19/09/21
|HARRY'S POV|
Di domenica non avevo un orario fisso per alzarmi, ma soprattutto, il mio risveglio non comprendeva un incessante sveglia.
Era sempre domenica, ma a quanto pare dovevo scordarmi le mie solite abitudini:la sveglia, alle 9.30,cominciò a suonare con prepotenza sulla scrivania posta davanti al mio letto; pochi istanti dopo l'allarme incessante caló.
Passò solo qualche secondo prima che la nostra porta con estrema delicatezza si aprì, non ci diedi per niente importanza, la mia unica priorità al momento era dormire.
Sentii i passi di Zayn sul soffice pavimento, segno che si era alzato, ma nemmeno quel gesto mi invitò ad aprire gli occhi.
Passano relativamente dei decimi di secondo prima che sentii il letto abbassarsi sotto un peso che non era il mio, questo evidenziò un evidente presenza vicino a me nel letto.
Una mano cominciò a passare tra i miei ricci, sapevo perfettamente che non fosse Zayn ma decisi di godermi comunque quel tocco delicato.
"Harry, sveglia. Dopo le 10.15 la cucina chiude per la colazione" riconobbi all'istante la voce del prof. Tomlinson.
"Allora salto colazione" dissi girandomi dall'altro lato del letto.
Mi passò nuovamente una mano tra i capelli, i quali, erano raccolti con l'aiuto di una fascetta, in modo da non farli cadere sopra gli occhi.
"Harry, lo sai che non si può, tra 10 minuti vi aspetto in mensa." Successivamente, semplicemente,se ne andò.
Ci misi qualche minuto prima di risvegliarmi del tutto dallo stato di sonno.
Una volta che io e Zayn fummo pronti, scendemmo con rapidità per evitare di fare ritardo già il primo giorno di permanenza.
Solo una volta entrati in mensa riuscimmo a capire che ogni posto,ad un determinato tavolo, era assegnato ad una specifica persona.
Vagammo tra i tavoli alla ricerca del nostro nome, vidi il mio professore di francese seduto ad un tavolo, così provai a cercare in quella zona.
Fu la scelta azzecata, il mio nome era trascritto su un foglietto di carta riciclata ,in corsivo, alzai la testa, il mio posto era esattamente situato davanti a quello del mio professore.
Le stanze ed i posti erano cose scelte esclusivamente dal preside : ero sempre stato un tipo non troppo tranquillo, anzi, la maggior parte delle volte ero proprio io l'elemento che faceva casino, quindi si, arrivai alla conclusione che il preside mi voleva tenere tranquillo.
Presi il biglietto di carta tra le mani e lo rigirai tra di esse, successivamente rialzai il volto davanti a me e mi sedetti.
Mano a mano tutta la scuola si avviò verso il luogo per prelevare del cibo e portarlo al proprio tavolo, quando fu il turno della mia classe non mi alzai, essendo sempre stato abituato a non mangiare appena alzato il mio appetito era nullo.
"Harry sicuro che non vuoi niente?" Mi chiese Zayn cercando di capire le mie intenzioni
"Zayn vatti a mettere in fila o perderai il posto" disse il prof. Tomlinson arrivando alle sue spalle
Zayn eseguì quanto gli fu chiesto, o meglio, suggerito.
"Vieni basta a vedere cosa c'è, magari ti piace qualcosa " mi chiese il prof con tono cauto e particolarmente rilassato.
"Non ho fame" gli dissi scuotendo la testa.
La mia classe ritornò solo dopo una manciata di minuti, data la fila precedentemente formata.
Il prof fu l'ultimo a prendere posto, stavo guardando la finestra accanto a noi, dove si potevamo osservare gli alberi oscillare dolcemente a causa della leggera brezza.
Proprio quando una foglia, con estrema delicatezza si staccò dal proprio ramo, il professore di francese mi poggiò davanti al naso una mela, con precisione, una mela gialla.
"Ti avevo detto di non aver fame" gli dissi facendo passare la mela da una mano all'altra, notando quanto lo strato superiore fosse soffice.
"Prova a mangiarla, è dolce, credo ti piacerà" mi disse tirando un morso alla mela.
Scossi la testa e sorrisi,probabilmente per il gesto.
Cominciai a mangiarla, aveva un gusto che si poteva definire particolarmente piacevole; mi ci vollero circa 15 minuti per finirla e lanciare ,la parte restante, nel cestino posto a pochi metri dal nostro tavolo.
Una volta che anche i miei compagni di classe finirono di mangiare le diverse pietanze, con cui si erano riempiti i piatti, ritornammo verso le camere.
Dopo la colazione era previsto il così detto 'momento libero', nel quale, si poteva uscire a prendere un po' di aria fresca.
Io e Zayn decidemmo di approfittarne, in fondo non poteva farci che bene.
Trovammo una panchina nelle vicinanze, ma non ne usufruimmo, infatti, preferimmo sdraiarci sul prato, di un colore verde alquanto acceso.
L'atmosfera di tranquillità che si poteva percepire su quel prato non era concepibile da nessuna altra parte, si sentivano solamente i nostri lenti respiri ed il venticello di metà settembre, che frusciava tra i cespugli per poi passare tra gli alberi; questa calma era davvero necessaria ogni giorno per permettersi di avere una mente lucida, il fatto che assemblai e presi conoscenza di questo fatto solo in quell'esatto momento, mi sorprese.
Rischiammo entrambi di addormentarci, e probabilmente caddi nel sonno per qualche istante, per poi risvegliarmi, assieme a Zayn di colpo, spaventato dell'allarme che annunciava l'ora di pranzo.
Dopo pranzo, la decisione sul da farsi fu immediata per me Zayn, infatti, finimmo per addormentarci in camera tutto il pomeriggio, svegliati come precedentemente successo, da un nuovo allarme, il quale, in questa occasione annunciava l'orario di cena.
Quella notte fu diversa: il giorno dopo sarebbero state le prime lezioni da quando ci eravamo stabiliti all'interno dell'edificio, sarebbe stato un nuovo inizio.
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I'm complicated
FanfictionLouis Tomlinson, professore di lingua francese, verrà assunto nello stesso liceo linguistico dove, due anni prima, si è iscritto Harry Styles. Harry Styles, si trova al secondo anno di liceo linguistico, ragazzo molto sicuro di sè, che però fa fatic...