Cap 43

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Erano passati un altro paio di mesi, ed era arrivato finalmente il mese della nascita della piccola Sole che sarebbe stata a giorni

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Erano passati un altro paio di mesi, ed era arrivato finalmente il mese della nascita della piccola Sole che sarebbe stata a giorni.

I giorni erano diventati più caldi grazie a l'arrivo della primavera e non era più freddi e rigidi per il freddo dell'inverno.

In quel momento la nostra amata coppia si trovava nel locale insieme, a tutti gli altri.

Quello si sapeva era il luogo e il ritrovo dei ragazzi di Alexander.

Ma qualcosa stava per succedere che non era previsto..

Alexander era uscito un attimo fuori a fumarsi una sigaretta insieme ad alcuni dei suoi ragazzi, mentre Dimitri stava ballando con la sua bellissima Irina e Nikolaj era andato un attimo a rispondere al telefono.

Erano rimaste vicino al bancone bar, solamente Luna e Azzurra che si erano apprestate ad andare a prendere qualcosa da bere.

Quella sera il piccolo Alexei era rimasto a casa con Magda, che si era offerta con piacere di tenerlo per qualche ora a casa di Alexander.

All'improvviso due braccia forti attirarono indietro Luna, in una morsa d'acciaio che era impossibilitata a muoversi.

-Oddio, lasciami, lasciami!-

Le urla erano smorzate dalla musica alta, ma Dimitri si era accorto di tutto e stava accorrendo dicendo ad Irina di rimanere dove si trovava, mentre faceva segno al Dj di spegnere la musica.

Lanciò uno sguardo a uno dei ragazzi della banda, facendogli capire che doveva correre a chiamare immediatamente Alexander.

Nel frattempo Luna, aveva una pistola puntata sulla pancia, e il terrore si stava facendo largo insieme alla disperazione.

-Che cazzo fai Rumero Iavenko?-

Disse urlando Dimitri estraendo la sua pistola, puntandogliela contro a sua volta.

-Non oserai spararmi con lei a tiro, non è vero Dimitri?-

Una voce dominante e oscura, si fece largo nella folla fecendo irruzione di fronte a lui, con una pistola puntata contro.

-Lasciala cazzo lasciala!-

Disse Alexander completamente fuori di se.

Sembrava un folle.
-Che cazzo stai facendo Rumero? Lo sai che non uscirai vivo di qui!-

Disse Nikolaj con la pistola puntata alle spalle dell'uomo.

Lo sguardo di Alexander sembrava impazzito passava fra sua moglie alla pistola puntata al suo ventre a Rumero.

Vedeva il terrore e la paura della sua donna e non poteva muoversi o quel pazzo avrebbe sparato alle persone più preziose al mondo a cui teneva.

Doveva rimanere lucido.

Cercò di riprendere il controllo di se stesso, non era mai stato uno che perdeva il controllo doveva mantenerlo anche in quel frangente.

Anche se il terrore, lo stava attanagliando le viscere.

-Che cosa vuoi Rumero? -Disse Alexander, senza mai abbassare la pistola.

-So che sapete quindi voglio proporti un patto.-

Un ghigno sadico apparse sulle labbra di Alexander, mentre lanciava uno sguardo d'intesa a suo fratello.

-E sentiamo.. Sai che la fratellanza verrà a saperlo.-

Vidi la pistola premere sul ventre della mia donna tremante di paura.

-Non me ne frega un cazzo, devi salvarmi il culo o questa bella bionda farà una brutta fine, insieme al fagotto dentro di lei.-

Disse premendo più forte la canna della pistola sul ventre.

Ma successe tutto in un secondo, Nikolaj premette il grilletto sparando alla testa di Rumero, mentre un urlo agghiacciante si fece largo.

Era stata Luna aveva rotto le acque.

-Merda!- Urlo Alexander accorrendo sua moglie, dando ordini di accendere la macchina e chiamare subito l'ospedale.

Nel frattempo Nicolay indirizzava alcuni dei loro ragazzi, per fare pulizia del corpo ormai privo di vita di Rumero.

La folla del locale sembrava impazzita, urlavano e scappavano verso l'uscita dopo aver assistito ad un omicidio.

Ma sapevano benissimo loro chi erano, e non avrebbero mai potuto andare dalla polizia.

Alexander sollevo sua moglie in braccio, correndo fuori dal locale, entrando dentro la macchina mentre Dimitri premette sull'acceleratore, guidando come un folle in direzione dell'ospedale.

-Non lasciarmi sola..-

-Mai piccola mai, sono qui. Va tutto bene.-

Non sembrava nemmeno lui, era spaventato, mancava ancora una settimana al parto e per colpa di quello che era appena successo, le si erano rotte le acque.

Prese a coccolarla, cercando di calmarla e rassicurarla, mentre arrivavano in ospedale, non dando nemmeno il tempo hai medici di uscire che la porto lui stesso dentro in braccio urlando e dando ordini su cosa fare e su cosa era successo.

Presero Luna portandola in sala parto e dopo vari urli e dolore, venne al mondo la piccola Sole, sana e forte circondata da tutto l'amore della sua famiglia.

Continua

La Moglie Di Un VorDove le storie prendono vita. Scoprilo ora