«Ohh, finalmente ti fai viva! Per un momento ho pensato di dover allertare i carabinieri!» esclamò Sharon, appena Raissa accettò la videochiamata, continuando però ad uscire e entrare dentro la visuale della telecamera, volendo assolutamente finire di sistemare le ultime cose. «Ti fai vedere almeno per cinque secondi? Sono quattro giorni che non ci vediamo!» aggiunse, provocando la risata del fidanzato, intento a vincere l'ennissima partita di Fifa contro il fratello minore di Sharon, Simone. Un bimbo di dieci anni, addotto tre anni fa. Raissa, per far tacere l'amica, si posizionò davanti alla telecamera per cinque secondi cronometrati ritornando poi al suo lavoro: svuotare la valigia e buttare a lavare tutti gli indumenti sporchi «Continuerò a ripeterlo fino all'esaurimento: l'abbronzatura ti rende una super gnocca, anche se mi fa incazzare e non poco. Io questo colorito lo prendo dopo tre mesi di mare, se mi va bene, e a te bastano quattro giorni. Non è giusto!»
«Grazie Shar ma capita!»
«Allora racconta. Com'è andata? Che ha detto? Come ti è sembrata la sua famiglia? E l'Argentina quanto è bella?... Dai che sono impaziente!» esclamò invece tutta euforica Tania, con in sottofondo un risolino da parte del suo fidanzato e di Sharon. Raissa, sorrise ripensando a questi ultimi quattro giorni, afferrando il cellulare che aveva posizionato su una mensola inquadrando il suo volto felice e spensierato prima di lasciarsi cadere sul materasso «Da questo mega sorriso deduco qualcosina!»
«Penso che ricorderò a vita questi quattro giorni!» esclamò, cercando di riordinare i pensieri per cercare di raccontare per filo e per segno queste novantesi ore alle amiche, che zittite stavano osservando il viso felice della loro Raissa. «La prima mattina, è stata la più difficile. Abbiamo parlato di me. Ho pianto tanto ma ho cercato di aprirmi come faccio con voi. Lui mi ha fatto tante promesse. Promesse a cui credo fortemente... Dovevate sentirlo e vederlo. Mi ha fatto sentire bella, anche quando avevo una semplicissima t-shirts ed ero senza trucco... Ti fa sentire così l'amore? A tre metri sopra il cielo e con la voglia di urlarlo al mondo?» chiese, cercando di nascondere l'ennesimo sorriso, provocando la risata delle amiche felici di vederla così presa. Così innamorata. Così diversa. «Oh, bhe... Allora non voglio smettere di provarlo!»
«Okay Raissa, abbiamo capito!... Bla bla bla, ma ora dicci, c'è stato qualche momento hot?» chiese Sharon, raggiungendo la stanza non volendo farsi sentire dal fratellino, fissando Raissa con il solito sguardo investigativo. C'era stato un momento hot, nulla a che vedere con i pensieri di Sharon, che nella sua testa si era immaginata qualche scena in stile cinquanta sfumature, ma quello che aveva vissuto Raissa era una cosa molto più semplice. Per modo di dire, visto che si era ritrovata faccia a faccia con un Paulo, coperto da un semplicissimo asciugamano bianco legato in vita e ancora completamente bagnato dalla doccia che aveva appena concluso. La faccia imbarazzata di Raissa, aveva portato delle grosse risate da parte dell'argentino, che aveva stemperato quell'imbarazzo con una battutina, che aveva strappato un sorriso a Raissa.
«Raissa ricorda, chi ti sa spogliare inizia dalle tue paure!» esclamò Tania, con le sue solite frasi, mentre proprio Raissa negò alla domanda di Sharon, volendo tenersi per sé quel momento ma, però, volendo raccontare quello che era successo in un fine pomeriggio, trascorso in piscina con gli amici d'infanzia di Paulo e i due nipoti.
QUALCHE GIORNO PRIMA
«Niñita, tutto okay?» chiese un Paulo preoccupato, affiancando Raissa che si era posizionata sopra una sdraia, a pancia in giù, sotto il sole cociente, ma con un asciugamano che le creava una camera buia intorno alla testa, per alleviare il mal di testa e il sonno che si stava facendo spazio nel suo corpo. In risposta sollevò un pollice affermativo, sentendo però il rumore di una sdraia che veniva trascinata, e pochi secondi dopo si ritrovò il volto di Paulo a qualche centimetro di lontananza dal suo, isolati, però, grazie a quell'asciugamano.
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Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala []
Hayran KurguRaissa si è sempre sentita etichettata come una figlia di serie C. Nulla a vedere con la serie A, dove invece era stato piazzato suo fratello gemello. Raissa si è sempre sentita etichettata come quella figlia che qulasiasi cosa fa, non è mai quella...