Il suono del citofono si disperse per tutto il minuscolo appartamento di Raissa, che si trovava davanti ad un frigorifero semi vuoto cercando di trovarci al suo interno qualcosa di abbastanza commestibile e soprattutto non scaduto. Non stava aspettando nessuno e men che meno Paulo, anche se mezz'oretta fa il piano dell'argentino era totalmente diverso da quello della ragazza, che non voleva vedere nessuno per colpa della sua influenza. Soprattutto Paulo, visto che si sentiva già tremendamente incolpa per tutti gli allenamenti saltati e le partite mancate.
«Sìì?»
«Pizza d'asporto!»
«Io non ho ordinat... Aspetta un attimo, Pau?» chiese con un tono di voce basso, incuriosito e divertito, cercando allo stesso tempo di trattenere un sorriso. Raissa, però, in cuor suo aveva una gran voglia di rivederlo. Erano passati due giorni e mezzo dal loro ritorno, e la ripresa degli allenamenti e l'arrivo di questa piccola influenza, gli aveva allontanati di poco; ma nonostante Raissa l'avesse obbligato a stare a casa, un piccola parte di sé aveva sperato per tutto il tempo, da quando avevano staccato la chiamata, che l'argentino non le avesse dato retta, presentandosi così sotto casa sua per anche solo pochi minuti.
Le sarebbero bastati.«Certo che sono io niñita! Stavi aspettando qualcun altro?» le chiese con fare scherzoso, cercando di coprirsi il più possibile per non essere riconosciuto dai pochi passanti di quel viale così deserto, che caratterizzava quella parte della città. Non voleva mettere in circolazione che Paulo Dybala avesse una nuova ragazza. Una nuova fiamma. Non voleva buttare negli squali la sua piccola, fragile ed indifesa Raissa. Voleva ancora proteggerla dal suo famigerato mondo. E ci sarebbe riuscito, anche al costo di rimanere sempre rinchiuso in casa con lei.
«Non stavo aspettando nemmeno te, se dobbiamo essere sinceri!... Maaa visto che sei qua, hai sprecato il tuo tempo e mi hai pure portato la pizza, che è più buona del sushi, ti faccio entare! Terzo piano.» esclamò in una risata che contagió anche l'argentino, che si ritrovò solo, ad attraversare il piccolo giardinetto, in una risata davvero molto sonora e contagiosa. Le mancava molto, ed i messaggi e le videochiamata non colmavano più la mancanza. Anche se minima.
Nel frattempo, un'altro suono si disperse per tutto l'appartamento della ragazza, che consapevole di chi fosse l'idea di disturbarla si avviò alla porta sbuffando, prima di ritrovarsi Filippo davanti agli occhi nel suo immancabile outfit elegante.«Ciao mia Raiasuccia, come stai? Ti ho portato una cosuccia per la tua influenza!» esclamò allungandogli la borsetta biodegradabile del supermercato dove aveva comprato una scatolina di fragole, ricoperte di cioccolato, per la ragazza. Raissa, dopo averci dato un'occhiata molto veloce, ristituendogli la borsetta lo guardò male. Odiava Filippo. Da quando si erano scontrati sulle scale del palazzo, Filippo non faceva altro che importunarla con frasi poco romantiche, inviti a cena fuori e dentro casa sua. Si credeva il ragazzo migliore della terra, egocentrico e pieno di sé, convinto che prima o poi Raissa sarebbe caduta ai suoi piedi.
«Se mi vuoi far morire, sei sulla strada giusta! Sono allergica alle fragole, coglione!» esclamò pregando dentro di sé che Paulo facesse in fretta a raggiungere il suo pianerottolo. Ma non fece in tempo a finire di esprimere questa preghiera, che il campanellino dell'ascensore si disperse per tutto il piano. Quando le porte in metallo si aprirono mostrando la figura del calciatore, sia sul volto di Raissa che su quello di Paulo comparve un sorriso, mentre Filippo osservò la scena ignaro di quello che Raissa avrebbe fatto, pur di scollarselo di dosso, per tipo sempre. «Bubi, finalmente pensavo non arrivassi più!» esclamò Raissa, raggiungendo Paulo per stringerlo in un abbraccio, aggiungendo al suo orecchio, in un sussurro, un "Ti prego reggimi il gioco!" che portò Paulo a lasciarle un bacio sulla fronte, per poi stringerla di più al suo corpo, avvicinandosi insieme alla porta dell'appartamento di Raissa
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Il Destino Ha La Sua Puntualità [] Paulo Dybala []
FanficRaissa si è sempre sentita etichettata come una figlia di serie C. Nulla a vedere con la serie A, dove invece era stato piazzato suo fratello gemello. Raissa si è sempre sentita etichettata come quella figlia che qulasiasi cosa fa, non è mai quella...