DICIANNOVE

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Al mattino, prima delle lezioni, vado nella grande sala per fare colazione

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Al mattino, prima delle lezioni, vado nella grande sala per fare colazione.  Avendo dormito durante la cena, la sera precedente, sono molto affamata.

Ancora una volta, i miei amici si sono seduti tutti insieme, facendomi pensare che ieri fosse successo qualcosa, tutti voltano la testa e smettono di parlare quando mi avvicino.  A quanto pare erano preoccupati per me.  Dopotutto, mi ero scomparsa dopo il mio incontro con la Umbridge. 

Di chi è la colpa?  mi chiedo tra me e me.  Posso incolpare me stessa per aver saltato la cena e aver dimenticato di far sapere ai miei amici che stavo bene, ma è più facile incolpare il ragazzo che mi ha baciato e che non mi aveva lasciata senza parole.

Mi siedo accanto a Giuliano, e lancio un'occhiata nervosa a Bianca, poi guardo il mio piatto mentre allungo la mano per prendere un toast.  "Scusate se sono sparita ieri," dico soprattutto per il bene di Giuliano.  "Ero esausta dopo aver avuto a che fare con la Umbridge. Proverà a interrogare altri membri del Esercito presto, e proverà a far bere loro il siero della verità, volevo che voi lo sapeste."

Giuliano apre la bocca, ma poi la richiude, riflettendo un momento, poi la riapre.  "Non è quello che stavo per chiedere, ma buono a sapersi. Lo farò sapere agli altri." 

"Oh? Cosa stavi per chiedere allora?"  Alzo il mio sguardo dal piatto.  Dall'altra parte del tavolo, Bianca mi fissa con gli occhi spalancati come se non mi conoscesse.  Guglielmo sembra compassionevole, anche se non capisco il perché della sua compassione.  Guardando Giuliano invece vido solo disprezzo.

"Cosa sta succedendo?" chiedo mentre il nervosismo provoca un leggero tremolio nella mia voce.

"Forse puoi dircelo tu", mormora Giuliano.  "Pensavo che fossi stanca per qualcosa di più del tuo incontro con la Umbridge. O devo ricordarti il ​​tuo appuntamento segreto con miserabile Pazzi?" 

Il mio cuore perde un battito.

I passi che abbiamo sentito nella tromba delle scale...

Mi si gela il sangue. 

Giuliano ci aveva seguiti...

Il mio stomaco sprofonda, cadendo fino a i piedi.

"Giuliano..." sospira Bianca.  Dopotutto Guglielmo Pazzi è seduto proprio accanto a lei.

"Senza offesa, Guglielmo, ma tuo fratello è il peggiore in assoluto," dice Giuliano.  "Quello che ho visto ieri è stato senza dubbio lo spettacolo più disgustoso che abbia mai visto."

"Smettila!"  Grido, coprendimi il viso con le mani. Sento libarazzo colorarmi le guancie di rosso.

Bianca si sporge sul tavolo per sibilare: "Come hai potuto? Non l'hai detto neanche a nessuno di noi?" 

Con gli occhi ancora coperti, continuo a scuotere la testa con decisione, pensando che questo fosse tutto un brutto sogno che sarebbe andato via presto.  Il nostro bacio mi aveva già reso abbastanza confusa e stordita.  Non ho bisogno di tutto questo imbarazzo indesiderato e soprattutto non avevo bisogno di rimunginare su di esso. 

Champion of the Heart || Francesco PazziDove le storie prendono vita. Scoprilo ora