C'era una volta una giovane ragazza di nome Bianca che viveva con la sua famiglia in un piccolo paesino di campagna vicino Dublino. Tutto cominciò quando la dolce madre di Bianca morì. Dopo qualche tempo il padre ricominciò a uscire con delle donne e incontrò una giovane signora molto attraente di nome Grimy e la sposò. Quello che l'uomo non sapeva, è che la donna era un'arrampicatrice sociale e per diventare la proprietaria di tutti i suoi averi escogitò il modo di ucciderlo senza farsi scoprire.
Fu così che Bianca perse anche il padre e dovette vivere con la sua crudele matrigna.
Bianca era costretta a subire tutte le stramberie e i comandi della donna come pulire tutti i giorni, fare le commissioni, cucinare, tenere in ordine il giardino e occuparsi dell'odioso cagnolino senza peli della matrigna, senza poter mai uscire a fare quello che le sedicenni fanno solitamente.
Un giorno Grimy, che probabilmente aveva qualche problema psicologico, decise di far fuori pure la figliastra di cui era molto invidiosa per la sua bellezza e gioventù ( si da il caso che Grimy iniziasse a vedere le prime rughe e la prima cellulite). Dato che però non voleva rovinarsi la manicure appena fatta, chiamo un sicario a cui diede il compito di uccidere la ragazza dopo averla portata in un luogo isolato.
Il giovane sicario, appena diplomato non a pieni voti nella famosa scuola di sicari, obbedendo, portò la giovane vicino ad un boschetto fuori dal paese e, metre Bianca era girata ad osservare il panorama, prese un'ascia (nota dell'autore: non chiedetemi perché avesse un'ascia!!!)e prese la rincorsa per avventarsi sulla ragazze e farla a pezzi. Ma il sicario si bloccò, preso dall'ansia, nel vedere una ragazza così graziosa spaventata, e, dopo qualche titubanza, le disse di scappare il più lontano possibile da quel paese e dalla matrigna che la voleva morta.
Bianca, presa dal panico, senza un soldo o un telefono per chiedere aiuto, si addentrò nei boschi di corsa. Vagò e vagò a lungo fino al tramonto quando la luce inizio a mancare. La paura crebbe e sempre più impanicata cominciò a correre alla cieca, inciampò in una radice e andò a sbattere violentemente contro un albero, cadendo a terra e perdendo i sensi.
Dopo qualche ora Bianca scombussolata, si alzò strofinandosi la fronte dove aveva preso la botta. Si sentiva molto strana e confusa, tutto sembrava ovattato e stranamente luminoso, con colori sfalsati, ma decise di alzarsi e continuare a camminare. Dopo pochissimo tempo trovò un piccolo chalet di legno. Si avvicinò e bussando alla porta le apri un nano a cui si uni un altro nano, e un altro, e un altro e un altro ancora. Sorpresa dalla vista di cinque nani provò a fare qualche passo indietro ma proprio dietro di lei apparvero altri due nani che la fecero sobbalzare. La ragazza si guardò nuovamente attorno sempre più stranita e sotto shock e rimase senza parole. Un nano interrompendo il silenzio e capendo la confusione della giovane le chiede gentilmente:<< hai bisogno di qualcosa ragazza? Possiamo esserti utili?>>, Bianca rispose ritrovando la voce: << credo di essermi persa e mi sento abbastanza confusa in questo momento, potrei avere un bicchiere d'acqua per favore?>> e così i nani la fecero entrare in casa. Là, Bianca si sedette sul divano e bevve la sua acqua e senza rendersene conto si addormento di colpo.
Quando si sveglio si ritrovò su un letto in una camera degli ospiti con un messaggio sul comodino da parte dei nani , che diceva : "siamo dovuti uscire per andare al lavoro. Fai come se fossi a casa tua e non ti preoccupare: sei la benvenuta!". Bianca allora andò alla scoperta della casetta e notando il disordine e lo sporco che regnava sovrano, per ringraziare dell'ospitalità decise di fare quello che la matrigna le aveva insegnato a fare meglio: pulire tutto!! Passò così la sua giornata e quando arrivò sera cucino un buon pasto compreso di un dessert da leccarsi i baffi, una buonissima torta di mele, per i suoi nuovi amici.
I nani tornarono per cena e rimasero piacevolmente sorpresi del ringraziamento di Bianca, si misero a tavola e cominciarono a mangiare di buon gusto. Ridendo e scherzando Bianca mise in tavola il dolce e diede una fetta a ognuno dei presenti, lei compresa. Nell'esatto momento in cui Bianca diede il primo morso alla fetta di torta, iniziò a sentire un ronzio nelle orecchie e un formicolio molto fastidioso al petto. Come era accaduto nel bosco, risentì farsi tutti i suoni ovattati e a sentire una gran confusione e una persona contare e dare ordini.
In un attimo venne, strappata dai nani che ancora stavano mangiando la torta ridendo, catapultata in una stanza molto illuminata e bianca e piena di gente vestita di verde che le girava agitata attorno. La figura che fino a quel momento aveva dato ordini a tutti, si bloccò vedendola ad occhi aperti e cosciente e si avvicinò di più per chiederle come stava e se si ricordava il suo nome. Bianca rispose e poi si addormento nuovamente.
Quando si risveglio, si trovò in un letto caldo a fianco di una ragazza in un altro letto che le sorrise rassicurante. Nelle ore successive venne a conoscenza di quello che era accaduto e dove si trovasse. Il medico che l'aveva risvegliata, le raccontò durante la prima visita, che era stata trovata svenuta e con un grave trauma cranico in un boschetto isolato e l'avevano portata immediatamente al pronto soccorso più vicino, ovvero lì, l'ospedale Sant Snow.
Bianca capì che aveva solo immaginato quei nanetti, lo chalet e la torta e in realtà aveva rischiato la vita a causa dell'incidente nel bosco.
Dopo qualche mese, dopo che si fu ripresa, per ringraziare il medico che l'aveva risvegliata e curata gli porto una torta di mele, la prima di molte, dato che lui poi le chiese un appuntamento e dopo qualche anno si sposarono, riuscendo a rimpadronirsi della proprietà e dell'eredità del padre di Bianca.
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il trauma delle mele
Short Storystorie brevi di favole e fiabe ai giorni nostri. piccole rivisitazioni:)