<<Amo ammirare il cielo di notte, è una delle poche cose che adoro nella vita, a volte sento come se mi parlasse, mi piace ascoltarla>>
Ruotò il capo per guardarmi, entrambi distesi tra i piccoli granelli di sabbia, cullati dal suono delle onde del mare, in religioso silenzio fino a quel momento. I suoi occhi luccicavano di smeraldo, e sereni inghiottivano i miei. Le sue guance si fecero di un colorito roseo quando esaminai il suo volto un secondo di troppo.
<<Scusa, è stupido, ti sembrerò un folle adesso>>
Mugolò in modo tenue, io sorrisi e scossi la testa.
<<Folle è l'uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto>>
Senza distogliere il suo sguardo dal mio ammiccò un leggero sorriso.
<<Shakespeare>>
Sussurrò seguito da un sospiro, poi tornò a scrutare il cielo. A un certo punto si sollevò in piedi, con un sorrisino colpevole mi guardò per un istante. Aggrottai le sopracciglia, sistemandomi sui gomiti. Poi mi voltò le spalle, e cominciò a correre verso il mare. Scattai in piedi e gli andai incontro.
<<Ma dove vai?>> Urlai mentre lui, continuando a dirigersi verso il mare, saltellava per togliersi le scarpe.
Non feci in tempo a dire qualcos'altro che si tuffò nell'acqua cupa e gelata senza esitare. Spalancai gli occhi incredulo per la sua azione inaspettata.
<<Sei impazzito o cosa?>> Gli gridai preoccupato dalla riva.
Lui rise giocosamente.
<<È tutta colpa della Luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti>>
Mi feci anche io trasportare dalle risate, e il mio cuore fece una capriola quando citò nuovamente il grande Shakespeare come risposta.
<<Dai Louis, tuffati, non è fredda>>
Esitai, a braccia conserte, trattenni un sorriso e ruotai gli occhi, un attimo dopo ci ritrovammo entrambi tra la distesa d'acqua, schizzandoci scherzosamente a vicenda.
Rabbrividii per il freddo della notte.
<<Come dicevi? Non è fredda?>>
Ironizzai ricordandogli le sue parole.
<<Come sei freddoloso>>
Ridacchiò e fece per avvicinarsi
<<Harry? Che vuoi fare?>>
Mi allontanai piano, guardandolo costantemente.
<<Niente>>
Disse avvicinandosi sempre di più. Pensavo mi schizzasse, o mi spingesse sott'acqua. Così serrai gli occhi. un secondo dopo sentii delle calde braccia circondarmi e la sua testa poggiarsi sulla mia, che era accoccolata al suo petto coperto da una camicia bianca fradicia, i suoi riccioli mi solleticavano la fronte e il suo respiro picchiettava tra le mie ciocche brune. Mi sentii al sicuro tra il suo profumo dolce e il profumo salato del mare. Alzai lo sguardo, ancora stretto a lui, contemplai i suoi limpidi occhi in modo serio, privo di pensieri avvicinai il mio volto al suo. Poi gli sussurrai alle labbra.
<<Il Sole abbraccia la Luna e i raggi di Luna baciano il mare. Ma a che vale tutto questo baciare se tu non baci me.>>
Senza tentennare mi baciò, un incontro dolce, non prepotente, solo voglioso. Le nostre lingue si toccarono, provai come una scossa, l'adrenalina e l'eccitazione che scorreva nelle mie vene era implacabile. Le mie mani viaggiavano per tutto il suo corpo, e l'acqua magicamente mi sembrò lava. Dopo un tempo indeterminato in paradiso, ci staccammo, i nostri respiri si miscelarono e il mio cuore successivamente esplose come una reazione chimica tra acido cloridico e alluminio.
<<Usciamo?>>
Bisbigliò al mio orecchio, io annuii e in seguito facemmo come detto.
Bagnati dalla testa ai piedi prendemmo le nostre scarpe, strinsi Harry per un fianco e lui poggiò la testa nella mia spalla destra.
Una volta usciti dalla spiaggia Harry mi afferrò la mano, mi attirò a se e poggiò entrambe le mani sul mio petto. Mi diede un veloce bacio a stampo e mi sorrise. Le luci dei lampioni illuminavano le nostre figure immerse nell'oscurità della notte. Il suo sorriso contornato da profonde fossette era più bello del tempio di Angkor Wat al tramonto e i suoi occhi erano più limpidi dell'acqua di una spiaggia di Sardegna.
<<Ehi Louis>>
Mi richiamò.
<<Ehi Harry>>
risposi ridacchiando.
<<Ti va di ballare?>>
rimasi un po' sorpreso da quella bizzarra richiesta, infatti corrugai le sopracciglia.
<<Ma... non c'è musica>>
Fece una faccia disorientata, come se fossi io il matto tra i due.
<<Come non c'è? Non senti il suono delizioso delle onde? C'è anche la Luna che canta per noi, la senti? O sei tu il famoso stolto che non le presta ascolto?>>
Sorrisi per la semplicità e la complessità di quel ragazzo.
<<Certo, che stupido>>
E noi eravamo davvero lì a ballare, in mezzo a una strada buia e vuota, agli occhi degli altri potremmo probabilmente sembrare due idioti che fanno passi ambigui, ma noi ci sentivamo come Romeo e Giulietta alla notte del loro primo incontro, tra le note che potevamo comprendere solo noi e il rumore dei nostri piedi danzanti a contatto con l'asfalto freddo.
<<Non sei male, stolto>>
Mi proferì Harry con un filo di voce.
Sogghignai per l'aggettivo utilizzato e mi dimostrai fintamente offeso.
<<Grazie, ma preferisco cantare>>
<<Ah sì? Sai fare entrambe le cose? allora sei ben educato>>
<<Cosa centra l'educazione?>>
<<Ballare bene e cantare bene significa essere ben educati, lo sanno tutti>>
Roteai gli occhi.
<<Platone... Abbiamo citato almeno 4 poeti, scrittori e filosofi nel giro di nemmeno un'ora>>
<<Già, e mi piace>> mormorò con gli occhi puntati alle mie labbra.
<<Anche a me piace, tanto>>
Risposi.
Respirammo uno l'ossigeno dell'altro un istante prima di annegare nuovamente uno nella bocca, nel cuore e nell'anima dell'altro.
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One Shot - Larry Stylinson
FanfictionPer quanto ami farlo, rare volte ho voglia di scrivere, non voglio sentirmi obbligata e soprattutto non mi sento pronta a scrivere una storia intera, mi piace cambiare trama, personaggi, circostanze, semplicemente scrivo nel momento in cui ho voglia...