Primo giorno

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Erano le 6.45 eravamo io e mio padre in macchina,una strada che avevo percorso meno di dieci volte, non conoscevo affatto quella zona eppure di lì a poco tutto ciò avrebbe fatto parte della routine. Avevo un'ansia addosso, non sapevo un che classe andare,chi ci fosse, se mamma stesse arrivando e come stesse nonno.
Sentivo tante sirene e ognuna pensavo che stesse venendo da me a dirmi che mio nonno non c'era più e rimanevo immobile,guardando oltre il finestrino quelle ambulanze passare, tirando ogni volta un sospiro di sollievo.
Erano le 7.03 ed eravamo già nel vialetto di quella che sarebbe stata la mia nuova scuola. La mia mente era piena di domande e di rimproveri "Fandy perché non hai ripetuto bene matematica?" Oppure "Avresti dovuto visitare più volte questa scuola,ora di certo con la tua sbadataggine ti perderai." O meglio "sei sempre la solita esagerata arrivi con un'ora e mezza di anticipo" e riguardo proprio quest'ultima riflessione dovetti ricredermi. Al mio arrivo nel cancello erano già presenti decine di ragazzi ed io tra queste ne conoscevo solo due: Marika e Andrea.
Marika era una mia vecchia compagna delle elementari di cui io non sapevo neanche la scelta di frequentare la mia stessa scuola dato che non eravamo in buoni rapporti ma che in quel momento mi diede un sollievo enorme,stranamente.
Andrea era invece un ragazzo che avevo conosciuto l'estate precedente in quanto figlio di un collega di mio padre, era un ragazzo un po' strano, al di là degli schemi ma proprio per questo divenimmo amici perché io riuscivo a capirlo e lui capiva me anche se entrambi ci chiediamo ancora come...
Scesa dalla macchina mi avvicinai a loro e li presentai, ormai eravamo un trio, ma nonostante ciò la mia paura era ancora a mille e il fatto di non avere mia madre con me non mi aiutava affatto.

Storia semplice di una ragazza complessaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora