VI

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Mick's pov:
Risveglio più che traumatico? No.
Sono sincero? Neanche.
Il rumore assordante della sveglia che proveniva dal mio telefono mi ha rovinato l'umore, il suono troppo forte, troppo stonato, rispetto alla situazione in cui mi ero addormentato, in una specie di paradiso.
Appena ho aperto gli occhi ho visto il mio braccio che circondava Auri, che è stesa qui da parte a me.
Ma ci siamo addormentati abbracciati?
Ehm, è parecchio imbarazzante.
E mentre penso tutto questo il braccio è ancora fermo lì, come se non volessi toglierlo.
Il mio monologo interiore viene interrotto dalla voce dell'italiana.
A: "Buongiorno ciccio" dice la ragazza dai capelli neri girandosi verso di me.
Ha degli occhi stupendi. Sono talmente scuri che quasi non si vedono le pupille.
M: "Non smetterai mai di chiamarmi ciccio vero?"
A: "Certo che no"
M: "Allora continuerò a chiamarti stellina"
A: "Non ho mai detto che non mi piaccia quel nomignolo."
Afferma la ragazza guardandomi intensamente. Smettila di fissarmi, potrebbero venirmi a mente pensieri poco consoni.
M: "Però così non vale eh"
A: "Te la sei cercata tu"
M: "Andiamo da quei due là?"
A: "Sono sicura che se la cavino, ma andiamo a vederli lo stesso. Mi devo cambiare e sono pronta."
M: "Ok." Ma sono coglione o cosa? Ok? Mick che cazzo ti passa per la testa? Forse la risposta all'ultima domanda potrebbe essere sotto il mio naso. Probabile.
A: "Per cambiarmi devo alzarmi." Mi dice dissolvendo quei pensieri, mettendo la mano sul braccio che le circonda il fianco.
Il suo piccolo palmo sfiora il mio, e il mio cuore perde un battito. O forse ne fa uno in più. Non voglio fare conclusioni affrettate, ma questa Aurora, non è come le altre. Non è la solita stronza che ti sta vicino solo per fama o per soldi.
O almeno, è quello che penso.
M: "Oh si scusami" dico spostando il braccio frettolosamente.
Auri si alza, fruga nella sua valigia nera e svanisce in bagno.
Mi siedo sull'angolo del letto e mi infilo la maglia che ieri sera mi sono tolto per dormire.
Stacco il telefono dal caria batterie e controllo se avessi qualche notifica. E come immaginavo, come al solito neanche una, se non quelle delle mie fanpages su Instagram.
Alzo gli occhi dal mio iPhone e mi guardo intorno. Niente di che, vestiti alla rinfusa sopra ad una sedia, un posacenere pieno di mozziconi, e vicino a questi un pacchetto di Chesterfield Blue.
Non mi è mai piaciuto fumare, o per lo meno non ho mai provato, però non mi ha mai dato fastidio che qualcuno fumasse nei miei paraggi.
I miei pensieri vengono interrotti dalla porta del bagno che si apre, dalla quale esce una Aurora con i capelli leggermente scompigliati e due righe nere sotto gli occhi che prima non avevo notato.
M: "Non hai dormito stanotte?"
A: "Stanotte è stata la prima volta dopo tempo in cui ho dormito decentemente"
M: "Hai problemi di sonno?"
A: "Hai fatto centro" dice l'italiana mentre si infila il telefono e le sigarette nella tasca del felpone che indossa.
M: "Fumi?"
A: "È un vizio più che altro, nella mia famiglia fumavano tutti, quindi ho preso anche io l'abitudine"
M: "Capisco"
A: "Andiamo?"
Annuisco e ci avviciniamo alla porta di legno chiaro, sulla quale Auri fa scorrere la chiave magnetica prima di aprirla.
A: "A che ora sono le qualifiche oggi?"
M: "Alle 15, ma dobbiamo andare ai nostri teams verso le 13"
A: "Va bene"
M: "Voi ci sarete a vederle?"
A: "Pensavamo di vederle dal luogo pubblico"
M: "Invece per la gara? Avresti voglia di assistere dal box Haas?" Io azzardo. Non sembra che la domanda le sia spiaciuta. Perfetto.
A: "Verrei molto volentieri Mick, ma ho un posto alla McLaren"
M: "E chi se l'aspettava un'italiana che non tifa Ferrari" dico facendo una risata.
A: "Sono il disorgoglio della mia nazione ciccio"
Le lancio un'occhiataccia mentre infilo le chiavi nel portone di casa di Seb.
M: "Vieni dai" le dico mettendole una mano sulla bassa schiena per accompagnarla dentro alla villa.
Sono ancora sul divano che dormono. Anche loro abbracciati.
A: "Ma che carini questi due qua" dice sfilandosi il telefono dalla tasca per poi scattargli una foto.
A: "Li svegliamo?"
M: "Sì vai"
Aurora comincia a scuotere la sua amica finché quest'ultima non cade sul pavimento.
M: "Ma ti sveglia sempre così?"
A: "No, di solito salto sul suo letto, ma qua non c'è abbastanza posto"
F: "E allora almeno questa mattina potevi svegliarmi decentemente"
A: "Scusa eh"
S: "Voi italiane urlate sempre?" Dice Seb con la voce impastata dal sonno.
A: "Certo che si, rende di più"
M: "Vado a cambiarmi"
F: "Io vado un attimo in hotel e torno"
S: "Aspetta vengo anche io"-esclama Seb alzandosi dal divano-
S: "Eh cosa? No intendevo che vado a cambiarmi con Mick"
A: "Andiamo a fare colazione insieme dopo?"
M: "Per me va bene"
F: "Ci troviamo fuori al bar qua davanti tra mezz'ora?"
Come risposta ricevono un 'sì' da parte mia e di Seb.
Le ragazze escono da casa dopo averci salutato.
M: "Ah Seb, cos'è successo tra te e la Francesca?"
S: "Ma niente, cosa vuoi che sia successo?"
M: "Vi siete addormentati abbracciati, ho solo chiesto" dico alzando le mani in segno di resa.
S: "Potrei farti la stessa domanda, cos'è successo tra te e l'Aurora?"
M: "No che non potresti"
S: "Oh si che posso"
M: "E da quale pulpito?"
S: "Perchè ieri sera non sei tornato a casa, ho sentito che hai tirato della testa di minchia a Vanessa ed in più hai la maglia alla rovescia" mi dice Seb puntando alla mia maglia, che in effetti è al contrario.
M: "Me la sono infilata così, ho dormito in camera con Aurora, ed ho tirato della testa di minchia a Vanessa perchè voleva baciarmi" sputo talmente velocemente da farmi venire il fiatone.
S: "Va bene" dopo avermi detto questo esce e si dirige verso il bagno, ed io vado a cambiarmi.

Love is in the Paddock//Mick Schumacher (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora