13.

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Raccolsi le mie cose da terra e uscii dall'ufficio sbattendo la porta, bisbigliando un "ma vaffanculo stronzo di merda" tra i denti e iniziai a camminare per strada, sperando di trovare Niall ancora a casa mia. Avevo davvero bisogno di lui in quel momento. Non volevo ammetterlo ma da quando l'ho conosciuto io non ho bisogno di lui solo per un momento, io, io ho sempre un bisogno disperato di lui.

Aprì la porta di casa e lo cercai con lo sguardo, ma non c'era da nessuna parte. Chiusi a chiave e stavo per chiamarlo, quando avvertì la presenza di qualcuno dietro di me, poi riconobbi il profumo e capii subito che era lui.
Mi girai.
I suoi occhi azzurri mi colpirono in pieno volto come una raffica di vento, e mi ci perdetti dentro, come quando ci si perde ad ammirare il mare.
"Zayn... " la sua voce dolce assunse uno strano tono preoccupato.
Non risposi, a dire il vero non riuscivo ad elaborare una risposta.
"Zayn.. Ti prego, cosa è succes.. "
A quel punto non ce la feci più.
"Dato che insisti tanto sai cosa è successo, Niall? Sono stato licenziato dal direttore mentre parlavo al telefono con te, okay? E, sinceramente, era incazzato come una belva."
Abbassò lo sguardo e vidi che era mortificato e aveva gli occhi lucidi.
"Oddio scusa io..non volevo, non so cosa mi è preso, io.. Ero solo arrabbiato."
Mi avvicinai a lui pensando che maledetto me e il mio carattere di merda, non ne faccio una giusta, ma venni respinto.
"Prendimi a pugni. "
"Cosa?" Fissai il suo sguardo fermo pensando che aveva la febbre e che stesse delirando.
"FALLO! Scarica tutta la tua rabbia su di me, starai meglio, Zayn..fidati di me."
Strinsi i pugni fino a farmi venire le nocche bianche e respirai profondamente. Chiusi gli occhi e gli colpì il petto e le braccia una, due, tre, quattro volte, fin quando non mi fermò e mi strinse a se. Poggiai il viso nell'incavo del suo collo respirando l'odore della sua pelle, sentendo il calore del suo corpo contro il mio. Lo strinsi più forte.
"Scusa."
Non rispose, mi strinse la mano e mi guardò negli occhi. Quegli occhi color oceano che mi fanno dimenticare di ogni altra cosa.
"Stai meglio?"
Annuì.
"Allora possiamo andare."

Aprì gli occhi e vidi Niall di fronte a me, che sorrideva. Girai lo sguardo e vidi che eravamo in spiaggia, già era buio, e faceva freddo. Il cielo era costellato da una miriade di stelle luminose, che riflettevano sull'acqua.
Gli sorrisi a mia volta "Mi hai spaventato."
Fece un faccino da finto offeso che trovai adorabile e si distese accanto a me.
"Ti eri addormentato in macchina durante il tragitto, ma ora sei sveglio, e, niente, io..volevo farti guardare le stelle..sono cosí belle."
"Io non voglio guardare le stelle. Io voglio guardare te, e, ti posso giurare che sei meglio di qualunque altra cosa."
Avevo abbassato lo sguardo, e quando lo rialzai sentì il suo respiro avvicinarsi e le sue labbra premere sulle mie, mi appoggiai sopra di lui sentii il respiro accellerare a dismisura.
"Zayn.." Gemette piano.
Poggiai una mano sotto la sua maglietta, togliendogliela, gli sfiorai il petto con le labbra fino ad arrivare alla pancia, mentre lui si tolse i jeans e mi spogliai anch'io.
"Niall.." Risalì con le labbra fino al suo collo, fino a coprirgli ogni centimetro di pelle di piccoli baci.
Sentivo i nostri corpi premere l'uno sopra l'altro, avvinghiarsi.
Un brivido di piacere mi percorse tutta la schiena. Chiusi gli occhi e...

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