Capitolo 39.2: Quello che vorrei

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A passo svelto raggiungo il molo, mentre nelle mie vene scorre quella vita che per un anno intero è mancata e che solo lei, la mia dolce e piccola Sanem, è stata in grado di donarmi

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A passo svelto raggiungo il molo, mentre nelle mie vene scorre quella vita che per un anno intero è mancata e che solo lei, la mia dolce e piccola Sanem, è stata in grado di donarmi.
Il mio cuore sa che è li, che questa notte potrebbe riservare ad entrambi qualcosa di inaspettato e nella mia mente, è ben chiaro ciò che dovrò dirle.
Basta negare, basta fingere. Lei è la persona più importante della mia vita e deve sapere che un pezzo di lei, è rimasto con me fino ad oggi, perché quella bandana che conserva ancora tracce, seppur ormai sfumate del suo profumo, rappresenta lei, che conserverò per tutta la vita.

Raggiungo il molo e immediatamente, ecco che i miei occhi si incantano sulla sua figura: indossa un abito leggero, dai colori caldi, con qualche fiorellino bianco disegnato sul tessuto morbido che l'avvolge. I suoi capelli ricadono arruffati lungo la schiena, come fili di seta preziosa, nei quali vorrei immergere le mie mani.
Con le braccia conserte osserva il mare, persa forse nei miei stessi pensieri che non fanno altro che far battere il mio cuore irrefrenabilmente.
Salgo i gradini per salire sulla passerella di legno e percorrere quei pochi metri che ci separano, mentre i miei occhi, non smettono per un solo secondo di bearsi di lei.
Come se avesse avvertito la mia presenza, o forse il mio sguardo sulla sua pelle ambrata, si volta lentamente verso di me, incatenando immediatamente i suoi meravigliosi occhi nei miei e sorridendomi di un sorriso cosi bello, da fermare il cuore.
Inizia a camminare lentamente verso di me, accorciando passo dopo passo la distanza che quei pochi metri ci separano.
Sorrido appagando con lo sguardo, parte dei miei desideri e facendo qualche altro passo, mi ritrovo dinanzi a lei.
Osservo il suo viso nell'esatto modo in cui si osserva il più bel panorama del mondo, trovando nei suoi occhi la bellezza di una notte colma di stelle luminose, nella sua bocca rosea, le porte del paradiso in cui ritrovarmi, e in quelle gote un po' arrossate, il desiderio di sfiorarle con le mie dita per sentirne il calore.
Mi sorride dolcemente mentre i suoi occhi diventano furbi, consapevoli più del lecito, del perché siamo qui questa notte.
Decido di metter fine al silenzio che ci avvolge, confessando per primo di averle detto una bugia. Confessarle che un pezzo di lei, non ha mai lasciato la mia tasca.

«Ho qualcosa che ti appartiene. Qualcosa da cui non mi separo mai.. Una sola cosa» le dico avvertendo il mio cuore accelerare i suoi battiti.
Distoglie lo sguardo dal mio volto, abbassando i suoi meravigliosi occhi per un solo secondo. Torna con lo sguardo sul mio viso, mentre sul suo volto, compare un espressione sicura e compiaciuta.
Avanza di un passo allungando la mano verso la tasca dei miei pantaloni e con delicatezza, avverto le sue dita frugare nella mia tasca.
Lentamente, estrae quella stoffa per me preziosa che altro non è che la sua bandana mostrandola ai miei occhi, mentre i suoi la osservano compiaciuti e le sue labbra si incurvano in un sorriso.
La vedo accarezzare quel tessuto prezioso con delicatezza e per un attimo, vorrei che quelle dita, sfiorassero me.
Inerme davanti a lei, avverto il mio corpo fremere per l'emozione. Ho vuotato il sacco, mi sono spogliato di quella sottile corazza ammettendo ai suoi occhi, quanto ci sia di lei ancora in me e adesso, sono qui che aspetto, una sua parola, un suo cenno, qualunque cosa voglia.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora