Quando mi sveglio sta mattina la prima cosa che faccio é quella di prendere il telefono per raccontare alle mie amiche del bacio con Nicolò.
Ma la prima cosa che noto é un messaggio proprio da lui, un messaggio da parte di Nicolò.
-Sta sera sei libera?
Spengo il telefono ignorando il messaggio e mi dirigo in bagno per fare una doccia.
Mentre faccii la doccia cominciò a pensare al suo messaggio, non so che fare.
Vorrei tanto dirgli che sono libera, ma dopo quella maledetta scommessa non riesco più a toglierlo dalla mia testa, e la paura di cominciare a provare dei sentimenti verso di lui non é un'idea che mi fa impazzire, insomma é un calciatore abbastanza famoso ed é anche un bel ragazzo, sarà pieno di ragazze che gli fanno la corte, magari vuole solo divertirsi con me e non avere nulla di serio, magari lui poi comincia seriamente a piacermi e non ho intenzione di soffrire per un ragazzo.
Esco dalla doccia e riprendo il telefono, decido di fare una cosa molto semplice, affidando tutto al caso, o meglio al mio telefono.
"Ehy Siri dimmi un numero" Se il numero che Siri sorreggera sarà dispari dirò a Nicolò di avere un impegno, se invece il numero é pari dirò a Nicolò che sono libera.
"Quarantadue" Infondo ammetto di essere contenta che sia uscito un numero pari.
-Si, sta sera sono, libera.
Invio il messaggio e mentre mi vesto faccio un audio alle mie amiche e spiego loro la situazione.
La risposta delle mie amiche non tarda ad arrivare.
Vera- Cosa?
Maria- E adesso che pensi di fare
Mando loro un altro audio dove racconto del messaggio di Nicolò.
Valeria- E se ti chiedesse di uscire?
So che lo farà, non chiedi ad una persona che impegni abbia per nulla
Sara- Se dovesse chiedermi di uscire accetterò.
Proprio in quel momento arriva il messaggio di Nicolò che essendo online non posso proprio ignorare.
-Che ne dici di uscire?
Lo sapevo.
-Ok come ci organiziamo?
-Passo alle sette e mezza va bene?
Come pensavo, vorrei dirgli di trovarci sul posto ma non mi piace guidare col buio e non posso chiedere a mio padre di accompagnarmi ad un appuntamento.
-Vabbene
Poso il telefono e scendo giù in cucina per chiedere a mio, padre di uscire.
"Giorno papà"
"Giorno tesoro"
"Volevo chiederti se sta sera posso uscire"
"Con chi?"
"Con un ragazzo" Sta zitto per un po' la cosa sembra infastidirlo.
"Lo conosco?"
"Bhe, si, forse"
"Chi sarebbe?" Non so come potrebbe reagire sapendo che si tratta di un giocatore della sua squadra ma avrei dovuto dirglielo prima o poi
"È Nicolò"
"Oh, vabbene ma dirgli di passare mezz'ora prima" Ma se non gli ho detto neanche l'orario.
"Perché?"
"Farà tardi" Si alza ed esce dalla cucina mentre io rido, sembrava un po' turbato all'idea ma ho diciannove anni non può obbligarmi a non uscire con un ragazzo.Sono le sette sono appena uscita dalla doccia, devo sbrigarmi se non voglio fare tardi, asciugo i capelli e li pilastro velocemente, subito dopo passo ai vestiti, che mi metto? Mi ricordo dei vestiti comprati in centro con le altre e decido di mettere uno di quelli, con una borsetta nera e delle scarpe nere, come sempre, metto solo il mascara e subito dopo sento suonare, é già qui?
Scendo giù ed apro la porta.
"Entra mio padre non é in casa" Entra e si siede sul divano mentre io finisco di preperarmi.
"Prendo la borsa e andiamo"
"Ti aspetto qui"
Raccolgo la mia borsa metto un po' di profumo e scendo di nuovo in cucina
"Pronta"
"Allora andiamo" si alza ed apre la porta, esco lrima di lui, chiude la porta e ci dirigiamo in macchina.
"Dove andiamo?"
"ti porto in un locale molto carino, che non é mai troppo affollato" Se non c'è troppa gente mi va bene tutto.
"Vabbene" Non so che dire sono davvero imbarazzata, non parliamo quasi proprio per il tragitto.Arrivati li mi apre la portiera e ci incamminiamo verso l'entrata.
È davvero un bel posto é c'è pochissima gente.
"È davvero bello"
"Già, ci vengo sempre con gli altri della squadra" Capisco perché vengano sempre qui, é tranquillo e le probabilità che qualcuno venga a chiederti una foto sono basse, le persone nel locale hanno tutte l'aspetto di persone di classe.
"Possiamo sederci?"
"Si certo" ci sediamo in un tavolo molto nascosto e la cosa mi piace molto, siamo in publico ma abbiamo la nostra privacy.
"Che mi racconti su di te" Non saprei cosa raccontargli in realtà, la mia vita non é nulla di particolare, in genere é anche noiosa.
"Oh bhe... Non mi viene nulla di interessante su di me, parla tu" Comincia a ridere e poi mi racconta un po' di lui, ho scoperto della sua passione per il basket, e che il suo idolo non é un giocatore di calcio ma prorpio un giocatori di basket ovvero LeBron James, il suo cane infatti si chiama LeBron.
La passione del calcio la presa da suo padre mentre il basket é una cosa che appassiona tutta la sua famiglia, ho scoperto anche cha ama molto i bambini e gli animali.
"Ora parla tu"
"Bhe continuo a non saper che dire in realtà"
"Che scuola hai fatto?"
"Lo scientifico sono uscita con 99"
"Wow" Molti restano meravigliati dal mio voto ma secondo me é stata una bastardata, andiamo potevano mettermi 100.
"Lavori"
"No, anche se é un po' che dico di voler iniziare"
La serata continua abbastanza tranquillamente, si é interessato molto alla mia vita, non nego che questa cosa mi sia piaciuta, é bello che qualcuno si interessi a te ogni tanto."Il conto" Il cameriere la lascia un quadernetto con la copertina in cuoio sul tavolo ed io scatto in avanti per prenderlo, non voglio pagare tutto ma voglio quanto meno dividere il conto.
"Dammi il quaderno"
"Dividiamo"
"Non se ne parla"
"Perché?"
"Ti ho invitata io non ti farò pagare"
"Si ma io voglio dividere"
"Potresti darmi il quaderno?" Apro il quaderno e guardo il conto, oltre ad essere un bel posto non ha neanche dei prezzi eccessivi.
"Possiamo dividere?"
"No"
"Perché no?"
"Perché dovremmo?"
"Perché io voglio dividere il conto"
"Si ma io non voglio farlo"
"Sappi che se paghi ora dovrai accettare di farmi pagare per il resto della serata o, se ci sarà, la prossima volta"
"Vabbene, pagherai la prossima volta" mette i soldi dentro il quaderno e lo ri da al cameriere, ci alziamo e usciamo dal locale, sono un po' arrabbiata con lui, avrei voluto dividere il conto ansi che far pagare tutto a lui.
"Ti va un passeggiata?"
"Si, dove vorresti andare?"
"Sali in macchina ti porto in un posto che mi piace molto"
"Dove?"
"È una sorpresa" Non faccio domande e salgo sulla macchina.Dopo circa dieci minuti arriviamo a destinazione.
"È davvero bello" Da qui si vede tutta la città, poi essendo ormai buio si vedono soltanto tante piccole luci, la vista é davvero bella.
"Già, mi piace molto questo posto, ci vengo quando sono triste"
Si avvicina a me, in questo momento é esattamente dietro di me, mi giro verso di lui ed adesso siamo davvero vicini.
"Sta sera mi sono davvero divertita" Mentre lo dico lui non smette di guardarmi le labbra ed anche i miei occhi cadono sulle sue.
"Sai come potremmo rendere la serata più interessante?" Sto zitta, so cosa intende, il mio sguardo si posa dinuovo sulle sue labbra per qualche istante.
"Come?" Domando fingendo di non sapere cosa ha intenzione di fare, mi posa le mani in vita e mi avvicina leggermente a se.
"Se vuoi posso mostrartelo" Annuisco, al che si avvicina ancora di più fino a far incrociare le nostre labbra che scattano in un bacio appassionato, sento un brivido che mi attraversa la schiena, gli metto una mano fra i capelli e l'altra sul petto, le sue mani cominciano scendere fino a trovarsi sul mio fondo schiena.
Mi avvicina ancora ed il suo fiato diventa sempre più pesante, stringe con le mani sul mio fondo schiena, e la sensazione alla pancia ritorna ed io mi lascio guidare da lui, mi prende in braccio e mi posa sul muretto piazzandosi fra le mie gambe continuando a baciarmi.
Il bacio continua per un bel po' fin quando non si allontana da me.
"Si sta facendo tardi, dovrei portarti a casa"
"Vabbene" Scendo dal muretto e mi siedo in macchina, non voglio tornare a casa voglio restare un altro po' qui con lui.
Sulla macchina ridiamo e scherziamo fino ad arrivare davanti casa mia.
"Grazie di tutto"
"Grazie a te per essere venuta" ci guardiamo negli occhi per qualche secondo.
"Adesso devo andare, ci sentiamo" mi sporgo in avanti e gli do un bacio sulla guancia.
"Ci sentiamo domani allora" Scendo dalla macchina ed entro in casa, sono al settimo cielo, quel bacio mi ha aperto un mondo intero, adesso sono sicura di provare qualcosa per lui, e non so se sia un bene.
Mi cambio metto a caricare il telefono e mi addormento, il mio ulyimo pensiero va avviamente a Nicolo.
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Ho bisogno di te... //Nicolò Barella
FanfictionSara Mancini é la figlia dell'allenatore della nazionale Italiana, dove giocano molti dei giocatori italiani che lei ammira da tutta la vita. Avrà finalmente l'opportunità di conoscere la squadra e quindi di conoscere i suoi idoli, ma non sa che un...