TRUST ME

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"Mi dispiace."

Eren ansimò, prima che la bocca di Levi sigillasse di nuovo la sua. Le mani fredde del corvino agganciate ai suoi capelli mentre la sua lingua lo razziava smaniosa.

"Mi dispiace, Levi."

Eren ripeté, sussurrando le sue scuse nell'antro caldo di Levi che lo accoglieva.

"Anche a me, Eren. Tanto."

Levi bisbigliò di rimando, per poi tuffarsi tra quelle due labbra carnose che accarezzavano le sue. I due si cercarono e si esplorarono con foga. Le lingue gemelle si attorcigliarono, riempendo le loro bocche con sospiri ovattati dai loro baci umidi. Si toccavano senza sosta, scorrendo le mani sui loro corpi febbricitanti. Non c'era muscolo che non si muovesse per farli scontrare e aumentare il calore in cui erano immersi. Ad occhi serrati se ne stavano lì, sulla porta aperta di un appartamento di Shiganshina, a dirsi senza parole quanto si fossero mancati.

"Levi..."

Eren non poté fare a meno di evocare il nome del suo amante quando questi si staccò da lui. Un freddo innaturale si mise tra i loro volti, sempre immersi l'uno nell'altro. Eren seguì lo sguardo accigliato di Levi, finendo su un'auto di passaggio in quella strada pubblica.

"E' meglio se saliamo in macchina, Ren. Così non rischieremo che qualcuno ci veda."

Levi impartì quell'ordine morbido al ragazzo che lo guardava confuso. Eren così si ricordò all'istante dei ruoli che ricoprivano e, senza obiettare, seguì Levi sui sedili della sua macchina.

"Come mai non entriamo in casa?"

Eren chiese, una volta che furono al sicuro nella piccola vettura del corvino. Levi appoggiò la borsa dietro al sedile per poi rivolgere ad Eren uno sguardo serio.

"Perché Hanji ed Erwin ci hanno regalato il loro weekend in una spa a Mitras.... Se vuoi venire, partiamo subito."

Levi espose il tutto con una calma solo apparente. La risposta di Eren era fondamentale per decidere se rilassarsi o lasciare che i battiti del suo cuore raddoppiassero ancora la loro corsa. Ma al guizzo che illuminò gli occhi grandi di sorpresa di Eren, Levi si sentì ricolmo di gioia.

"Wow, non ci posso credere! Finalmente un intero weekend insieme. E' da quando ho avuto la febbre, prima di Natale, che non lo facciamo, Levi!"

Eren gettò le braccia attorno alle spalle di Levi. A costo di soffocarlo, lo strinse per trasmettergli tutto il suo entusiasmo. Posò le labbra ancora calde di baci sulla guancia fredda del corvino, beandosi del sorriso contenuto che gli strappò con le sue reazioni infantili. Sentì le mani di Levi stringerlo e disegnare righe immaginarie sulla sua schiena. I ciuffi scuri gli finirono sulla spalla, quando Levi affondò il viso nell'incavo del suo collo. Il più grande inspirò a pieni polmoni l'aroma di vaniglia che decorava la pelle olivastra del suo ragazzo. Lo tenne tra le braccia per quella che sembrò un'eternità. Restarono così, ad ascoltarsi respirare e a perdersi nel loro intreccio che sapeva tanto di casa, finché le parole presero di nuovo forma nelle loro menti. In fondo, avevano ancora tanto da dirsi prima di lasciarsi andare alla spensieratezza di quel fine settimana.

"Levi, mi dispiace sul serio per come mi sono comportato."

Fu Eren a parlare per primo. Si scostò da Levi quanto bastava per guardarlo negli occhi e fargli vedere tutto il suo pentimento. Tenne le dita intrecciate alle sue, però. Per fargli capire quanto ci tenesse a tenerlo con sé.

"Non pensavo nulla di quello che ti ho detto. Tu sei una persona speciale e io... Vorrei tanto prendermi cura di te come tu fai con me. Detesto dover stare a guardare senza poter fare nulla. Sono andato fuori di testa. Perdonami. Ti prego."

SECRET LESSONS (ERERI)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora