4. 𝐓𝐡𝐚𝐭 𝐆𝐢𝐫𝐥

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~And I, I thought it'd be easy to runbut my legs are broken~

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~And I, I thought it'd be easy to run
but my legs are broken~

"Quindi state insieme?" mi chiese Kai mentre sorseggiavo la mia bevanda. A quelle parole per poco non la sputai.
"Chiaramente no" risposi con totale calma e quasi ridendo.
"Ma tutti nella scuola stanno dicendo che tu l'hai aiutata in un momento difficile e ormai sono convinti che voi due stiate insieme".

Momento difficile? Facevo fatica a capire a cosa si riferisse e soprattutto come tutta la scuola potesse sapere determinate cose. Chi spargeva queste voci doveva avere una vita davvero piatta e noiosa.
"Si, girano voci che lei si sia confidata con te e che tu l'abbia confortata" continuò Kai.
"Kai... in realtà non è andata proprio così" partii con questa premessa.
"Ma quindi è accaduto davvero qualcosa di lontanamente simile?!" urlò lui scioccato, alzandosi persino dalla sedia.
Era così rumoroso ed esuberante a volte. Nonostante frequentassimo la stessa classe, lui aveva un anno in meno rispetto agli altri e a me e mi veniva spontaneo giustificare così il suo essere talvolta abbastanza infantile.
"Senti, stammi bene a sentire adesso...
Ieri con So-yeon ho fatto una cazzata..."
Mi guardò incuriosito a quelle parole, placando il suo entusiasmo eccessivo.
Così gli spiegai di averle chiesto di parlarmi dello scandalo della sua famiglia e della reazione che aveva avuto.
"Wow... la famiglia Choi avrà fatto davvero un gran casino per farla piangere in quel modo" disse lui sorpreso dal mio racconto.
"Kai... io voglio ancora sapere di questo scandalo.
La reazione di So-yeon e anche quella del mio autista di cui già ti ho parlato... non so cosa pensare" confidai non potendone più di tutto quel mistero.
"Hey Soobin, stasera chiamo Beomgyu e gli chiedo se può domandare ai suoi genitori di questo scandalo... io farò lo stesso. Appena so qualcosa ti chiamo!" propose il ricciolino.
"Ottima idea Kai... fatemi sapere entrambi. Potrei provare anche io con i miei genitori... ma vista la reazione del signor Park ci andrei cauto" spiegai.
Kai mi diede ragione: anche lui era d'accordo a non chiedere ai miei e poi la versione di ben due famiglie bastava.

Il giorno seguente, per la prima volta, capii cosa voleva dire frequentare la ragazza più popolare della scuola.
"HEY CHOI SOOBIN, VIENI CHE TI SPACCO IN DUE"
Ero in mensa, come al mio solito mi godevo il mio pasto non curandomi delle persone che mi circondavano, quando udii un troglodita, probabilmente, iniziare ad urlare alla mie spalle come se fossimo ad un mercato .
"Dimmi pure" dissi alzando il capo leggermente mentre masticavo ancora il mio ramen, quasi ignorando la sua "minaccia".
"CHI TI CREDI DI ESSERE BRUTTO IDIOTA?!" continuò a sbraitare quell'essere che ancora faticavo a comprendere cosa ci facesse in una scuola di prestigio di quella portata.
"Choi Soobin, figlio di uno degli uomini più ricchi della Corea del Sud, ragazzo con i voti più alti dell'istituto. Ma adesso parliamo di te... tu chi saresti?" gli risposi con tono altezzoso, con il preciso intento di provocarlo, mentre continuavo a starmene seduto mangiando il mio pasto.

Non era da me provocare o vantarmi in quel modo di ciò che ero e possedevo, ma allo stesso tempo odiavo sottostare a chi tentava a tutti i costi di disturbare la calma altrui.

La situazione aveva catturato l'attenzione di tutti nella mensa, potevo scommettere che anche il personale stesse guardando.
"Oi Soobin, non rispondergli più ed andiamocene" mi disse sottovoce Beomgyu.
"Se fossi in te seguirei il consiglio del tuo amichetto, Choi Soobin" disse sempre quella persona di cui avevo ignorato l'esistenza fino a pochi minuti fa.
"Ma pensavo volessi dirmi qualcosa... Volevi un po' di visibilità e quindi sei venuto a caso a parlarmi? Visto che hai finito il tuo show possiamo anche salutarci da persone civili, non trovi?" dissi e ciò lo fece scattare, come previsto.

Mi afferrò dal colletto della camicia e mi sollevò urlandomi in faccia di "lasciare So-yeon in pace".
A quelle parole non potei fare a meno di ridergli in faccia. Si stava davvero mettendo in ridicolo per una ragazza che non l'avrebbe mai calcolato?
"Innanzitutto, toglimi queste tue sporche mani di dosso e ti do un consiglio: se tanto vuoi una ragazza, non la otterrai puzzando di gabinetto". Così facendo gli tirai via le sue mani che ancora mi tenevano il colletto e feci per andarmene fin quando non udii una voce femminile alle mie spalle.

"SOOBIN STAI BENE?"
Era So-yeon, l'ultima persona che avrei voluto vedere in quel momento, contando tutti i danni che mi aveva recato in così poco tempo.
Tentò di prendermi per mano, ma la scacciai e andai in bagno.
In lontananza la sentii urlare contro quel ragazzo.
"Brutto imbecille, cosa credevi di fare? CHI TI DÀ IL PERMESSO DI INTERFERIRE NELLE MIE FACCENDE?!"

A cena l'atmosfera era più pesante del solito.
"Soobin, non metterti nei guai" disse mia mamma con tono deciso e severo.
Spalancai gli occhi e non ebbi il coraggio di girarmi per guardarla.
"Cosa intendi?" le chiesi con tono basso.
"I muri hanno le orecchie, tesoro della mamma".
Capii che si riferiva alla rissa che stavo per avere oggi in mensa e prontamente le risposi:
"Mamma...non accadrà più... è stato lui ad attaccarmi per primo ed io ho semplicemente risposto tentando di difender-"
Mi interruppe. Evidentemente non era questo il motivo.
"Figliolo, davvero credi che una pseudo-rissa possa preoccuparmi? Io sto parlando del modo in cui hai trattato Choi So-yeon davanti a tutti. Era forse questo quello che volevo tu facessi con quella ragazza?"
Le sue parole mi pietrificarono... Perché era così interessata al rapporto tra me e So-yeon?
Il fatto che mia mamma non fosse chiara con me nelle sue intenzioni mi causava una confusione che non riuscivo a frenare e la mia mente vagava in cerca di risposte, probabilmente assurde, ma che sanavano quella sensazione di vuoto ed ingenuità che provavo.
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𝐋𝐨$𝐞𝐫=𝐋𝐨♡︎𝐞𝐫 // 𝐘𝐞𝐨𝐧𝐛𝐢𝐧Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora