Max Verstappen

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SunriseMassacre spero che ti piaccia 😉

Lei per tutta la sua vita era stata la sorella di Lando, la gemella di un pilota automobilistico, la Norris sfigata che era riuscita a sconfiggere il cancro da ragazzina; ma nonostante questo non aveva mai smesso di supportare suo fratello, di aiutarlo nelle sue scelte, di seguirlo in giro per il mondo e di amarlo incondizionatamente perché finché era accanto a lui si sentiva T/n Norris, la violinista che suonava in un' orchestra internazionale.

La musica l'aveva aiutata ad andare avanti, a sconfiggere quella cosa che le stava portando via la spensieratezza della sua giovane età.
La musica l'aveva fatta vivere quando non aveva le forze per farlo ed ora lei viveva per la musica.

Quando si spostava per il mondo aveva solo una piccola valigia in cui metteva il minimo indispensabile ma era sempre carica da tutte le custodie di tutti gli strumenti che suonava tra violini,chitarre acustiche e semiacustiche, che poi finivano tra le mani del fratello che non faceva altro che lamentarsi.

-Perchè ti devi portare tutta sta roba?-

-Perchè pesa così tanto? È un pezzo di legno con delle corde!-

-Perchè ti porti più chitarre che vestiti?-

Lando scherzava, sapendo che se mai ci fosse stato un incendio avrebbe salvato soltanto i violini e non lui e le sue sorelle.
In fondo la capiva quando la vedeva sorridere con in mano i suoi "pezzi di legno", quando si emozionava davanti ad un negozio di strumenti e quando stava giorno e notte nelle strade anche malfamate di qualsiasi città dove si teneva un gran premio per ricavare qualche monetina da dare alla ricerca sul cancro infantile.
Loro due erano sempre stati insieme e nulla li avrebbe mai separati.

Il numero quattro ogni mattina si fermava a guardarla suonare tra le strade prima di andare ai circuiti e si ricordava quando era stanca dalla chemioterapia ma si metteva comunque seduta sulle poltrone scomodissime dei corridoi del reparto di oncologia a suonare qualcosa per rallegrare i dottori, le infermiere, i suoi compagni di sventure e tutti i parenti che stavano notti intere a chiedersi quanto sarebbe rimasto alle persone a cui volevano bene.
Un giorno, dopo le prime prove libere per il gran premio d'Azerbaijan, T/n si trovò per caso a suonare davanti all'hotel dove allogiavano piloti e relativi team, che quella sera si presero del tempo per ascoltarla suonare la chitarra e per sentire i brividi che quella voce così simile a quella di Whitney Houston gli provocava.

Max, finita l'allegria di quella canzone suonata con una bellissima Fender, guardava come sorrideva mentre muoveva le dita e scorreva l'archetto sulle corde di un violino, mentre quella melodia lo emozionava come non mai.
Gli applausi di meccanici, ingegneri e persino team principals lo risvegliarono da quello che gli sembrava un sogno. Mentre lei aveva un sorriso così luminoso che faceva sentire il leone della Red Bull senza armi.

Si fece strada tra tutte le persone che come lui giravano il mondo con delle monoposto e si avvicinò alla ragazza, abbracciata al suo rivale della Mclaren

-Ho visto che conosci Lando-

-Si, è mio fratello. Siamo gemelli.-

-È uno dei più simpatici del Paddock! Sono Verstappen, Max Verstappen-

-T/n-

Lando era appoggiato ad un lampione poco lontano con Daniel, da cui poteva avere una buona visuale sull'olandese che chiaccherava con la sorella che stava mettendo a posto tutti gli strumenti appoggiati sul marciapiede.

-Non voglio sembrare invadente, ma tu e Norris, cioè tuo fratello... dovreste avere dei soldi... Nel senso, secondo me non ci sarebbe bisogno di-

-Oh, non preoccuparti, molti lo dicono. Li raccolgo per darli in beneficenza... Durante i weekend di gara non ho nulla da fare e mi metto a fare quello che più mi piace.-

Max si fermò ad aiutare la sorella del pilota Mclaren e ci chiaccherò un po', constatando che oltre ad essere bella e talentuosa era anche intelligente e simpatica.
A malincuore dovette lasciarla per cenare con il team ma ci penso comunque per tutta la serata, facendosi riprendere più volte da Helmut e Christian, infastiditi dal suo comportamento.

La sera dopo il GP di Baku, finito davvero male per il pupillo del team austriaco, T/n si ritrovava nuovamente sotto il cinque stelle dove allogiava suo fratello con la compagnia della sua chitarra.

Suonava una canzone abbastanza vecchiotta ma che a lei era sempre piaciuta nonostante le ricordasse fin troppo i momenti passati in ospedale, dove otto anni prima passava alla radio facendola canticchiare.

Max si fermò come ogni sera sulla panchina da cui la poteva vedere illuminata dalla luce dei lampioni nonostante la rabbia e la tristezza per il risultato ottenuto in gara.

And how do you do it ?
You got me losing every breath.
And what did you give me,
To make my heart beat out of my chest ?

Quanto quella canzone, che prendeva vita dalla voce meravigliosa della Norris, rispecchiava come si sentiva quando le stava vicino e quando la guardava.
Lei le faceva perdere il respiro anche solo con un sorriso, lo faceva sentire a casa e gli faceva battere il cuore peggio della partenza di un gran premio.
Quella però alla fine era un gioco da ragazzi per lui.

~E Verstappen si avvicina a Norris tirando fuori gli artigli e scuotendo la criniera al vento.~
Era tempo di trasformarsi nel leone.

-Ehy Max-

Lui si avvicinò ancora di più mentre lei appoggiava il suo strumento nella custodia.
Aveva un espressione indecifrabile.
Non un sorriso, neanche l'ombra delle fossette e men che meno si presentava la timidezza che lo aveva caratterizzato con lei.
Ora c'erano soltanto i suoi enormi occhi di ghiaccio che scrutavano T/n.

Lui le mise le mani sulle guance e la guardò dritta negli occhi, facendola sentire in imbarazzo.
Si sentiva nuda sotto quello sguardo e non sapeva come comportarsi di fronte all'impassibilità del pilota che torreggiava su di lei.

In un attimo la baciò con irruenza e poi quando si allontanò dal suo viso sconvolto sorrise arrogantemente facendole un occhiolino.
Il re della savana era ritornato, allontanando la timidezza e ciò che ne conseguiva.

-Come fai?-

-Io... Cosa? La chitarra oppure il violino? È abbastanza facile...-

-No no, non intendevo quello.- Si avvicinò nuovamente a quella che sarebbe stata la sua leonessa - Intendevo come fai a mandarmi in tilt ogni santa volta. È disarmante, dovrei essere spietato come dovrebbe far capire il mio soprannome, eppure con te non ci riesco. Con te il Leone della RedBull non esiste. E non riesco a capire perché -

-Max! Vieni a mangiare una pizza con noi?-

Lando arrivò da una viuzza che si apriva dietro l'edificio alquanto imponente e appoggiò un braccio sulle spalle della sorella che stava ancora riflettendo sulle parole dell'olandese.

In pista non ne aveva per nessuno.
Zero pietà.
Zero rimorsi.
Era spietato, esattamente come quel felino di cui tutti avevano paura.
Ma T/n faceva uscire un lato nascosto di Max, che lo faceva sentire bene.
Che lo faceva sentire in paradiso.
Solamente quando era vicino a lei.










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