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Radio-Psicologi

Come fa una ragazza nata e cresciuta a Firenze a trasferirsi in una città metropolitana come Milano? Qualcuno ha dei consigli?

Io e Bianca siamo amiche da sempre. Letteralmente però, le nostre mamme si conoscono di tempi delle medie. Noi siamo nate nella stessa stanza d'ospedale, con due giorni di differenza.
Abbiamo un'amicizia strana però, è colmata da amore e odio allo stesso momento, ma ci piace così.

Alzo il viso verso il soffitto di Milano centrale e incrocio lo sguardo di Bianca. Sembriamo entrambe disperse, non so come ci orienteremo qui. Usciamo fuori dalla stazione e vediamo Matteo in lontananza. Matteo è il ragazzo di Bianca, ma voi per poterlo identificare potete chiamarlo Ernia. Già, lei ha la classica storiella con il cantante e io sono la solita candela della situazione. Non mi dispiace in realtà, loro sono sempre molto inclusivi.
<<Oh bellezze!>> esordisce Matteo e corre a baciare Bianca
<Oh no già iniziamo>> dico ridendo, ovviamente sono ironica e loro lo sanno bene
<<Tranquilla tranquilla, oggi non potremmo stare molto insieme>> dice staccandosi e guardando guardando negli occhi Bianca. <<Devo registrare un pezzo con Rkomi>> continua lui.
Che figata, il mondo della musica a me affascina un sacco, se fossi stata capace a cantare probabilmente avrei studiato e coltivato quello che sarebbe potuto trasformarsi nel mio sogno. Purtroppo non mi è stato dato questo dono, ma mi accontento comunque di quello che faccio. Danzo da 9 anni e pratico quasi tutti gli stili, eliminando il latino.
<<E noi non possiamo venire?>>  dice Bianca.
<<Purtroppo no, ma dopo aver finito vi passo a prendere, giuro>> dice lui salendo in macchina

Gli edifici di questa città corrono velocemente dietro il finestrino di questa mercedes con i vetri oscurati. La musica della radio è il sottofondo delle nostre conversazioni.

La nostra casa è abbastanza vicino, è praticamente in una traversa di piazza duomo.
Prese le valigie salutiamo definitivamente Matteo e ci diamo appuntamento per dopo.
<<Sei pronta?>> dice Bianca guardandomi seria
<<Mi toccherà sopravvivere con una come te in casa, non ne sarei così sicura>> Dico facendo un fintissimo sorriso. So che a volte sono troppo ironica e che non tutti riescono a coglierla e spesso potrei risultate arrogante o ancor peggio presuntuosa quindi ne potrei afre a meno.

Dopo aver sistemato tutto nella nostra nuova casa abbiamo messo la musica al massimo e abbiamo saltato per i letti, come nostro solito. I nostri diciannove anni in questi momenti si trasformano in cinque. La suoneria del mio telefono però interrompe tutto.
<<Pronto?>>

<<Vale sono Matteo, noi abbiamo finito. Vi preparate che vi passiamo a prendere?>>

<<Sisi va bene, tra quanto arrivi?>>

<<Penso che un quarto d'ora e ci siamo>>

Ci salutiamo e chiudo la chiamata, ma che intende con ci siamo. Ok che è egocentrico ma non penso a tal punto di parlare di lui in terza persona.
<<Abbiamo quindici minuti per mettere tutto a posto e prepararci>> esordisco con Bianca
<<Ma te sei matta, io non voglio mettere a posto. Già quindici minuti sono pochi per prepararci>> ok mi ha convinto, anche io ero indecisa sul sistemare e pensandoci è inutile perché tanto dopo dobbiamo dormirci sui letti.

Sentiamo il clacson da sotto il palazzo, è lui. Si fa sempre riconoscere. Bianca si affaccia dal balcone e si gira subito verso di me con la bocca spalancata.
<<Che hai fatto>> dico avvicinandomi a lei
<<Ci sta Rkomi insieme a Matteo>> mi tira verso dentro
<Che dici, non è vero>>
<<Si ti giuro>> ma forse ecco perché parlava al plurale.
Prendiamo chiavi di casa, passo davanti allo specchio e mi accorgo di avere ancora l'etichetta del mio pantaloncino legato. Lo taglio e mi sistemo la camicia rosa aperta sopra al top monospalla nero.

<<Eccoci!>> dice bianca aprendo il portone con il suo modo da fare di ragazza festaiola. Io sorrido e chiudo il portone. Saliamo nel van e intravedo Mirko che è seduto in uno dei due sedili che danno le spalle al conducente
<<Ragazze vi presento Mirko>> dice Matteo. Bianca gli stringe la mano <<Lei è la mia ragazza>> dice ancora Matteo <<Bianca!>> esordisce lei. Si presenta anche lui sorridendo come se non sapesse bene che già lo conosciamo. Sposta poi lo sguardo su di me. Mi scruta con i suoi occhi. Anche io non ne faccio a meno, i capelli sono poco più lunghi e ricordano il taglio che andava di moda negli anni 80. Gli sta bene però. Guardo poi i suoi occhi, di un verde scuro. Indossa infine una maglietta bianca che per quanto è attillata mette in evidenza i suoi addominali. I nostri sguardi si incrociano ed entrambi ci accorgiamo di guardarci un po' troppo.
Ok sono in imbarazzo.
<<Valentina, piacere>> dico sorridendo e porgendogli la mano <<Mirko>> dice annuendo minimamente e leccandosi il labbro superiore per poi mordersi delicatamente il rimanente. Mi scruta ancora e sorride guardando il finestrino. Non me lo aspettavo, bel caratterino però. Sorrido timidamente e imbarazzata anche io, mi guardo le scarpe e poi guardo Matteo.
Spero abbia colto il mio segnale di aiuto. Ne ho la conferma un minuto dopo quando esordisce chiedendo di andare all'autista in piazza Duomo.

<<Allora, voi di dove siete?>> dice Mirko
<<Siamo nate e cresciute Firenze>> rispondo io
<<Beh ci avrei scommesso con il tuo accento>> dice sistemandosi sul sedile.
<<Allora, avete finito il pezzo?>> Bianca ha deciso di cambiare la situazione che sarebbe potuta diventare imbarazzante.
<<Si ma lo sentirete stasera>> dice Mirko puntando lo sguardo di nuovo su di Bianca
<<Dimenticavo, stasera andiamo all'Eden. È un posto dove si balla ma lo abbiamo affittato per la sera. Ci saranno tutti quelli che conosciamo. Vale dimmi un nome di un cantante con cui o io o Mirko abbiamo collaborato?>> mi prende alla sprovvista, ma so difendermi discretamente
<<Mmm.. non so Irama?>>
<<Ci sarà anche filo>> risponde
<<figata! Ma perché veniamo anche noi?>> dico io
<<Vabbe se non vuoi venire invitiamo altre tipe>> dice Mirko con tono serio. Beh ho trovato un altro che usa l'ironia
<<La tua è ironia o eroina?>> dice Bianca ridendo
<<Azz qui c'è qualcuno che sfotte, non pensavo>> bene ora almeno ha capito di che stoffa siamo fatte.

Piazza Duomo è bellissima come la ricordavo, solo che girare con i bodyguard attira ancora di più l'attenzione. Tutti cercano di scrutare in mezzo per capire di chi si tratti e sento in lontananza un gruppo di ragazze urlare il nome di Rkomi. Lui si gira e le saluta con un sorriso a 33 denti. Devo dire che ha un bel sorriso.

Prendiamo posto sulla terrazza della rinascente e subito Matteo interrompe le nostre chiacchierate per parlare al telefono. Si tratta di un certo Filippo, sarà forse Irama?
<<Filippo ha detto che l'Eden lo hanno chiuso per maltempo stasera>> dice guardando Mirko. Lui si passa una mano tra i capelli e sospira rumorosamente. Prende il telefonino e digita velocemente qualcosa.
<<La facciamo dopodomani, non c'è nessun problema>> risponde dopo un po'.

Menomale. Per carità, sarà una serata fantastica, ma non riuscirei a stare a mio agio non conoscendo bene nemmeno Rkomi. Almeno così ho qualche giorno in più per conoscerlo.
<<Io sti due giorni vado a Napoli, ci vediamo direttamente alla festa>>. dice guardando il telefono. Bene mi sa che non riuscirò a conoscere nemmeno lui, ma perché deve andare a Napoli?
<<vabbe stasera ti accompagniamo noi all'aeroporto però>>
Lui annuisce e continuiamo a parlare per il resto della serata.

Che romanticone, che romanticone||RkomiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora