Capitolo 38.1: Non è facile dimenticare

592 61 26
                                    

Ho gli occhi ancora chiusi dopo una lunga dormita e avverto un raggio di sole accarezzarmi le guance

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ho gli occhi ancora chiusi dopo una lunga dormita e avverto un raggio di sole accarezzarmi le guance. Sorrido inconsapevolmente a quella sensazione di calore e apro gli occhi, iniziando così un nuovo giorno.
Durante tutto l'anno appena trascorso, ho dormito pochissimo. Non volevo chiudere gli occhi per non rivivere il momento più doloroso della mia vita, non volevo chiudere gli occhi per permettere ad un nuovo giorno di arrivare, un giorno fatto di sofferenza, rabbia e tristezza, un giorno uguale a tutti gli altri. Un giorno in cui lui non c'era.
Ma ora lui è qui e la mia anima riesce a riposare tranquilla, la sera mi addormento felice, con la consapevolezza che il giorno seguente, lo ritroverò qui, distante solo pochi passi da me.
Mi stiracchio continuando a sorridere, guardo il cielo azzurro da fuori la finestra e, girando lo sguardo, prendo la bandana che ho rubato a Can.
La stringo tra le mani, la annuso sperando di trovare sopra il profumo della sua pelle e infine, risistemo nella cassettiera appena fuori dalla stanza da letto.
Sorrido di nuovo non riuscendo a smettere e mi guardo allo specchio. Sistemo i capelli arruffati e mi guardo allo specchio, consapevole che nel riflesso comincia ad esserci di nuovo la vera Sanem. Dopo aver scelto i vestiti, corro in bagno per prepararmi. Canticchio, lo faccio spesso da quando lui è tornato e, dopo una doccia veloce, mi vesto.
Corro in cucina per preparare un tè ma, mentre sono intenta a versare tutto nel bicchiere, vedo Deren varcare la soglia di casa.

«SANEM CARA, DEVI AIUTARMI! » urla, mentre per lo spavento, rovescio il te bollente sul pavimento. «Allah Deren, mi hai spaventata!» le dico poi io poggiando tutto sul tavolo e avvicinandomi a lei.
«Non posso farlo! Non posso farlo! Io non sono un'attrice, sono una pubblicitaria. Io scrivo le pubblicità, non le recito! Non posso. Non posso proprio!» aggiunge parlando nervosamente mentre guardandola, cerco di infonderle tutta la calma del mondo.
«Respira Deren, andrà bene.. Sei la donna più potente del mondo. SEI CLEOPATRA! » le dico osservandola.
Deren tira su il mento fieramente e improvvisamente, con il suo solito fare, mi ordina di aiutarla a prepararsi. Ah.. È bastato veramente poco.. È già entrata nella parte..
Le dico di non preoccuparsi, di stare tranquilla e che le darò una mano per non fare tardi sul set. Una volta finito di truccare e preparare Deren travestendola in una Cleopatra perfetta, mi preparo anch' io indossando il mio vestito da ancella e truccandomi leggermente. Corro poi in laboratorio, per preparare il cesto di creme da portare sul set, pensando a quanto sarà bello una volta che il mondo conoscerà le mie creme.

Cammino verso il giardino per raggiungere il set e quando arrivo alla location il mio cuore perde un battito.
Can è intento a montare l'attrezzatura necessaria per le riprese ed io, non posso fare a meno di guardare i suoi muscoli possenti e le sue spalle larghe che vengono accarezzate da una cascata di capelli mossi schiariti dal sole preso durante il suo anno in mare.
Piego la testa di lato mentre l'osservo attentamente per non perdermi nemmeno un momento e, rendendomi conto di ciò che sto facendo, scuoto la testa tornando sulla terra.
Deren sta provando ad entrare nella parte il più possibile ed io, camminando lentamente, porto la cesta sul set per completare l'allestimento.
D'un tratto, mi sento osservata da quello sguardo che riconoscerei tra mille e, voltandomi verso Can, gli sorrido dolcemente.
Non riesco a non guardarlo e sembra che per lui sia lo stesso, dal momento che per un attimo dal sapore eterno, i nostri sguardi si incontrano.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora