𝙲𝚑𝚊𝚙𝚝𝚎𝚛 𝟷

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~  [𝙂𝙍𝘼𝙉𝙊]  ~

1698 d.C.

Inghilterra.

La storia che sto per raccontarvi parte esattamente in quell'anno o, se vogliamo essere più precisi, il 20 Aprile di quell'anno.

Per quanto un umile contadino o un semplice mugnaio non potessero saperlo, quel giorno il principe dʼInghilterra avrebbe compiuto cinque anni dalla sua nascita e, durante una grande festa in suo onore, avrebbe conosciuto la sua futura sposa, la principessa di Spagna.

Ovviamente quei due piccoli ragazzi neanche sapevano come avrebbero dovuto sfruttare quel matrimonio, ma a quanto pareva, ai genitori dei due infanti non importava.

Una risata riecheggiava nel castello, assieme a dei passi e ad un povero maestro di buone maniere che a fatica riusciva a stare dietro al giovane festeggiato.

Il bambino correva come un matto, si era appena alzato dal letto e già andava su e giù per le stanze del gigantesco edificio fatto di pietra e mattoni.

«Si fermi, principe, la prego!» Urlava il vecchio insegnante, preoccupato per la sua salute, ovvio, ma soprattutto per quella del principino.

Cosa sarebbe potuto capitare se fosse caduto e si fosse sbucciato un ginocchio? E a chi sarebbe ricaduta la colpa?

Il povero insegnante non voleva saperlo.

«Quando sarò stanco mi fermerò. Oggi è il mio compleanno, posso fare quello che voglio! Tanto sono il principe!» Rispondeva il futuro Re, ignaro della festa che si sarebbe svolta di lì a poche ore.

Saltellava di qua e di là, arrampicandosi sullʼenormi tende che erano state aperte ore prima dalla servitù.

«Scenda...da...lì...» Disse l'insegnante esausto. Finalmente era riuscito a raggiungere quella piccola peste, peccato che la ritrovò seduta su un enorme davanzale della cucina, troppo in alto per poter essere raggiunto da Hakamada.

Chissà come c'era finito là sopra...

«Se non scende subito chiamerò il Re, e non sarà affatto contento del suo comportamento!» Si infuriò stremato il più vecchio.

«Chiamalo pure, tanto hai paura anche solo di averlo davanti!»

Quanto avrebbe voluto prenderlo e picchiarlo fino a fargli perdere i sensi, peccato che si doveva trattenere, dopotutto rovinare il viso del principe era equivalente a morte certa.

Tutti i cuochi e le cameriere che, per la cronaca, stavano preparando la cena per quel giorno, si facevano gli affari loro, per paura di essere puniti.

“Dopotutto...” Pensò lʼinsegnante. “Il principe ha ragione, non avrei il coraggio di andare dal Re.”

Disturbare il sovrano perchè non riusciva ad insegnare il comportamento a suo figlio? Equivaleva a morte certa.

Per questo non osò spostarsi da lì, prese semplicemente una sedia in legno e si chinò, sperando che Katsuki si stancasse di rimanere là sopra.

«Cosa fai? Batti la fiacca? Dai, prova a prendermi. Sono solo qui!» Continuava ad istigarlo, il bambino dai capelli all'aria.

“Fai finta di niente, fai finta di niente...” Si ripeteva mentalmente Hakamada.

Forse se lo ripetè troppe volte, ma qualcosa gli disse che quattro misere ore di sonno erano troppe poche per il suo gracile corpo.

Per questo non appena aprì un occhio, per vedere dovʼera finito il piccolo, si preoccupò.

💢𝔽𝕖𝕒𝕣 𝕠𝕗 𝕕𝕒𝕣𝕜 - кιяιвαкυDove le storie prendono vita. Scoprilo ora