Abbiamo un nuovo membro

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Dopo un quarto d'ora, dove tutti ci andammo a lavare- le guardie ci guardavano andare e venire dai corridoi della prigione come se fosse casa nostra- uscimmo fuori.

Era calata la sera, l'aria fresca mi fece piacevolmente rabbrividire mentre raggiungevo i miei compagni, avvertii però una presenza. Mi girai, trovandomi di fronte lo Steal.

Il suo corpo era ancora malnutrito, ma i suoi muscoli non sembravano più allo stremo e stava stabile sui suoi piedi. Perfino il viso sembrava aver preso colorito. 

Guardandolo così  rinvigorito, mi accorsi che era bello. Come se mi avesse letto nel pensiero, mi sorrise e si inchinò, con ancora le mani legate dalle manette di fuoco. - Steal- feci per dire, ma lui m'interruppe.

- Ti prego, Fuokirya chiamami solo Thomas, sembra che d'ora in poi dovremmo passare molto tempo insieme, meglio togliere qualsiasi formalità - convenne, anche se il suo tono insinuava qualcosa che lo fece ridacchiare, accendendogli le guance di rosso. Sembrava un bambino pestifero. 

- Va bene, Thomas, vieni, ti levo le manette. - gli ordinai dopo qualche secondo di indecisione. Sentivo gli occhi dei miei compagni addosso, erano nervosi, io stessa non mi fidavo di lui, ma dubitavo mi avrebbe uccisa.

Lui mi avrebbe seguito all'aldilà per mano di mio padre. E lo sapeva. Mi porse le sue mani ruvide.

- Ma - la voce di Korall mi raggiunse da vicino. Prima erano a qualche metro di distanza, ma vedendoci si erano avvicinati. Come al solito, erano fianco a fianco e questo per qualche motivo mi fece tornare l'amaro in bocca. Lo so, non avrei dovuto essere gelosa del rapporto avevano, ma era così. L'unica cosa che potevo fare era far finta che il fastidio provenisse da Michael.

- Solo una creatura del fuoco può togliere delle manette infernali senza l'utilizzo della magia e senza, ovviamente, scottarsi. -  spiegai a una Korall preoccupata. Come al solito quando era nervosa o impaurita, striengeva la mano di Michael. Quei due avevano una strana amicizia, a dir la verità.

Micheal allora domandò perplesso: - Ma allora non dovrebbero far effetto su di lui. Proviene anche lui dall'Inferno, giusto? - Sentii Thomas irrigidirsi e abbassare la testa. 

No, lui non proveniva dall'Inferno, perché era un mezzosangue. Per questo la famiglia Steal veniva considerata dal "sangue corrotto" non perché erano corrotti moralmente, ma perché in loro scorreva pochissimo sangue infernale. 

Questo spiegava anche i loro poteri variegati. Sangue del mare, della natura, sangue di fata, sangue di animale, sangue del fuoco… mescolati portano a combinazioni di abilità uniche. 

Per questo la stirpe di ladri più famosa di tutte aveva questo titolo: i suoi componenti erano creature bizzarre con poteri fenomenali. 

Eppure, nel mondo di mio padre essere diversi non era giusto. Essere mezzosangue era motivo di vergogna, di ribrezzo, per strada i mezzosangue venivano derisi e denigrati. 

Solo io potevo comprendere queste dinamiche, perciò capii la reazione di Thomas. - Bah, la magia è strana a volte - dissi con noncuranza. Micheal parve perplesso, ma non indagò oltre. Era troppo impegnato a guardare Korall, chissà per quale motivo.

Thomas alzò sorpreso lo sguardo su di me, vi era gratitudine, nei suoi occhi presi alla sprovvista. Si era sentito umiliato, lo vedevo dalla postura rigida del suo collo e delle spalle. - Grazie - sussurrò, con le guance a fuoco.

Sentii un fastidio al petto, non ci pensai troppo. - Per essere un cattivo sei molto tenero - dissi con non poca malizia, mentre sbloccavo il meccanismo delle fiamme, liberando per sempre i polsi del ragazzo.

Fuoky e Korall: Missione TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora