NO ONE'S POV.
Harry deglutì guardando il pavimento del bagno, cercando di capire cosa provava per Rosie. Non sapeva come rispondere. Era una domanda che non aveva posto nemmeno a se stesso. “Cosa provi per me?” Una domanda che intrappolerebbe chiunque, che ti oscura la mente, incapace di rispondere con chiarezza.
Harry era confuso.
Rosie aveva paura di quello che avrebbe detto. Il suo stomaco fece una capriola; le farfalle facevano capolino nella sua pancia, svolazzando qua e là causandole una sensazione strana e nauseabonda che la faceva sentire a disagio. Ora si era pentita di aver fatto ad Harry quella domanda, ma era necessario. Voleva sapere, così avrebbe capito cosa lei provava per lui. Nonostante il significato e la regressione della domanda, c’erano due problemi: la confusione di Harry e il dolore di Rosalie. Se ne sarebbe mai andato via?
Entrambi erano in piedi e in silenzio, non prestando attenzione a niente. Ma quando Harry mosse il piede, rialzando gli occhi, Rosalie dovette prestare attenzione, dato che Harry stava per esprimere quello che provava per lei. Questo la rese ancora più nervosa.
Era stressante per Rosalie. Le sue gambe e le sue braccia si agitavano e il suo respiro era irregolare. Quando la bocca di Harry si aprì, la sua paura aumentò. La pelle d’oca che si formava sulla sua pelle, e sentiva del calore salirle alle guance. Cosa stava per dire Harry?
“Rosie.” Sospirò Harry, mentre portava le mani sul viso per sfregarlo e togliere i tratti del nervosismo che stavano comparendo. “Rose. Non lo so. Se lo sapessi, te lo avrei già detto.”
“Io- um. Okay.” Rosie abbassò la testa, ridacchiando nervosamente, mettendo su un finto sorriso. Era delusa, aveva sperato che avrebbe detto di più… qualcosa di significativo. Rosie era senza parole, incapace di rispondere completamente alla risposta che lui aveva dato alla sua domanda. Era ancora curiosa però. Harry non sapeva ciò che provava per lei. Questo fece tornare la speranza che era scomparsa.
Qualcuno che bussò alla porta del bagno interruppe il silenzio imbarazzante, facendo voltare i due ragazzi bruni verso la porta. Rosie non sapeva cosa dire, quindi non poteva rispondere. Harry parlò per lei, e per se stesso, “Avanti!”
La maniglia girò, e quando la porta si aprì, rivelò Niall. Camminò nella stanza con un sorriso nervoso, il suo telefonino in mano. Lo alzò in aria, mentre gli diceva quello per cui era venuto, “Harry, Rosie, Simon ha appena chiamato e ci vuole tutti quanti nel suo ufficio alle quattro. Abbiamo tipo tre ore ancora, quindi alcuni di noi hanno tempo di… darsi una pulita e rinfrescarsi.”
“Fare una doccia non sarebbe male. Puzzo… terribilmente.” Ridacchiò Harry, cercando di fare una battuta buffa per alleggerire la tensione tra lui e Rosalie. A qualcosa servì, la sua piccola frase fece ridacchiare Rosie, che abbassò la testa.
Rosie rialzò la testa, scuotendola, “Quindi, se ho capito bene, la doccia ti pulisce? Avrei davvero bisogno di… un, una doccia, visto che sono rimasta bloccata su un’isola senza lavarmi se non con della sporca acqua di mare o di lago. Probabilmente puzzo anche più di voi, ragazzi.”
“Eleanor può aiutarti meglio in tutto, è nel salone se hai bisogno di lei.” Suggerì Niall a Rosie, facendo un passo indietro nel corridoio.
“Posso aiutare chi con cosa?” Eleanor apparse dietro Niall, con le sopracciglia accigliate dalla confusione. Voleva sapere di cosa stavano parlando, perché avevano nominato il suo nome. Aveva capito di dover aiutare qualcuno, ma non sapeva chi e con che cosa.
“Ho bisogno che tu mi aiuti… a lavarmi.” Rosie mugugnò, guardando per terra. Le sue guance si colorarono di un rosso vivido, mostrando il disagio. Anche se era stata nuda di fronte a cinque ragazzi nemmeno un mese e mezzo prima, si sentiva timida a stare nuda ora che aveva indossato dei vestiti. Inoltre provava vergogna nello stare in piedi davanti alla sua nuova amica, completamente nuda.
“Non vergognarti Rosie, sarei felice di aiutarti in qualunque cosa tu abbia bisogno.” Eleanor sorpassò Niall, arrivando fino a Rosie. Le sorrise dolcemente, gentilmente e genuinamente, facendo annuire Rosie. “Adesso, se volete scusarci ragazzi, devo aiutare la ragazza con le sue… esigenze di pulizia.”
Harry e Niall borbottarono entrambi un ‘okay’, uscendo dal bagno e chiudendo la porta dietro di loro. Eleanor sospirò, mantenendo lo sguardo su Rosie e rimuginando su quello che avrebbe dovuto fare. Prima di tutto, doveva chiedere a Rosie in cosa aveva bisogno di aiuto. Ovviamente, pulirsi, ma cos’altro?
“C’è qualcosa di specifico che dovrei fare? Oltre all’insegnarti come pulirti… perché sono sicura che sai cosa fare perché non ti aiuterò nelle parti imbarazzanti, forse solo nelle parti non facilmente raggiungibili, tipo la schiena.” Ridacchiò Eleanor nervosamente. “Okay, innanzitutto. Spogliati, vediamo se devi rasarti le gambe o cose del genere. Probabilmente si dato che sei rimasta su quell’isola per… quanti anni?”
“Non credo di saperlo.” Rise Rosie, portando le mani sul lembo della felpa che indossava, tirandolo e sfilando la felpa. Le sue guance arrossirono di nuovo dalla vergogna prima che sfilasse anche i leggings e gli altri indumenti che aveva addosso.
“Dio, i tuoi capelli sono così lunghi! I miei sono corti, mi arrivano solo fino alle tette!” Scherzò Eleanor, facendo l’occhiolino. “Comunque, le tue gambe e le tue ascelle hanno decisamente bisogno di essere rasate. Sei anche molto sporca. Quindi. Apriamo l’acqua della vasca, così puoi, tipo, lavarti e, insomma, fare le tue cose.
Eleanor camminò verso la vasca da bagno, portando la mano sulla manovella per girarla. L’acqua scrosciò fuori, prima fredda, poi calda con i passare dei minuti. Schiacciò il tappo per non far andar via l’acqua e riempire la vasca. Eleanor aiutò Rosie ad entrare nella vasca, prendendo la sua mano e facendola cautamente sedere nel box della vasca piena di acqua calda per farla rilassare.
Rosie prese una saponetta, guardandola con confusione. Sfregò le mani contro di essa, producendo piccole bolle di sapone. Guardò Eleanor, aggrottando le sopracciglia. La sua amica fece cenno con la testa all’oggetto che la ragazza teneva in mano per poi parlare, “Quella serve per pulirti. Tutto il corpo, mentre io vado a prendere dei vestiti puliti dal mio armadio, così dopo puoi indossare quelli.”
Rose annuì timidamente, guardando di nuovo la saponetta. Quando Eleanor uscì, chiudendo la porta, sospirò. Sfregò ancora la mano contro la saponetta, creando un solco e lasciando che il sapone scivolasse sulle sue mani. La lasciò cadere nell’acqua, e poi iniziò a lavarsi, togliendo la sporcizia e il sangue da braccia e gambe, e dappertutto.
Dopo aver finito, Rosie non sapeva cos’altro fare. Non ci aveva impiegato molto tempo nel togliere sudiciume e sporcizia dal suo corpo, quindi non le restava altro da fare se non aspettare che Eleanor arrivasse portandole i vestiti, o qualunque altra cosa avrebbe portato.
Qualche secondo dopo, Eleanor arrivò. Entrò nella stanza con degli indumenti e altre cose che sarebbero potute servire a Rosie. Posò la roba sul mobile del bagno, voltandosi verso la sua nuova amica con uno strano sorriso. “Quindi, hai finito? Bene. Devo spiegarti una cosa, ed è tipo urgente.”
“Devo dirti come rasarti le… gambe e le ascelle.” Rise Eleanor, arrossendo. La ragazza si sentiva a disagio nel dover spiegare certe cose ad una ragazza già cresciuta. Cose tipo come lavarsi, cosa è il sesso, cosa sono le mestruazioni, e: come radersi. Però, siccome Eleanor era così affezionata a Rosie, non le dava alcun fastidio aiutarla in qualsiasi cosa avesse bisogno.
“Okay, dovremmo cominciare, no?”
scusate il ritardo, la scuola si fa sentire.
io e chiara abbiamo deciso di dividere il capitolo in due parti, per non farvi aspettare troppo:) x
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The Island Girl (italian translation)
Teen FictionArenata, spaventata e persa. Lei non ricorda nulla oltre al tragico naufragio che ha subito anni fa. Gli One Direction hanno subito la stessa cosa, un incidente aereo, e ora sono bloccati nello stesso posto. Pensavano che tutto fosse finito, e l...