23. "Non cambierò idea."

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Settimo giorno... mattina

Andrea

"Mi prenderò cura di te, Rosellina. Sei l'unica che mi fa sentire bene; l'unica che mi fa sperare di diventare un uomo migliore."

Osservo la dea che dorme nel mio letto - e che in pochi giorni mi ha letteralmente rapito dentro - e non posso far a meno di riflettere alle parole che le ho confessato soltanto poche ore fa.

Pensieri assolutamente veri.

Ed è per questo motivo che i sensi di colpa mi stanno logorando nel profondo.

Lei mi fa sentire diverso.
Riesce - anche solo con un semplice sorriso - a farmi mettere in prospettiva ogni cosa e a placare il caos emotivo che giace dentro di me.

Non so come esprimerlo chiaramente ma, quando sto con lei, sento come se esistesse una fetta d'amore anche per me, in questo mondo.

Amore...

Sorrido amaramente mentre distolgo, per un attimo, lo sguardo dalla Rosellina.

Quella parola, così strana e maledettamente sconosciuta nel mio vocabolario e nella mia esistenza, in questo dannato soggiorno sembra continuare a tormentarmi.

L'amore...

Non l'ho mai conosciuto, ecco perché lo ripugno con tutto me stesso. Non ho mai sperimentato nulla sull'argomento, né so come ci si possa sentire a essere amati.

Non ho mai vissuto né professato quel sentimento, perché semplicemente non fa per me. Io non sono fatto per amare, né per essere amato.

Mio padre non ha fatto altro che sottolinearlo, negli anni. Lui non è mai stato un genitore amorevole, anzi, tutt'altro. I miei ricordi d'infanzia non sono, di certo, felici. I miei pianti o la voglia di una semplice carezza, venivano spesso scherniti da mio padre che, arrabbiato e indifferente ai miei bisogni, mi riempiva di schiaffi, accompagnati dalla solita frase: "Sei una cazzo di femminuccia?"

E mia madre, beh... a stento me la ricordo.

Ed è per questo motivo che io e l'amore non siamo mai andati di pari passo. E, cazzo, mi sono sempre trovato bene. Non ne ho mai sentito il bisogno o la mancanza.

Nonostante ciò, ecco che d'improvviso - mentre cerco di fare una cosa sbagliata e moralmente illecita - il destino mi pone davanti la mia Rosellina e tutto cambia; si trasforma. E, adesso, non posso far a meno di riflettere a quanti sentimenti lei sarebbe capace di donarmi.

Ma, non sono io la persona che li merita.

Lei è così dolce e luminosa da riuscire ad attrarre verso la luce anche un'anima buia come la mia; così spontanea e gentile da farmi sperare in un futuro migliore; un futuro che la vuole al mio fianco ma che per me è solo una stupida utopia.

Trascinato da questi pensieri, mi siedo sul letto, espirando profondamente, e strofino le mani sul viso, come a voler togliere uno sporco inesistente.

Perché, la verità è che non è il mio viso che sento sporco ma il cuore, quel dannato organo che ha deciso di battere all'impazzata ogniqualvolta Carlotta mi sorride.

10 Giorni per farla innamorareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora