capitolo 1

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Se potessi, vivrei nei sogni, se potessi, dormirei per sempre, se potessi, non mi sveglierei mai più...
Mi è sempre piaciuto guardare il telegiornale, vedere come va la vita nel resto del mondo, ma, ultimamente, faccio finta che non esiste, cerco di scappare dalla realtà, dalle atrocità del mondo. Molto spesso sento parlare di terrorismo islamico, ma io non voglio più sentirlo; mi sento in colpa, non so perché, forse sono gli altri a farmi sentire così; è solo che io non ne ho nessuna colpa, non c'entro niente, non vorrei mai essere "unita"a loro.
Mi capita, a volte, di vedere della gente che sui social, commenta questa malvagità e mentirei se dicessi che non m'importa niente, mentirei se dicessi che non provo paura a leggere tali commenti, paura e rabbia insieme. Perché anch'io desidero un mondo di pace, senza guerre, senza brutalità, senza fame, ma mi sono resa conto che è impossibile. Fin dalla nascita del mondo esistono queste cose e lo capito ormai che sono inevitabili. Peccato che quando fa qualcosa, tutti i suoi "simili" vengono condannati, anche con le parole. Ci sono molte armi che provocano dolore e sofferenza, tra queste, però, sfortunatamente, anche le parole, perché un'arma distrugge nel momento, ma le parole distruggono infinitamente, giorno dopo giorno.
Ho sempre voluto nascondermi, in tutti i sensi, ma ora più che mai. Nelle favole c'è sempre una rottura di equilibrio, a metà, ma poi si riesce, sempre, a superare tutte le difficoltà e gli ostacoli e alla fine c'è "vissero per sempre felici e contenti" Credo che sia questa la grande differenza dal mondo reale, ciò che distingue me e la Bella Addormentata; magari si avverasse quella semplice frase, ma è davvero possibile?
Credo che non ci sia alcun motivo di credere nella bontà dell'uomo, perché la bontà per molti è astratta, e solo nelle favole tutti, alla fine, diventano buoni. Tutti hanno un cuore, ma non tutti sanno accendere; spegnere una candela è molto semplice, il problema è accenderla.
Ormai mi sono abituata a molti pregiudizi, ma ciò che vorrei è dimostrare che non è così, che non tutti siamo assassini, che non tutti ci facciamo saltare in aria. Ma quando mai e come posso dimostrarlo? Ormai sono diventata uno dei tanti capri espiatori, portatrice di ebola, portatrice di crisi, mantenuta, ruba lavoro..., esattamente come gli ebrei prima; spero che un giorno, come i pregiudizi sugli ebrei ormai molti e sepolti, anche quelli su di noi crepino e vengono sepolti per sempre.
Ormai hoil presentimento che il telegiornale non faccia altro che fomentare odio: tipo quando un italiano ruba, il motivo è sempre lo stesso: "moriva di fame ", mentre quando lo fa qualcun'altro... ;oppure quando un italiano uccide, motivo è sempre la gelosia, mentre se è un altro a uccidere, il motivo è la religione o la tradizione; è per questo che ho iniziato a rinunciare al mio sogno, quello di diventare una giornalista.
A volte, mi vergogno di ciò che sono, mi vergogno pure di andare in moschea perché dovrei mettere il velo.
Ma davvero voglio essere ciò che non sono?
Credo proprio di no, perché si può cambiare paesi, costumi, lingua, casa ecc,ma mai il sangue.
Se potessi vivrei nei sogni, se potessi dormirei per sempre, se potessi non mi sveglierei mai più, se potessi eliminerei l'odio, l'unica cosa che più mi distrugge, se potessi cambierei il verso di questo mondo, perché odiare è cattivo, amore è bontà.

C'è motivo di credere alla bontà dell'uomo?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora