Capitolo 7

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Come il comandante ti sente parlare, ti senti come se il tuo cuore abbia perso un battito.

Ti guarda con un'occhiata sorpresa e inaspettata.

Quell'espressione ti faceva sembrare in una posizione di sottomissione incredibile, non ci credevi nemmeno tu, ti eri davvero presa tutto quel rispetto per dirgli quelle cose?

Certo che però ti aveva chiesto di essere sincera.

Fatto sta che man mano che lo guardavi, ti sentivi sempre più oppressa, mentre lui non diceva nulla, ti guardava e basta.

Sentivi dentro di te quella sensazione che ti viene quando un superiore ti guarda senza dire nulla, lasciandoti ferma lì dove sei, in attesa di qualcosa.

Ti sentivi quasi male, avevi ansia.

Ma non quell'ansia che aspetti e passa via, quell'ansia che ti rimane nel corpo, facendoti tremare e perdendo ogni cognizione di ciò che sta attorno a te.

Il comandante ti guardava con espressione penetrante, seppur involontariamente.

Ma una cosa ti sorprende, di quegli occhi un pochetto più aperti rispetto a prima.

Vedevi chiaramente una luce, un bagliore di speranza, un bagliore...umano.

Rimani lì ferma impalata come un tronco d'albero, non riuscivi a muoverti in alcun modo. 

Lui guardava i tuoi occhi come tu guardavi i suoi, e rimanevate fermi in un corridoio vuoto e silenzioso. 

Nessuno diceva niente, nessuno accennava a parlare, nessuno dei due si muoveva.

A quel punto, Erwin fa una mossa a dir poco inaspettata.

La sua espressione cambia, diventa in un certo senso molto decisa, e un brivido ti attraversa la schiena. 

Come tu fai per girarti e allontanarti un poco, lui ti piomba letteralmente addosso, bloccandoti ogni movimento.

Petto contro il muro di pietra, gelido, e lui dietro di te, col suo petto che sfiorava la sua schiena.

Eri spaventata, non c'è che dire, letteralmente stavi pregando chiunque di non morire.

Le lacrime quasi riempivano i tuoi occhi, ti sentivi male in quel momento e avevi una paura da matti.

Senti che le sue grandi mani ti bloccano i polsi, anche volendo non saresti riuscita a fare nulla.

Senti il suo respiro sul tuo collo, e ad ogni arrivo sentivi che un brivido di percorreva tutto il corpo.

Il tuo respiro si fa in un certo senso affannoso, però qualcosa ti sveglia da questo stato di sottomissione.

Erwin non stava facendo niente, ti stava solo tenendo ferma.

Non diceva una parola, semplicemente ti teneva lì, bloccata, col suo petto sulla sua schiena e i suoi respiri sul tuo collo, non faceva nulla.

Prima aveva parlato di sua succeditrice come comandante, diceva che vedeva grandi doti in te.

Era in un certo senso interessato alle tue scariche di adrenalina.

Senti una sensazione che ti prende la testa e in un certo senso ti viene in mente qualcosa.

Che ti stesse testando?

Se volesse effettivamente spaccarti di botte o sottometterti al suo volere, ti avrebbe sicuramente detto qualcosa o avrebbe preso l'iniziativa di muoversi.

Invece no, stava fermo senza fare nulla, respirando con tranquillità, come se stesse aspettando una tua mossa, mentre tu eri letteralmente nei casini con la testa.

Diventi un pochetto rossa in viso, e senti nuovamente caldo nel corpo a pensare a quella posizione scomoda.

Ti rendi finalmente conto che Erwin cercava di verificare se quello che aveva detto e ipotizzato su di te fosse vero, mettendoti in una posizione sottomessa.

Voleva che reagissi.

Allora, ipotizzi che sentendo i suoi respiri sul collo, avesse la testa vicino alla tua.

Rapidamente la tiri indietro, e senti che la presa svanisce, senti che va indietro, senti che Erwin fa un piccolo verso dolorante, probabilmente gli avevi dato una testata di quelle potenti. 

Non appena ti giri, vedi che ha il naso sanguinante, e solo allora ti accorgi di aver esagerato.

Con espressione preoccupata e veramente dispiaciuta, ti avvicini ad Erwin, che era leggermente piegato mentre si teneva il naso.

Come ti avvicini, lui ti guarda sorridente.

Sorrideva...

DAVVERO?

Non ci potevi credere.

Gli avevi letteralmente appena tirato una testata tale da fargli sanguinare il naso, e LUI TI SORRIDEVA.

Eri incredula e nemmeno poco, e assumi un'espressione sorpresa, che poi torna quella dispiaciuta di poco fa.

Y/N: < C-comandante! Mi dispiace davvero tanto, non era mia intenzio- >

Erw: < Va tutto bene Y/N. Speravo in questa tua reazione...alla fine mi hai dimostrato di saper reagire anche nelle situazioni come quelle... Potrei davvero pensare che tu possa diventare comandante al posto mio, un giorno futuro... Però caspita, con le testate ci sai fare... >

Ti guardava mentre osservavi il naso del comandante, che alla fine aveva fortunatamente smesso di sanguinare.

Quando finisce di parlare, senti che gli scappa una risatina, e improvvisamente ti senti avvampare.

Erwin si rialza, aveva la manica della camicia e della giacca rossa, sporca di sangue.

A quel punto, mormori altre scuse, che però lui non sente, oppure le riceve e non ci bada. 

Noti che fa un lievissimo sorriso, un sorriso che in un certo senso ti fa piangere il cuore da quanto fosse bello.

Alla fine della visita, ti mostra la tua stanza.

Però non ti dice che la sua stanza era letteralmente davanti alla tua.

Sospiri, e gli dai un'ultima occhiata prima che lui se ne vada, senza dire nulla. 

Poi ti dirigi alla mensa perché porco dinosauro devi mangiare.

E niente, trovi tutti i tuoi ex compagni cadetti, e passate una bellissima serata assieme.

Poco dopo, la serata purtroppo finisce, e tutti vi dirigete verso i dormitori.

Ti prepari e sbadigli, poco dopo ti addormenti.

E alle 2 di notte, ti svegli sentendo la porta della tua stanza aprirsi.






Il domani della libertà ~ Erwin Smith x Reader Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora