GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)

Capitolo 38.2: Ovunque io guardi

Un raggio di sole caldo sul viso, mi desta dal sonno e aprendo gli occhi, mi rendo ben presto conto di essermi addormentato qui fuori, a bordo piscina.
Passo una mano sul viso, cercando di mandar via le ultime tracce di sonno che tentano di rapirmi nuovamente ed infine, mi curvo in avanti, alzando il viso verso la luce del sole e godendomi quel calore.
Prendo il cellulare dalla tasca per vedere l'ora e, quando noto che sul display vedo che sono le sette del mattino, decido di mettermi in moto e iniziare i preparativi di quella che sarà una giornata di riprese per lo spot pubblicitario per la crema.
Mi alzo dalla poltroncina a bordo piscina ed entro in casa per fare una doccia al volo e cambiarmi gli abiti.
Una volta pronto, inizio a portare tutto ciò di cui ho bisogno, nel posto in cui avranno luogo le riprese.
Inizio a montare i macchinari e l'attrezzatura noleggiata per l'occasione e pian piano vengo raggiunto dai miei amici.
Deniz, l'amica fidata di Sanem, già pronta e vestita, inizia a decorare il luogo, prendendosi cura dagli allestimenti.
Deren, nel suo costume da perfetta Cleopatra, arriva sul set e prende posto sul trono che le spetta, mentre io, continuo a sistemare la videocamera, guardando all'interno dell'obbiettivo per mettere bene a fuoco e, in quel momento, ecco che nell'inquadratura mi appare una visione a dir poco sublime: Sanem, in un abito da ancella leggero color dei lillà, legato da un fiocco sulla nuca, che le ricadeva a pennello coprendo la sua figura esile e luminosa. I cappelli, raccolti in un'acconciatura ornata da fermagli color oro, sfuggivano da quell'intreccio per adagiarsi sul viso. Perfino il suo braccio, era decorato da un gioiello intagliato alla perfezione. Sul suo viso, bello già di suo, era stato applicato un po' di trucco, ma così leggero da sembrare inesistente.
La vedo appoggiare un cesto pieno di creme su un tavolo messo lì per il set e lentamente voltarsi verso di me, come richiamata dai miei occhi attraverso l'obbiettivo.
Alzo la testa dall'inquadratura e incrocio il suo sguardo, sorridendole meravigliato da quanta bellezza possa esserci in una sola persona.
Riabbasso lo sguardo sull'obbiettivo e con una sola mossa, punto la telecamera sul suo viso, beandomi del suo sorriso timido.
Continuo a sistemare la videocamera puntandola sul set ancora rapito dalla sua figura e avverto distrattamente, le lamentele di Deren e del prurito che sembra provocarle il vestito. Anche Bulut sembra aver da ridire sul fatto di esser stato coinvolto nella parte di Marco Antonio e la povera Sanem, già stanca di entrambi, cerca di tranquillizzarli entrambi.
«Can, ma io ho ancora prurito!» ripete Deren, rivolgendosi a me con tono lamentoso. «Ti abituerai e comunque faremo presto, Deren» rispondo, continuando a sistemare la videocamera minuziosamente.
«Signor Can» sento improvvisamente e, colto di sorpresa, alzo lo sguardo notando Muzo vestito da schiavo egizio ed un ventaglio enorme tra le mani, sembra abbia da dirmi qualcosa di vitale importanza. Almeno per lui.
Torno a sistemare la mia videocamera, mentre lui, cercando la mia attenzione, inizia a dirmi di aver avuto già esperienze in campo pubblicitario, e di aver preso parte ad uno spot per un formaggio per il canale locale e che potrei fare a meno di CeyCey e di usare solo lui.
Continuo a guardare nell'obbiettivo, vedendo tutto nero e mi accorgo ben presto, che il grosso ventaglio di Muzo è dinanzi alla lente, oscurandomi sia la bellissima visuale di Sanem alle prese con gli allestimenti e impedendomi anche di mettere a fuoco alla perfezione ogni inquadratura. Allah, Muzo! Non è il momento ora!
«Va bene Muzo, ma sto finendo di riprendere qui..» cerco di fargli notare su cosa sto provando a concentrarmi e lui capendo la mia urgenza, fa una delle sue grosse e grasse risate, spiegandomi che ciò che mi ha appena detto è appunto per essere professionali e, con una sorta di piccolo inchino, si allontana da me, permettendomi così infine di continuare con i miei accorgimenti.