Damiano ricordava come si era sentito in quel momento. Quando tutti si erano girati verso di lei, eppure lui si sentiva come se fosse l'unico, in quella spiaggia. L'unico che la guardava mentre avanzava, accompagnata da suo padre.
La foto che li ritraeva era una delle più belle.
Vic brillava di luce propria, la stessa luce che lui aveva notato sin dal primo istante, dal primo sguardo.
Suo fratello si avvicinò di più a lui, finché non furono spalla a spalla. Indicò i loro genitori. Sorridevano. E Damiano aveva l'impressione che negli occhi di sua madre sarebbero presto comparsi fiumi di lacrime.
***
Victoria non si sarebbe mai aspettata di sentirsi così strana. C'era la sua famiglia a guardarla, la famiglia di Damiano, i loro amici. I petali sulla sabbia, i fiori che decoravano le sedie. Thomas stava suonando la chitarra, ma anche lui la stava guardando. La stretta solida di suo padre la incoraggiava a muovere i piedi.
Finalmente riuscì ad alzare lo sguardo verso l'altare, verso Damiano. E anche lui la fissava. Aveva incollato gli occhi su di lei dal primo instante in cui era comparsa.
Guardava solo lei, vedeva solo lei, nient'altro.
Ed era bello da togliere il fiato con il completo elegante e i capelli un po' arruffati.
Non ce la posso fare, pensava in preda al panico.
Ma Damiano l'aveva già presa tra le braccia, le aveva già racchiuso il viso tra le mani calde e sicure. E aveva già sfiorato le labbra con le sue, scatenando le prime risate tra i presenti.
Probabilmente erano gli unici ad avere la foto del bacio prima ancora che iniziasse la cerimonia.
«Siamo arrivati fino a questo punto... non mollarmi proprio adesso», le sussurrò all'orecchio. «Io sono qui, come sempre. E ci sarò, sempre.»
«Non lo farei mai.»
***
«Victoria De Angelis, vuoi tu prendere come tuo legittimo sposo il qui presente, Damiano David, per amarlo, onorarlo e rispettarlo, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?»
Victoria sentì Damiano trattenere il fiato. Non lo lasciò andare finché lei non rispose.
«Sì, lo voglio.»
Puoi tornare a respirare, Dam.
«E tu, Damiano David, vuoi prendere come tua legittima sposa la qui presente, Victoria De Angelis, per amarla, onorarla e rispettarla, in salute e in malattia, in ricchezza e in povertà, nella buona e nella cattiva sorte, finché morte non vi separi?»
Il cuore le batteva forte dentro al petto, mentre le mani di Damiano erano forti ma gentili sulle sue. E sapeva che lui sarebbe sempre stato così. Forte e gentile, determinato e premuroso. E che ci sarebbe sempre stato. L'avrebbe sempre protetta.
«Sì, lo voglio. E non ti lascerò mai andare. Mai.»
«Victoria. Damiano. Io vi dichiaro marito e moglie. Adesso puoi baciare la sposa.»
***
Ero sposato.
Ero sposato. Ed ero completamente terrorizzato.
«Dam, sai che ore sono?», chiese Victoria.
«Mezzanotte e... qualcosa.»
«È il giorno dopo il nostro matrimonio. E non sei più felice di ieri?»
Damiano sorrise, ripensando alla sera prima.
Sarà il giorno più felice della tua vita.
«Io lo sono, e lo sarò di più ogni giorno della nostra vita.»
«Tu sei la mia vita, Victoria De Angelis, e hai il permesso di prendermi a pugni in faccia se un domani sarai meno felice di ieri per colpa mia.»
«Ti amo, Damiano David.»
«Ti amo anch'io. Più di qualunque altra cosa al mondo. Più di quanto chiunque abbia mai amato un'altra persona sulla faccia della Terra. Sempre e per sempre.»
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Insieme Sempre || Damiano e Victoria ||
Romansa«... ma è vero che abbiamo un rapporto molto intimo, siamo più che fratelli, più che amici, più che ogni cosa.» Damiano e Victoria. Victoria e Damiano. Nessuno sa quale verità si cela dietro quell'amicizia dannatamente perfetta. C'è chi ipotizza una...