendo, e non ho l'occasione di parlarne con nessuno, ne tantomeno con Seb, e non perché non mi fidi di lui, ma perché è sempre felice, e non voglio rovinare la sua felicità."- dice scoppiando in lacrime. Quegli occhi così azzurri si erano spenti.
A: "Mick, non pensarci neanche, se sei arrivato qua un motivo c'è, ricordi? Sei campione di F2 e F3, ora devi ambientarti, capire come funziona qua, e succede a tutti, rookies e non, di avere periodi brutti. Devi solo provare a non tenere tutto dentro, fa ancora più male, te lo dico da sorella"-gli dico prima di passargli un fazzoletto tirato fuori dal mio zaino.
M: "E tu come lo sai scusami?"
A: "Ho i miei motivi, e so di cosa hai bisogno ora" Mick aveva la testa rivolta verso il basso, ma a quelle parole mi rivolge lo sguardo. E per quella che sarà la prima delle tante volte mi perdo in quei suoi occhi azzurri.
M: "Ah sì? E di cosa?" Dice con l'intento di sigarmi.
A: "Di un abbraccio fatto bene" dico aprendo le braccia davanti a lui.
Non se lo fa ripetere un'altra volta e mi si fionda addosso. Ha la testa tra l'incavo della mia clavicola ed il mio collo, e riesco a sentire i suoi respiri sulla mia pelle. E questi respiri bruciano, fino ad un certo punto. Una gocciolina fredda si è posata sulla mia spalla. Una lacrima, perché è impossibile che piova, in cielo non c'è neanche una nuvola.
A: "Mick guardami un secondo"-gli dico spavaldamente. Lui alza la testa, ed in effetti ha gli occhi rossi e gonfi. Non lo conosco bene, ma a vederlo così mi si stringe il cuore.-
A: "Sfogati pure"-dico a quel biondino che comincerà  a rubarmi  un pezzettino di cuore.
Io gli sorrido e lui subito dopo torna ad abbracciarmi e comincia a piangere lacrime amare sulla mia spalla. Tra i singhiozzi ed i pianti gli lascio un bacio sulla tempia, e lui mi stringe ancora più forte a se, ed io non avendo spazio, sono costretta ad accavallare una mia gamba sulla sua. Io sto lì, a bagnarmi la manica, e ad assistere Mick. Chissà da quanto tiene tutto dentro. Ma perché mi fa questo effetto?
Ad un certo punto sento un rumore provenire dalla mia borsetta, più precisamente dal mio telefono. È una notifica della Franci
"Tra dieci minuti ci troviamo davanti alla macchina".
Non le rispondo, lascio il visualizzato, lei sa che faccio così, ci ha preso l'abitudine.
A: "Mick tra dieci minuti dobbiamo andare alla macchina". Lui alza la testa e tira su con il naso. Non mi risponde, annuisce e basta.
Ed in tutto questo non mi ha lasciata un secondo, siamo ancora abbracciati. Lui ha ancora le mani sul mio bacino ed io ho le braccia intorno al suo  torace.
A: "Stai un pochino meglio?" Provo a domandargli.
M: "Sì. Sto meglio" dice lui susseguendo un sorriso.
M: "In realtà mi fai un effetto strano"
A: "I-In che senso scusami?" Dico intimorita.
M: "Non lo so, è che non mi sono mai aperto e fidato di una persona, in questo modo, così in fretta, mi sento quasi in colpa..."
A: "L'ultima cosa che devi fare è sentirti in colpa, ok? E se ti sei fidato così velocemente qualcosa vuol dire. Non sono come le altre"
M: "Questo spetta a me deciderlo" Dice staccandosi dall'abbraccio e facendo un finto inchino. Mi scappa una risata.
A: "Aspetta vieni qui un attimo" Mick si avvicina, e noto i resti di quel disperato pianto in cui lui era fino a venti secondi fa.
Allungo il pollice verso la sua guancia sinistra e gli asciugo una lacrima, ed infine gli sorrido.
A: "Dai ora andiamo" dico allungando il braccio a terra per prendere il mio zainetto.
Mentre cammino però, la mano di Mick prende il mio braccio. Mi giro, e lo ritrovo a pochi centimetri dalla mia bocca.
M: "Grazie mille Auri, davvero hai qualcosa di speciale se sono stato così diretto con te."
A: "Te l'ho già detto Mick, ci sono passata, e so come è meglio uscire dai periodi bui." E mentre dico questo siamo ancora molto vicini, la situazione si sta facendo imbarazzante, quindi gli lascio un bacio sulla guancia. Non che mi sarei rifiutata se mi avesse baciata.
Però Mick ha qualcosa in più agli altri, non è il solito ragazzo stronzo a cui tutte quelle della mia età andrebbero dietro. Mick è Mick.
A: "Adesso andiamo sul serio, altrimenti ci tocca tornare a piedi" dico ridendo.
M: "Prima non mi ero reso conto che fossi così bassa stellina" dice ironicamente mettendomi un braccio sulla testa.
A: "Senti ciccio, non è colpa mia se sono nata così, lamentati con i miei genitori piuttosto".
M: "Non mi piace il soprannome ciccio, comincia a correre se tieni alla tua vita" mi dice con fare provocatorio.
Allora senza pensarci due volte comincio a correre per tutto il paddock, venendo inseguita da lui. Arriviamo al punto in cui dobbiamo far vedere i nostri pass, quindi prendiamo un attimo di pausa. Ma appena superiamo le transenne, ecco che la corsa ricomincia. Non mi ricordavo di essere così lenta, ma c'era da aspettarselo in effetti. Sto ancora correndo davanti alla macchina quando sento due mani sui fianchi che frenano la mia corsa.            Altro che farfalle nello stomaco qua.
M: "Te l'ho detto che non mi saresti fuggita stellina" dice lui tirandomi vicino a se, per poi prendermi a mo' di sacco di patate sulle sue spalle.
A: "Scusa per quello che sto per fare" gli dico cercando di trattenermi tra le risate.
M: "Cosa stai pe-"
Non gli dò il tempo di rispondere che con il gomito gli colpisco l'incavo del ginocchio facendogli perdere l'equilibrio. Cadiamo tutti e due nel prato da parte alla strada però e lui che atterra addosso a me.
A: "Ahi scansati Mick sei pesante" dico mettendogli le mani sui pettorali ridendo.
M: "Sono tutti muscoli quelli che pesano simpaticona" mi risponde alzandosi.
A: "Guardali quei due là!" Faccio prima di scappare dietro ad un albero, seguita dal ragazzo.
M: "Dove dove che non vedo?"
A: "Dove c'è la macchina di Seb" dico indicandogli quella Aston Martin color nero.
M: "Guarda guarda questi due che amoreggiano" urla Mick prima di sbucare fuori dall'albero dirigendosi verso la macchina.
Quando Seb sente la sua voce tira subito via il braccio dalla vita della Franci.
S: "Anche voi due non scherzavate su quel prato eh" dice lui grattandosi la nuca visibilmente imbarazzato.
M: "No senti, è lei che mi ha fatto un torto colpendomi dietro al ginocchio facendoci cadere."
A: "Dopo avermi ricorso per tutto il paddock mi sembra il minimo ciccio" dico guardando Mick.
M: "Questa me la paghi."
S: "Andiamo a casa dai che sono stanco."
F: "Mick ti rubo il posto davanti oggi" dice la Franci salendo in macchina senza aspettare una sua risposta.
F: "E comunque i più piccoli siete voi, quindi è giusto che stiate lì dietro"
A: "Hai un mese in più di me, così non vale."
Dico io facendo scoppiare tutti in una fragorosa risata.
Dopo dieci minuti di viaggio apparentemente silenziosi arriviamo davanti casa di Seb, davanti al fatidico marciapiede che questa mattina ha steso la Franci.
S: "Siamo arrivati amichetti"-dice Seb spegnendo la macchina.-
S: "Stasera alle 21 qua fuori, non suonate il campanello, vi aspetto dietro al portone"
F: "Dobbiamo portare qualcosa?"
S: "No, abbiamo tutto noi, portate voi stesse"
A:"Poco ma sicuro Seb" dico con tono ironico, prima di aprire la portiera per uscire. Ironia della sorte, non guardo il marciapiede, ed una ragazza si schianta contro la portiera. Ma sarà che quest'auto sarà una calamita per ragazze perse a Montecarlo. Non ha preso una botta forte, quindi si alza in piedi da sola dopo che tutti noi ci siamo catapultati fuori dalla macchina. Io ero da parte a Mick quando all'improvviso si avvicina alla ragazza.
Non è tanto alta, bionda, con gli occhi azzurri. È davvero molto molto più bella rispetto a me, ma non mi sa di simpatica.
M: "Vanessa? Sei proprio tu?" dice Mick con voce stupita.
V: "Mick!"-dice lei abbracciandolo calorosamente-"Da quanto tempo!"
M: "Beh ragazzi lei è Vanessa, ed è la mia ex, ora una mia cara amica"
Mi perdo nei miei pensieri tanto da non salutarla. "Ma tanto io e Mick siamo amici, che cazzo ti prendi male Aurora, vi siete conosciuti stamattina"
Torno tra i miei amici, Vanessa non compresa, perché sento una frase che non avrei voluto sentire.
S: "Stasera abbiamo invitato Francesca ed Aurora a vedere un film, perché non vieni anche tu?"
V: "Certo che sí, se anche per le ragazze va bene" dice con un tono di voce falso.
F: "Sisi per me va bene, per te Auri?"
A: "Oh si certo" dico con un tono di voce esaltato. Fingo molto bene le miei emozioni, ho un super potere.
A: "Fra è meglio che andiamo, dobbiamo prepararci"
F: "Si hai ragione andiamo" dice prima di schioccare un bacio sulla guancia di Sebastian ed avvicinarsi a me.
A: "Aspetta, la borsa" dico prima di allunarmi in macchina, e finire piegata a 90 gradi, per poi sentire una pacca sul mio culo. Mi alzo di scatto finendo a sbattere contro la parte di ferro del tettuccio della macchina.
A: "Ahia! Francesca ti picchio" dico mettendomi una mano sulla testa.
F: "Dai andiamo"
A: "Si, ciao a tutti" dico con un tono di voce scocciato prima di sbattere la portiera della macchina ed allontanarmi dal gruppo.
Poco dopo entriamo in camera d'hotel, ed io sbatto la porta con il mio solito fare arrabbiato, prima di buttarmi sul letto.
F: "Cosa c'è Auri?"
A: "Cosa c'è? C'è che oggi Mick è scoppiato a piangere tra le mie braccia come se nulla fosse, abbiamo avuto una bella intesa, ed ora si slinguazza la sua ex davanti a me"-dico con un tono che è una via di mezzo dall'arrabbiato al dispiaciuto-"Ma cosa mi aspettavo, mi faccio solo delle pippe mentali, l'ho conosciuto stamattina e basta siamo amici."
F: "Ma sarai mica gelosa?"
A: "Ma no che non so-UHMM Francesca cosa mi sta succedendo"
F: "Ma cosa ne so io di cosa succede a te, l'unica cosa che so è che mi piace un sacco Sebastian."-mi dice lei con fare imbarazzato-
A: "Tu continua ad innamorarti, io vado a lavarmi, anche se adesso dato che viene quella Vanessa non ho voglia. CHE VITA DI MERDA"
Dico prima di sbattere la porta del bagno e fiondarmi in doccia.


Spazio autrice:
Beh ragazze, buonasera a tutte, come state?
Cosa ne pensate del personaggio di Vanessa? Oggi capitolo lunghino, spero vi faccia piacere dato che mi sono divertita un sacco a scriverlo.
Non avevo voglia di aspettare sabato per postare, quindi eccomi qua con la scusa che posto in onore della vittoria dell'europeo dalla parte degli azzurri.
Ah, ho fatto un profilo Instagram (@justaf1addict, lí potete chiedermi quello che volete, ed anche se vorrete un po' di compagnia io sono disponibile😄)
Buonanotte a tutte, al prossimo capitolo.
-auri🌿💚

Love is in the Paddock//Mick Schumacher (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora