Primo giorno sulla terra

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Fui svegliata da un raggio di sole. Mi girai dall'altra parte e cercai di dormire ancora, ma a quanto pareva avevo dormito abbastanza, così aprii gli occhi. La luce del sole mi abbagliò per qualche secondo, poi riuscii a mettere a fuoco il luogo in cui mi trovavo.

Ero sdraiata su un comodo letto ad una piazza. Mi trovavo in una stanza di cinque metri per sette, grande ma non quanto la mia al castello, con le pareti dipinte di un anonimo bianco. Il mio letto era sistemato nell'angolo destro della stanza, sulla parete opposto a quella della finestra, coperta da delle tende celestine chiare. Accanto al mio letto c'era un comodino di un legno chiaro con due cassetti e una abat-jour sul comodino.

Addossata all'altra parete laterale c'era un letto come il mio, con le lenzuola azzurre e una coperta blu, solo che era fatto. Poco più avanti del letto, c'erano gli sportelli chiusi di un armadio a muro, uno specchio a figura intera e all'angolo vicino alla finestra c'era una scrivania.

Nella mia parte della stanza, c'era un armadio a muro come quello sulla parete opposta e una scrivani con una sedia e una libreria accanto, addossata alla parete. Sbadigliai e mi tirai a sedere, cercando di accendere il cervello. Ero ancora un po' stordita dal sonno. A giudicare dalla luce presente nella stanza, dovevo aver dormito molto.

Mi alzai e una volta arrivata davanti allo specchio mi resi conto di indossare i vestiti del giorno prima. I miei capelli erano ancora sistemati nella treccia, anche se alcuni chiuffi sfuggivano. Sembravo uno zombie, ma il mio stomaco brontolava, così decisi di andare a vedere dove erano finiti gli altri e se c'era qualcosa da mangiare.

Uscii dalla mia camera e percorsi un piccolo corridoio con altre tre porte: una era aperta e dava su una camera come la mia, solo con le pareti celesti e le tende bianche, la seconda era chiusa e la terza era un bagno. Oltrepassato il corridoio sbucai in cucina, dove si erano riuniti tutti per mangiare.

Michael era seduto su una sedia e trangugiava dei biscotti. Fuoki stava trafficando con una specie di scatola con una finestrella - quello che voi umani chiamate microonde - e Thomas si stava facendo un panino con una crema marrone. Michael fu il primo a notarmi.

Mi sorrise e prese un altro boccone. - Buongiorno, bella addormentata - mi prese in giro. Sembrava molto più allegro dopo una bella dormita. Si era cambiato i vestiti. Indossava una vecchia maglietta grigia e dei pantaloncini meri. Gli rubai il biscotto dalle mani e presi un morso: non me me pentii, era buono.

Mia cugina sembrò essere riuscita  capire come funzionasse il microonde e mi sorrise anche lei. - Ben svegliata, cuginetta. Te la sei presa comoda - commentò togliendo dal microonde ciò che ci aveva messo dentro - una tazza con forse del latte. - Dovevi essere proprio stanca, ieri. Il tuo amico aveva ragione, non avresti fatto neanche un altro metro da sola.

Dovetti ammettere che non aveva torto. I due giorni precedenti erano stati così stancanti che solo il ricordo mi faceva tornare la stanchezza. Mi rivolsi al mio migliore amico. - Non so come abbia fatto tu a resistere portandomi in braccio - commentai prendendo un bicchiere e versandoci dentro dell'acqua. Mi sedetti accanto a lui. - Dove avete preso queste cose?

Mi riferivo al cibo. Non avevo idea se la casa fosse stata abitata da qualcuno prima di noi negli ultimi cinque o dieci anni, ma avevo il vago sospetto che Steal conoscesse questa casa perché era un punto d'appoggio per la sua famiglia di ladri e contrabbandieri. - Al supermercato - fu lui stesso a rispondermi. - Mi sono svegliato prima di tutti, così sono andato a comprare qualcosa di decente da mangiare. In prigione non si ha tutta questa scelta.

- Immagino - commenti sarcastica. Non avevo mai mangiato dolci se non al castello di Fuoki, ma quei biscotti mi stavano proprio piacendo. Speravo solo che non mi facessero indigestione essendo cibo di superficie. - Comunque hai avuto un'idea fantastica, adoro questi biscotti.

Fuoky e Korall: Missione TerraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora